venerdì 5 agosto 2011

BREDA. ‘TEATRINO’ AL NASTRO DI PARTENZA



PISTOIA. Non saremo certo noi – come del resto abbiamo detto ieri e qui ripetiamo – a sparare contro la mobilitazione pro-Breda.

Più garantisti del garantismo fino da quando siamo stati vittima di licenziamenti da più parti – compresi i due quotidiani locali, che ogni giorno tirano la corsa dell’occupazione… – saremo i primi a volere che la Breda resti e garantisca futuro e occupazione, salari e dignità ai dipendenti della maggiore realtà produttiva della provincia e del comprensorio.
Ma la verità è quella che è e va detta.
E allora ci chiediamo pubblicamente perché il mondo pistoiese e la Toscana (politica & religione, sacro & profano, laicità & misticismo) si agitino così tanto per la Breda, ma ignorino quasi del tutto gli oltre 2.600 posti di lavoro persi nell’edilizia (se non sbagliamo), e «non si preoccupino di preoccuparsi» per i prossimi 600-800 ulteriori posti, che saranno (si dice) bruciati nell’autunno venturo fra non più di 25 giorni appena.
Per la Breda si scomodano tutti – Rossi, Chiti, sindaci, presidenti di Provincia, sindacati, vescovi. E per altri assai ben più numerosi?
Sono forse figli di un dio minore?

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Venerdì 5 agosto 2011– © Quarrata/news, 2011]

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