domenica 14 agosto 2011

INCENERITORE. «LUCCA FA CHIUDERE LA ‘FALASCAIA’ E PISTOIA DORME»


PIANA. Da Alessandro Romiti ci giunge il seguente comunicato che preannunzia un ulteriore deposito di memorie presso la Procura della Repubblica sùbito dopo la fine del periodo feriale.


Spett.li Redazioni
Il Tirreno
La Nazione
Quarrata News

Dopo che ieri ho fatto pubblicazione della denuncia per conto del coordinamento dei Comitati FI-PO-PT, Comitato per la Chiusura dell’Inceneritore di Montale e Coordinamento dei comitati dei Cittadini Pratesi, dirompe oggi improvvisamente nel panorama “inceneritorista” toscano, la revoca dell’Aia che la Provincia di Lucca ha notificato al gestore francese (società Veolia) dell’inceneritore di Pietrasanta, anche noto come “Falascaia”. Vedi: http://www.lanazione.it/viareggio/cronaca/2011/08/12/561634-inceneritore_falascaia_dati_manipolati.shtml e http://www.provincia.lucca.it/provinciainforma_show.php?id=10098
Scrivo solo per le opportune valutazioni di circostanza dei cittadini sul fatto estremamente significativo, incontrovertibile e auspicato e che non potrà essere “ignorato” dalla Piana Pistoiese: la Provincia di Lucca, ha esercitato la corretta e adeguata misura in ordine a delle evidenze di una irregolare gestione dell’impianto, emerse da indagini disposte e documentalmente disponibili! Queste fanno il “paio” con le circostanze denunciate ieri (...e oramai da tempo, avendo una catasta di atti che dimostrano diffuse reticenze e incongruenze) per delle medesime violazioni alle procedure, più semplicemente “taroccamento di dati” (ancorché il comunicato della Provincia parli infatti di “manipolazioni effettuate dagli operatori”).
Alla prossima riapertura della Procura della Repubblica, mi recherò personalmente a depositare un fascicolo di integrazione alla denuncia già depositata il 6 agosto scorso che, riporterà i dati delle incongruenze di Arpat (a tutti disponibili e facilmente consultabili per come segnalati nel nostro comunicato stampa) oltre alla copia del provvedimento di revoca dell’autorizzazione della Provincia di Lucca che trova fondamento in circostanze pienamente omologabili a quelle qui denunciate e da tempo riscontrate nella gestione dell’inceneritore di Montale.
È auspicabile che la revoca dell’autorizzazione della Provincia di Lucca permetta il consolidamento di un precedente significativo, perché avente numerose analogie e così sia di “riferimento” alla Magistratura pistoiese che, a tutt’oggi, ha sempre “tenuto un basso profilo” sulle vicende di Montale.
E dunque cambierà il criterio di valutazione?
Quanto sopra, per semplice integrazione e aggiornamento al comunicato stampa di ieri che giunge a formare un quadro crescente e solido di pesante criticità sull’impianto, ovvero sul territorio e quindi sulle figure istituzionalmente preposte alla tutela della salute pubblica, considerando il comportamento omissivo delle autorità sanitarie pistoiesi e dei mayor dei comuni dei territori circostanti.
Alessandro Romiti

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[Domenica 14 agosto 2011 – © Quarrata/news, 2011]

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