sabato 13 agosto 2011

INCENERITORE. I COMITATI RISPONDONO ALL’ARPAT


PIANA. Riceviamo e pubblichiamo la lunga nota che segue.

Alle redazioni
La Nazione
Il Tirreno
Quarrata News



Dopo una accurata revisione e faticosa elaborazione, sono stato incaricato di trasmettervi il testo del CS predisposto in risposta alla nota di Arpat pubblicata sul sito della Provincia di Pistoia: http://www.arpat.toscana.it/notizie/comunicati-stampa/2011/inceneritore-di-montale-precisazioni-arpat.
I numerosi link che troverete nel testo, sono tali da permettere un rapido e diretto controllo e confronto con le contestazioni rilevate.
Confidiamo nel vostro accoglimento, consapevoli della necessità di provvedere ad una revisione e riduzione del lunghissimo testo, non altrimenti producibile vista la quantità di contestazioni.
Vi preciso che consegno il presente a nome degli stessi comitati che hanno inviato il comunicato del 6 scorso, del quale il presente è solo una replica di risposta alla nota di agenzia di Arpat.
È chiaro che, per i suoi contenuti, saremo costretti a provvedere anche alla successiva consegna di copia del Comunicato Stampa alla Procura della Repubblica.
Segue il testo e resto a disposizione ai miei soliti recapiti e ringrazio della Vostra attenzione.
Auguro un sincero Buon Ferragosto.
A. Romiti

From: Alessandro Romiti
Sent: Saturday, August 13, 2011 12:19 PM
To: romitilegno@***.it
Subject: Fw: COM ST1308

ANCORA RETICENZE DI ARPAT E PROVINCIA SULL’IMPIANTO

Dopo la denuncia riportata congiuntamente dal Coordinamento dei Comitati della Piana, dal Comitato dei Cittadini Pratesi e dal Comitato per la Chiusura dell’Inceneritore di Montale, prendiamo atto dell’assenza di repliche da parte delle amministrazioni locali – applicate in modo particolare nella loro veste di autorità sanitaria e ambientale – circa gravi e reiterate omissioni di atti obbligatori per legge. Gli amministratori – che hanno responsabilità in materia sanitaria e ambientale – invece di rispondere in proprio, hanno delegato alla replica l’Arpat di Pistoia che con un comunicato, ripreso e pubblicato sul sito della Provincia, anziché rassicurare i cittadini, li inquieterà ulteriormente, dimostrando ancora una volta le numerose contraddizioni che sono introdotte a piene mani sull’argomento. Vediamo meglio perché, grazie alla disponibilità di documenti on-line:
1) Arpat sembra adesso assai “accorta” dei riscontri che emergono dalla lettura dei rapporti di prova dei laboratori e dunque, riconosce come più che sufficiente il rispetto dei limiti di legge nei controlli eseguiti. Ma non era così solo poco tempo fa, quando, in merito ai valori di diossina, prestava assai attenzione alla sussistenza di valori insolitamente alti, anche se non superiori ai limiti normativi (si vedano i seguenti documenti emanati da ARPAT tratti dal capitolo “Controllo superamento soglia superamento livello attenzione” e distinti in elenco ai capi 5 e 13) http://www.provincia.pistoia.it/AMBIENTE/InformazioneAmbientale/TermovalorizzatoreMontale/SuperamentoSogliaLivelloAttenzione/5_NOTA%20ARPAT%207525%20DEL%202_2_2011.pdf  e http://www.provincia.pistoia.it/AMBIENTE/InformazioneAmbientale/TermovalorizzatoreMontale/SuperamentoSogliaLivelloAttenzione/13_NOTA%20ARPAT%2010245%20%20DEL%2011_2_2011.pdf.
Ben diversamente, nei recenti controlli di maggio, nessuna evidenza viene prestata ai valori insolitamente alti dei metalli pesanti (oltre 140 microgrammi, cioè quasi 1/3 del limite di legge, dati certamente assai diversi dai valori usuali che risultano ben “al di sotto” di questo valore, come quello ultimo di ARPAT pari a 2,8 microgrammi, riportato a pagina 5 col valore di <0,0028.) http://www.provincia.pistoia.it/AMBIENTE/InformazioneAmbientale/TermovalorizzatoreMontale/Gruppo5/ControlliARPAT/ControlliARPAT_Maggio2011.pdf.
Di tale significativa incongruenza nessun rilievo ha prestato Arpat, qui forse, un po’ distratta nell’opera di “protezione dell’ambiente”. Ma ancora più distratta sembra essere sulle gravi e continue carenze dei sistemi connessi all’impiego del sistema di abbattimento dei “carboni attivi”, come emerge dalle sue note dedicate alla linea 3 dell’impianto e consultabile sempre sul sito internet della Provincia. http://www.provincia.pistoia.it/AMBIENTE/InformazioneAmbientale/TermovalorizzatoreMontale/SuperamentoSogliaLivelloAttenzione/13_NOTA%20ARPAT%2010245%20%20DEL%2011_2_2011.pdf. (II° e III° capoverso pagina 3 di 27, comunicazione Arpat) la vicenda dell’impianto di via Tobagi dimostra di avere necessità di continue “toppe” ma, come sappiamo tutti, queste prima o poi salteranno fuori, riaprendosi un buco ancora più grande!
Il comunicato stampa di Arpat contraddice infatti le espressioni e conclusioni introdotte dalle sue stesse note, dalle quali emerge chiara l’incapacità di controllo gestionale dell’impianto che risulta tout court “fuori controllo” e ciò, certamente, per gli effetti degli errori nella procedura d’abbattimento degli inquinanti per mezzo dei carboni attivi. Si può quindi tranquillamente certificare che i sistemi di controllo del sistema di abbattimento dell’impianto, si sono dimostrati difettosi: “… il valore della frequenza registrata dal sistema di avanzamento della coclea di adduzione del carbone attivo era inferiore … con una probabile minore adduzione di carbone nell’impianto di abbattimento”. (vedi precedente link, stessi capoversi).
Ma la “giostra dei vizi e delle incongruenze argomentative” non è ancora finita, se si consulta il rapporto dell’Arpat per il 2010 http://www.provincia.pistoia.it/AMBIENTE/InformazioneAmbientale/TermovalorizzatoreMontale/Gruppo5/ControlliARPAT/RapportoARPAT_Anno2010.pdf. (a pagina 33 di 39) si legge – nel rapporto redatto dalla struttura specialistica dell’Arpat di Firenze – che i sistemi di controllo in continuo (Smce) (vedi al punto 2) hanno avuto “palesi errori di elaborazione" e che si sono in avuti (vedi il punto 1) “…almeno 7 casi di superamento della soglia (limite di legge)” e anche (punto 2 e 6) il gestore ha ripetutamente fornito “medie normalizzate palesemente errate”. Giova ricordare che per fatti simili, ovvero esplicite violazioni di legge, l’inceneritore di Pietrasanta è stato chiuso e posto sotto sequestro dalla Magistratura di Lucca.
Infine si potrà evidenziare come, il comunicato stampa odierno di Arpat contraddica le espressioni e conclusioni introdotte in un analogo comunicato del 6/10/2010 http://www.arpat.toscana.it/notizie/comunicati-stampa/2010/FA-Montale-PCB.pdf
nel quale, ARPAT (IV - §) dichiarava:
“...Arpat ha effettuato 7 controlli per complessive 12 verifiche analitiche ... nei primi ... erano presenti solo Rsu, nei successivi ... erano presenti anche Rot e in altri ... erano presenti solo Rsu. Nel dicembre 2009 sono stati effettuati due prelievi nel primo ..., nel corso del campionamento venivano bruciati solo RSU; nel secondo ... venivano bruciati sia Rsu che Rot. I risultati delle due analisi sono assolutamente analoghi”.
Dunque Arpat è finalmente categorica e rigorosa precisando che, la qualità dei rifiuti incenerita durante le rilevazioni è ininfluente e che, a nulla rileva discriminare che si brucino Rsu, Rot o entrambi congiuntamente! Peccato che però, tale affermazione - poi anche ampiamente argomentata e addirittura sostenuta con tabelle sinottiche - venga oggi smentita e contraddetta nel comunicato odierno, allorquando la stessa Arpat dichiara che:
“In merito all’osservazione dei Comitati relativamente ai valori di emissione,... riteniamo che tali variazioni possano corrispondere a diverse fisiologiche situazioni di funzionamento dell’impianto. La lettura dei dati analitici in emissione ... deve necessariamente tenere conto delle variazioni connesse alla composizione dei rifiuti in entrata e alle possibili variazioni del processo di trattamento nel suo complesso.”
E dunque, cara Arpat, aiutaci a capire: qual è il corretto approccio nella lettura dei dati sull’impianto di Montale? I cittadini hanno una dimostrazione comprovata e documentale che l’incenerimento dei rifiuti è trattato con ampia discrezionalità e variabilità dalle autorità sanitarie ed enti collegati. Questi, sembrano replicare in modo autoreferenziale alle continue violazioni denunciate, avvalendosi di pronunciazioni illogiche e anche contraddittorie, ma però ben utili alle vicende di circostanza. In tutto ciò, i redattori di tali comunicati sfruttano artatamente la complessità delle argomentazioni sapendo inoltre bene come, la generalità dei cittadini lettori (ma, anche ... elettori”!), è sprovvista delle necessarie competenze per svolgere un necessario approfondimento critico.
Per questo, in carenza di interventi efficaci nei confronti dell’inceneritore di Montale e richiamando la meritoria azione della Magistratura di Lucca, auspichiamo un simile intervento anche da parte della Magistratura di Pistoia.
Emanato congiuntamente il 13.8.2011 da:
Coordinamento dei Comitati per la Piana FI-PT-PO
Comitato per la Chiusura dell’Inceneritore di Montale
Coordinamento dei Comitati Cittadini di Prato

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Sabato 13 agosto 2011 – © Quarrata/news, 2011]

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