di GRILLO PARLANTE
MONTAGNA. La recente
consultazione dei sindaci e di altri soggetti convocati in Firenze dalla Prima Commissione
regionale alla cui attenzione è stata affidata la valutazione della proposta di
legge-blitz presentata da Antonio Gambetta Vianna, capogruppo (e generale senza
truppe) di “Toscana più”, ha avuto discordante accoglimento da parte di chi
dovrà votare sul referendum per la costituzione del Comune Unico per la Montagna pistoiese.
Com’è noto questa proposta – partita da Roberto
Orlandini, uomo legato all’imprenditore Vincenzo Manes (capo della Kme proprietaria,
tra l’altro, degli immobili ex Smi di Limestre Pistoiese su parte dei quali
sorge il Dynamo Camp di cui Orlandini è direttore) – ha ottenuto il placet dei
sindaci della Montagna vale a dire Ceccarelli per Cutigliano, Danti per Abetone, Cormio per San Marcello e
Gaggini per Piteglio.
Un placet che, non essendo stato discusso, è da
considerarsi espresso a titolo personale e quindi non impegnativo per le
rispettive amministrazioni. Sempreché alla carica di Sindaco non sia stata
sostituita quella di Podestà di stampo fascista il quale poteva decidere da
solo.
Ne discende che la convocazione alla quale ha preso
parte il sindacato è servita esclusivamente a sondare l’opinione personale di
quattro sindaci alcuni dei quali, contrari al Comune unico a quattro, in sede
di Commissione – al pari dell’apostolo Paolo – hanno cambiato la propria opinione.
Probabilmente né i Sindaci-Podestà sono a piena conoscenza
di quanto bolle in pentola peraltro leggibile nella proposta di legge regionale
nr. 213 che ha come titolo “ Istituzione del Comune Unico Montagna Pistoiese
mediante fusione dei Comuni di Abetone, Cutigliano, Piteglio e San Marcello
pistoiese”. Una legge che ove approvata dal Consiglio Regionale dichiarerebbe l’estinzione dei quattro Comuni per
cedere la titolarità di tutti i beni mobili e immobili e tutti i rapporti
giuridici prima nelle mani di un Commissario e poi nelle mani degli
amministratori eletti che, dato il maggior numero di elettori, è facile siamo
composti da persone espresse tra gli elettori di San Marcello.
Un Comune – si noti – che, pur non avendone alcun obbligo
derivante dalla normativa statale, si associa per diventarne la mosca cocchiera
ed assicurarsi la titolarità dei contributi previsti dallo Stato e dalla Regione.
Un “ pacco-regalo” allestito da personaggi ammantati
di filantropia e da interessi personali,
politici o lobbistici nascosti destinati
ad affossare la parte alta della
montagna pistoiese.
Una triste vicenda che richiama alla mente quella
biblica di Esaù che vendette la primogenitura per un piatto di lenticchie.
Meditate, gente, meditate.
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[Venerdì 19 aprile 2013 | 16:21 - © Quarrata/news]
Sindaci podestà oggi? Quando mai sono mancati? Ne abbiamo avuti di tutti i tipi, Re Sole, ... etc. Mai si era assistito ad una partecipazione e ad un coinvolgimento così basso come sta avvenendo adesso e su problemi decisamente grandi!
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