Cgil-Cisl-Uil intervengono: «Il territorio Pistoiese sta rispondendo con mobilitazione di
massa a difesa di questa eccellenza»
PISTOIA. Durante la riunione di Area Vasta Centro che si è svolta
ieri nei locali della Azienda Sanitaria Fiorentina, a domanda specifica dei
colleghi di Prato sulla destinazione della C.O. del 118 Pratese, viste le
difficoltà sollevate, tra cui anche la mancanza degli spazi presso il nuovo
presidio ospedaliero di prossima apertura, i sindacati sono stati informati
ufficialmente dal Coordinatore Dott. Morello Marchese che la centrale operativa
di Prato sarà trasferita in via temporanea presso quella di Firenze in Lungarno
Santa Rosa.
Detta scelta desta molte perplessità
sia da un punto di vista economico che strutturale. Non si comprende infatti
come mai con altre centrali limitrofe come quella di Pistoia ed Empoli che
rispettano i requisiti di sicurezza di antisismicità ed anti alluvionabilità si
debba trasferire proprio nella centrale fiorentina che non risponde a detti
requisiti.
Questa scelta sembra più orientata a
fare massa critica a Firenze per aver una scusa in più in difesa di una
centrale a cui mancano i requisiti dettati dalla LR 81 e dalla delibera 1235.
Leggi e provvedimenti che oramai nelle
sedi istituzionali non vengono più nominati, come se non fossero esistenti,
nascondendosi dietro ad una scelta politica e non tecnica, mentre nella attuale
situazione è necessario basare le scelte sulla oggettività dei dati e delle
situazioni, elementi che sono più comprensibili anche per la popolazione.
Si precisa inoltre che in caso di crash
della centrale così composta (Firenze e Prato) allo stato attuale nessuna di
quelle presenti in area vasta o nei territori limitrofi sarebbe in grado in
tempi brevi di farsi carico di queste due realtà esponendo a rischio fortemente
la popolazione servita. Allora le organizzazioni sindacali locali unitariamente
vogliono far sentire la sua voce al fine del rispetto dei principi e delle normative
date dallo stesso consiglio regionale con provvedimenti di urgenza, e per
riaffermare che la scelta a suo tempo condivisa delle Aree Vaste prevede una
valorizzazione piena delle realtà locali che abbiano elementi virtuosi e
specificità di eccellenza, e non al contrario una ulteriore accentramento verso
le realtà più grandi..
Si vuol sottolineare, duramente, che
con questo impianto normativo, con la costruzione di commissioni di valutazione
dei criteri che la regione aveva dettato, la scelta doveva già essere fatta. E
guarda caso con i criteri normativi e tecnici Firenze era esclusa dalla
partita. Non si comprende pertanto questo immobilismo che si ripercuote sugli
investimenti che le aziende stesse fanno nel settore a discapito della
sicurezza dell’intero sistema (operatori/utenti).
I Segretari Generali
CgiL-Cisl-Uil
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[Giovedì 19 settembre 2013 | 18:13 - © Quarrata/news]
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