giovedì 11 agosto 2011

BREDA. IL PRESIDIO E LA RESA DEI CONTI







PISTOIA. Cominciamo da questo commento, che ci renderà ancor più odiosi – del resto siamo gli scemi del villaggio che parlano, ma non sanno quello che dicono o, per Luigi Egidio Bardelli, quelli che credono di essere giornalisti, ma non sono niente… –, ma che riepiloga, senza mezzi termini, la realtà più vera della situazione, pur se più sgradita.
I tre commenti, che prendiamo in prestito dalla Nazione di oggi, 11 agosto, sono illuminanti di ciò che è accaduto a Pistoia negli ultimi 70 anni.

1. «Ho lavorato in Breda quasi due anni per una ditta esterna – scrive Massimo –. I lavoratori della Breda sono troppo sindacalizzati; a fronte di palesi problemi lavorativi evidenziati dalla carenza di commesse, contrappongono una rigidità sindacale. Dovrebbero lavorare nel privato dove non si è troppo tutelati e si lavora il doppio. La vendita della Breda a un privato? Finmeccanica fa bene: si toglie un ramo secco e anche Pistoia».

Rileggete le nostre note dei giorni scorsi e vi renderete conto che, quando dicevamo che in Breda c’era troppo partito, non dicevamo niente di più della verità.

2. «Sono d’accordo sul fatto che sarebbe negativa per Pistoia la vendita di AnsaldoBreda. Ma come mai quando si preannuncia la vendita (o altre circostanze negative) per AnsaldoBreda si scomodano tutti i politici? Se si fosse investito un po’ di più nel capitale umano, con assunzioni meritocratiche di dirigenti capaci e competenti, AnsaldoBreda sarebbe oggi una realtà ben più importante capace di trainare veramente l’economia».

Rileggete le nostre note dei giorni scorsi e vi renderete conto che, quando dicevamo che in Breda c’era troppo partito, non dicevamo niente di più della verità.

3. «La Diocesi – commenta Ivan – farebbe bene a chiedersi chi è che ha spremuto l’azienda fino ad ora mettendola fuori mercato. Ma la risposta la sappiamo: gli stessi che ora si ergono a capipopolo ricevendo facili applausi da coloro ai quali a forza di rubare senza pudore, hanno negato il futuro».

Rileggete le nostre note dei giorni scorsi e vi renderete conto che, quando dicevamo che in Breda c’era troppo partito, non dicevamo niente di più della verità.

Sarà il caso di ribadire che, se l’azienda pistoiese viene venduta, il Pd sbiadirà, il sindacato smetterà di puntare i piedi a oltranza e forse anche a Pistoia potrà esserci un’inversione di tendenza, un cambiamento.
Salutare, dopo 70 anni di Russia in apnea.

Anche se va detto che, in fondo, a rimetterci sono stati i lavoratori: quelli tanto amati dalla sinistra progressista e clientelare.
e.b. blogger
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[Giovedì 11 agosto 2011 – © Quarrata/news, 2011]

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