venerdì 5 agosto 2011

INCENERITORE. « LA PROCURA INTERVENGA SUBITO »

FI-PT-PO. Ecco il comunicato ufficiale degli antinceneritoristi della piana.

COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO del 5/8/2011 di:
COORDINAMENTO DEI COMITATI della PIANA FI-PT-PO
COMITATO per la CHIUSURA dell’INCENERITORE di MONTALE
COMITATI dei CITTADINI PRATESI

SULL’INCENERITORE DI MONTALE INTERVENGA LA PROCURA



Il Comitato per la Chiusura dell’Inceneritore di Montale, il Coordinamento dei Comitati della Piana FI-PO-PT e dei Comitati Cittadini di Prato, chiederanno nei prossimi giorni un intervento urgente della Procura della Repubblica e dell’Arma dei Carabinieri – Nucleo Operativo Ecologico di Firenze, affinché provvedano a vicariare il mancato operato della Provincia di Pistoia, del Comune di Montale e di ARPAT che, ancora, non hanno provveduto a revocare l’autorizzazione all’esercizio dell’inceneritore di Montale così come prevede la legge, e nonostante le ripetute e dimostrate inottemperanza dell’A.I.A. (Autorizzazione Integrata Ambientale). Inosservanze gravi da parte del gestore visto che l’impianto, risulta essere da mesi fuori controllo, per quanto riguarda i sistemi di abbattimento degli inquinanti, con grave rischio per la salute di chi vive e/o lavora in area di ricaduta dell’inceneritore di Montale (Montale, Agliana, Montemurlo, Prato).
Le autorità preposte, si sono limitate ad azioni simboliche e del tutto inefficaci, l’ultima delle quali, su iniziativa della Provincia di Pistoia, ha visto l’emissione di una nuova ridicola diffida su carenze gestionali che dovevano essere già risolte. Quindi non solo un atto inutile, ma certamente controproducente, in quanto sembra avallare la possibilità – da parte del gestore dell’impianto – di violare impunemente e ripetutamente la normativa, senza alcun efficace contrasto d’effetto perentorio.
Questi i fatti, così come risultano dai documenti resi pubblici, nei link evidenziati:
– il giorno 1° agosto il responsabile del dipartimento ARPAT di Pistoia, consegna di persona, a mano, alla Provincia di Pistoia un’allarmata lettera in cui si evidenzia come nel rapporto degli autocontrolli di maggio viene registrata la "la mancanza di passaggio del carbone attivo e la notazione di impianto in stand-by", che sembra corrispondere alla sospensione dell’alimentazione dell’inceneritore con i rifiuti (qui le cose non appaiono chiare, in quanto l’ARPAT dice di aver accertato questo fatto durante un sopralluogo effettuato il 27 luglio, mentre nella diffida successiva, la Provincia richiede al gestore le prove documentali dell’evento evidentemente ritenendo invalidato quanto fornito dall’ARPAT): in ogni caso ARPAT afferma che questa condizione può "determinare una fuoriuscita di inquinanti" e chiede l’intervento della Provincia.
– Il successivo 2 agosto, con inusuale tempestività, il dirigente del Servizio Ambiente della Provincia emette una nuova ennesima diffida al gestore dell’impianto, disponibile al link: http://www.provincia.pistoia.it/AMBIENTE/InformazioneAmbientale/TermovalorizzatoreMontale/Diffida_Ladurner_Agosto_2011.pdf [questo link non funziona. La Provincia ha eliminato la pagina...? n.d.r. No, si trova a quest’altro link ma con Ladurner scritto con 2 “u”: http://www.provincia.pistoia.it/AMBIENTE/InformazioneAmbientale/TermovalorizzatoreMontale/Diffida_Laduurner_Agosto_2011.pdf] chiedendogli di “mettere a posto il sistema di abbattimento dei carboni attivi”, oramai fuori controllo da più di 6 mesi (i primi clamorosi malfunzionamenti del 2011, che seguivano quelli degli anni precedenti, erano stati segnalati dall’ASL 3 in una riunione svoltasi il 3 marzo). Si veda il link di seguito specificato:
Diverse cose però non tornano sull’operato dell’ARPAT, della Provincia di Pistoia e il Comune di Montale.
La prima, l’ARPAT, è incongruente su quando avrebbe accertato i “malfunzionamenti” del mese di maggio e non solo. Questi riferiti alla notte del 5, erano già stati puntualmente denunciati dal Comitati con un comunicato stampa del 19 luglio, precedente quindi al dichiarato sopralluogo del 27 luglio scorso, ma soprattutto perché ARPAT, risultava aver eseguito un precedente sopralluogo il 10 maggio per effettuare alcuni campionamenti e pertanto aveva già “potuto”, e “dovuto”, prendere visione delle anomalie dei registri di controllo dei carboni attivi, che sono redatti a mano giorno per giorno dai responsabili dell’inceneritore e che, quindi, erano già disponibili agli ispettori preposti.
È pertanto più che legittimo chiedere il motivo di un clamoroso ritardo di quasi quattro mesi da parte di un organo di controllo nell’impedire gli effetti di una violazione che può “essere causa diretta e determinare la fuoriuscita di inquinanti".
È inoltre inquietante notare come i risultati degli autocontrolli effettuati dal gestore il 19 maggio (segue link)
siano “assai peggiori” dei campionamenti dell’ARPAT di nove giorni prima (di 50 volte per quanto riguarda i metalli pesanti, 140 microgrammi il metro cubo, rispetto ai 2,8 rilevati da ARPAT e, dunque, chissà se a questa "è sfuggito" anche questo dato inusuale);
la seconda, la Provincia di Pistoia che – nonostante la puntuale denuncia dei Comitati – invece di accertarne la fondatezza e agire subito per conseguenza, il 20 luglio provvedeva inopinatamente, a rassicurare la popolazione tramite un comunicato del dirigente del Servizio Ambiente Dott. Ariberto Merendi che, senza alcun dubbio di sorta, affermava che il gestore aveva fornito una "… piena risposta" ai quesiti posti dalla precedente diffida e testualmente annunciava : «Non ci sono rischi di nessun genere per la cittadinanza.»,
e tutto questo, è stato scritto proprio la stessa persona che, il 2 agosto, richiedeva (a mezzo “Atto di formale diffida”) al gestore Ladurner urgenti rassicurazioni sul funzionamento del sistema di abbattimento, che riconosce essere “fuori controllo”.
Ultimo, ma non ultimo in quanto a tutela dei cittadini, è il Comune di Montale che sembrava essersi “svegliato”, quando a marzo chiedeva urgenti chiarimenti sulle carenze gestionali dell’inceneritore, preannunciandone la chiusura e che, adesso, sembra essersi riaddormentato nonostante che questo impianto risulti, ormai da mesi, “fuori controllo”.
Con tutta evidenza non è possibile sentirsi rassicurati dalle Autorità: quali “semplici cittadini”, che confidano nel rispetto della legge, ce ne rammarichiamo ma nel contempo richiediamo un intervento urgente della Procura della Repubblica e dell’Arma dei Carabinieri – Nucleo Operativo Ecologico di Firenze, perché provvedano a impedire ulteriori gravi omissioni che mettono a repentaglio la salute e l’ambiente.

Coordinamento dei Comitati della Piana FI-PO-PT
Comitato per la Chiusura dell’Inceneritore di Montale
Coordinamento dei Comitati Cittadini di Prato

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Venerdì 5 agosto 2011 – © Quarrata/news, 2011]

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