Il Consigliere Tomasi si pone (e pone
all’amministrazione) una serie di domande impegnative circa il funzionamento, l’efficienza
e il corretto comportamento amministrativo di Publiacqua e del Comune stesso
di Alessandro Tomasi [*]
PISTOIA. Recentemente ho presentato alcune interrogazioni e un’interpellanza
per capire meglio e denunciare una scarsa trasparenza, una mancata possibilità
di partecipazione dei cittadini e una meccanismo presente nel Regolamento del
servizio idrico integrato che potrebbe rivelarsi un blocco alle vergognose
perdite del nostro acquedotto.
Ecco le questioni:
1. La
Sentenza della Corte Costituzionale n. 335 del 15/10/2008, ha stabilito: l’incostituzionalità
del pagamento della tariffa relativa al servizio di depurazione, nel caso in
cui l’Utente non ne usufruisca (assenza o temporanea inattività dell’impianto
di depurazione acque reflue); l’introduzione di una nuova tariffa destinata a
coprire i soli costi di investimento relativi alle attività di progettazione,
realizzazione, completamento o attivazione degli impianti di depurazione
(tariffa ex L. 13/2009); l’obbligo per i gestori di rimborsare la quota di
tariffa non dovuta riferita al servizio di depurazione, al netto degli oneri
deducibili (costi sostenuti dal gestore per le attività di cui sopra) e
comprensiva degli interessi maturati.
Tutti gli utenti attivi o cessati,
ricadenti in zone ove non è presente un impianto di depurazione attivo, ai
quali è stata applicata nel periodo 16.10.2003 -15.10.2008 (ossia nei 5 anni
antecedenti alla data della sentenza) la quota di tariffa di depurazione hanno
diritto alla restituzione.
Attraverso il sito di Publiacqua è
possibile, inserendo il proprio codice cliente, conoscere se si ha diritto alla
restituzione e la cifra esatta.
Recandosi agli uffici di Publiacqua ci
si accorge che la cosa non è assolutamente pubblicizzata e non vi si trovano
nemmeno i moduli per la richiesta (personalmente li ho ricevuti via mail a
seguito di richiesta). Sentendo anche altri cittadini ho avuto la percezione
(che sono quasi sicuro che si confermerà) che in pochi sappiano di questa
possibile restituzione soprattutto tra gli utenti più deboli come gli anziani.
In pochi giorni provando ad informare alcune famiglie sono riuscito a far
riavere qualche migliaio di euro.
Dunque chiedo all’Amministrazione:
• Quanti sono gli utenti che hanno
diritto al rimborso?
• Quanti degli aventi diritto hanno
fatto richiesta?
• Quale è la cifra complessiva che gli
utenti del Comune devono riavere?
• Se l’Amministrazione intende
richiedere all’azienda una maggiore pubblicizzazione della restituzione della
parte di tariffa.
Ma soprattutto la domanda che tutti si
fanno:
• quali sono le motivazioni che
impediscono una restituzione diretta nella bolletta degli utenti senza
ulteriori passaggi?
Quando i cittadini sono in mora magari
a causa di difficoltà economiche l’amministrazione e le aziende che erogano
servizi non si fanno attendere nel richiedere il dovuto, ma quando devono dare
sembrano poco attente.
Dobbiamo dunque pubblicizzare in più il
diritto alla restituzione sancito dalla sentenza e soprattutto non pensare che
la cosa si possa ottenere solo tramite internet e il sito dell’azienda.
2. Da
alcune segnalazioni mi risulta che l’Autorità idrica Toscana a fine ottobre
abbia inviato una mail ai Comuni che la compongono nella quale si chiedeva loro
di pubblicizzare sui rispettivi siti (e su quello dell’Azienda) un questionario
rivolto ai cittadini.
Attraverso questo mezzo l’Autorità
voleva aprire un processo di partecipazione in vista della realizzazione di un
nuovo schema di Carta dei Servizi.
Sarebbe interessante sapere se questa
iniziativa è partita e se il nostro Comune ha aderito. Sono purtroppo convinto
che queste forme di partecipazioni si rivelano spesso un flop o addirittura
dopo essere state fatte la voce dei cittadini non viene ascoltata, ma visto che
si era messa in moto sarebbe stata comunque un ulteriore strumento per far
sentire la voce in particolare dei tanti comitati e associazioni sorte intorno
al tema dell’acqua e del servizio idrico.
3. La
terza interrogazione riguarda una disposizione del Regolamento del Servizio
Idrico Integrato.
L’art. 23 norma le manutenzioni delle
condotte idriche. Al primo capoverso si specifica che le tubazioni idriche
stradali come pure le derivazioni (o allacciamenti) fino al punto di consegna,
anche se costruite a spese o col contributo degli utenti, rimangono di
proprietà demaniali. Si dice inoltre che la manutenzione a valle del punto di
consegna è a carico dell’utente, ma al verificarsi di perdite fra il limite
della proprietà pubblica ed i contatori posti all’interno della proprietà
privata l’utente è tenuto a provvedere all’immediata riparazione. In caso di
inottemperanza l’Azienda potrà ridurre l’erogazione idrica a livello
essenziale.
Cercando di fare un esempio: se un
condomino, un gruppo di case lontane dalla rete pubblica, un singolo cittadino
vogliono allacciarsi all’acquedotto devono pagare e una volta costruita la
derivazione questa diventa di proprietà pubblica.
Questi cittadini si deve ricordare che
fino al referendum hanno pagato in bolletta anche una quota per gli
investimenti e che nel 2013 a tutti anche ai paesi e alle frazioni più lontane
andrebbe garantito l’accesso all’acqua potabile.
Nell’articolo però si aggiunge che se
vi è un guasto o una perdita e la tubatura passa sotto un terreno privato in
quel tratto devono essere gli stessi cittadini a provvedere a riparare. Se non
si pone rimedio al guasto la pena è la riduzione dell’erogazione.
Ma se fra i cittadini interessati non
si trova l’accordo per intervenire, se tra questi c’è chi non è in grado di
pagare l’intervento come si procede?
C’è il rischio che non si riesca mai a
ridurre le numerose perdite del nostro acquedotto e per questo ho chiesto:
quale è la percentuale di acquedotto che attraversa proprietà private sul quale
Publiacqua non è tenuta alla manutenzione e se l’Amministrazione condivide il
principio contenuto nell’art. 23 del Regolamento o vi è un modo per almeno
mitigare quelli che penso siano i suoi effetti negativi.
[*]
– Consigliere Comunale Pdl Pistoia
• • •
PRIMA ISTANZA
Gruppo Consiliare Popolo della Libertà – Comune di
Pistoia
Al
Presidente del Consiglio
All’Assessore
con delega alle Aziende Partecipate
Pistoia
2 gennaio 2014
Interpellanza
Premesso che:
La Sentenza
della Corte Costituzionale n. 335 del 15/10/2008, ha stabilito:
·
l’incostituzionalità del pagamento della tariffa
relativa al servizio di depurazione, nel caso in cui l’Utente non ne usufruisca
(assenza o temporanea inattività dell’impianto di depurazione acque reflue);
·
l’introduzione di una nuova tariffa destinata a
coprire i soli costi di investimento relativi alle attività di progettazione,
realizzazione, completamento o attivazione degli impianti di depurazione
(tariffa ex L. 13/2009);
·
l’obbligo per i gestori di rimborsare la quota di
tariffa non dovuta riferita al servizio di depurazione, al netto degli oneri
deducibili (costi sostenuti dal gestore per le attività di cui sopra) e
comprensiva degli interessi maturati.
Tale materia
è stata regolata dal legislatore attraverso i seguenti riferimenti normativi:
·
Legge n. 13 del 27/02/2009 - art 8 sexies,
conversione del Decreto Legge 30 dicembre 2008, n. 208 recante “Misure
straordinarie in materia di risorse idriche e di protezione dell’ambiente”;
·
Decreto Attuativo del Ministero dell’Ambiente del 30
settembre 2009 pubblicato sulla G.U. n 31 dell’8 febbraio 2010.
·
Procedure di attuazione degli oneri deducibili
definiti dall’ Autorità di Ambito Territoriale n. 3 Medio Valdarno con
comunicazione del 14/10/2010 n. 5033/10
In conformità
a quanto era stato stabilito dalla Legge Galli (L. 36/94) e sue successive
modificazioni, Publiacqua S.p.a. fino alla data della sentenza, 15.10.2008, ha
applicato una tariffa per il servizio di depurazione che copriva sia i costi
sostenuti per la gestione degli impianti di depurazione che i costi previsti
nei piani di investimento per la progettazione/realizzazione degli stessi.
Nel rispetto
di quanto previsto dalla sentenza e dalle successive norme emanate, Publiacqua
S.p.a., alle utenze interessate, a partire dal 16/10/2008 non ha più applicato
la tariffa per il servizio di depurazione, e dal 01/01/2010 ha applicato la “tariffa
ex L. 13/2009” definita dall’Autorità di Ambito Territoriale n. 3 Medio
Valdarno con delibera n. 21 del 28/12/2009. Una volta attivati gli impianti di
depurazione, la “tariffa ex L. 13/2009”, sarà sostituita dalla normale tariffa
del servizio di depurazione.
Considerato che:
Tutti gli utenti attivi o cessati,
ricadenti in zone ove non è presente un impianto di depurazione attivo, ai
quali è
stata applicata nel periodo 16.10.2003
-15.10.2008 (ossia nei 5 anni antecedenti alla data della sentenza) la quota
di tariffa di depurazione hanno diritto
alla restituzione.
Attraverso il sito di Publiacqua è
possibile, inserendo il proprio codice cliente, conoscere se si ha diritto alla
restituzione e la cifra esatte
Molto cittadini non sono a conoscenza
degli effetti di questa sentenza
Negli uffici di Publiacqua, con sede in
Viale Adua, non vi è una pubblicizzazione adeguata
Interroga la S.V. per sapere
Quanti sono gli utenti che hanno
diritto al rimborso. Quanti degli aventi diritto hanno fatto richiesta.
Quale è la cifra complessiva che gli
utenti del Comune devono riavere
Se l’Amministrazione intende richiedere
all’azienda una maggiore pubblicizzazione della restituzione della parte di
tariffa relativa alla depurazione in base alla Sentenza della Corte
Costituzionale n. 335 del 15/10/2008.
Le motivazioni che impediscano una restituzione
diretta nella bolletta degli utenti senza ulteriori passaggi.
Cons. Alessandro Tomasi
Gruppo Consiliare Popolo della Libertà
• • •
SECONDA ISTANZA
Gruppo
Consiliare Popolo della Libertà – Comune di Pistoia
Al
Presidente del Consiglio
All’Assessore
con delega alle Aziende Partecipate
Pistoia
2 gennaio 2014
Interroga la S.V. per conoscere
Se l’Autorità Idrica Toscana aveva
promosso un questionario rivolto ai cittadini sulla regolazione commerciale del
servizio pubblico in vista anche della stesura di una nuova carta dei servizi.
Se l’Autorità idrica Toscana aveva
chiesto di diffondere questa iniziativa di partecipazione attraverso i siti dei
Comuni che la compongono.
Se il Comune di Pistoia ha partecipato
a questa iniziativa.
Cons.
Alessandro Tomasi – Pdl
• • •
TERZA ISTANZA
Gruppo
Consiliare Popolo della Libertà – Comune di Pistoia
Al
Presidente del Consiglio Comunale
All’Assessore
con delega alle Aziende partecipate
Pistoia
2 gennaio 2014
Interrogazione
Premesso che:
l’art. 23 del Regolamento del Servizio
idrico integrato norma le manutenzioni delle condotte idriche.
Al primo capoverso si specifica che le
tubazioni idriche stradali come pure le derivazioni (o allacciamenti) fino al
punto di consegna, anche se costruite a spese o col contributo degli utenti,
rimangono di proprietà demaniali.
Al quarto capoverso si specifica che la
manutenzione a valle del punto di consegna è a carico dell’utente, ma la
verificarsi di perdite fra il limite della proprietà pubblica ed i contatori
posti all’interno della proprietà privata l’utente è tenuto a provvedere all’immediata
riparazione. In caso di inottemperanza l’Azienda potrà ridurre l’erogazione
idrica a livello essenziale.
Interpella la S.V. per conoscere
Quale è la percentuale di acquedotto
che attraversa proprietà private sul quale Publiacqua non è tenuta alla
manutenzione.
Se l’Amministrazione condivide il
principio contenuto nell’art. 23 del Regolamento.
Cons. Alessandro Tomasi – Pdl
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[Giovedì 2 gennaio 2014 | 20:16 - © Quarrata/news]
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