Giurlani, Presidente Uncem Toscana, interviene ufficialmente dopo gli
incatenamenti di Gavinana
FIRENZE-MONTAGNA
PISTOIESE. Dopo l’incatenamento di diversi
cittadini davanti all’ufficio postale di Gavinana (Pistoia), Giurlani (Uncem
Toscana) chiede a Poste spa di rivedere i piani di chiusura.
“L’episodio
verificatosi nei giorni scorsi a Gavinana (Pistoia) è la conferma dell’esasperazione
dei cittadini nei confronti di Poste spa e dei gravi disagi che deriverebbero a
tanti paesi, soprattutto di montagna, dalla chiusura indiscriminata degli sportelli
postali”.
È
con queste parole che Oreste Giurlani, presidente di Uncem Toscana, commenta l’incatenamento
davanti all’ufficio postale di diversi cittadini di Gavinana, frazione del
comune di San Marcello Pistoiese, dopo il recente annuncio della quasi certa
chiusura di quello sportello.
Il
consigliere comunale Gabrio Fini ha organizzato un’azione simbolica che ha
visto partecipare singoli cittadini, consiglieri comunali e assessori, il
sindaco di San Marcello, Silvia Maria Cormio, e lo stesso parroco di Gavinana.
Tanta gente davanti alle poste, con catene e cartelli di protesta, per alzare
il tono della polemica. La chiusura di questo ufficio, come di tanti altri,
infatti, è per adesso solo rinviata ma tutt’altro che scongiurata.
“Come
Uncem Toscana continuiamo una battaglia che stiamo conducendo da mesi – spiega
ancora Giurlani –. La gente non accetta più di
essere lasciata senza servizi. Quello di poste è solo l’ultimo esempio di come
le località più disagiate, più lontane dai centri urbani, siano abbandonate al
loro destino. Noi dobbiamo evitare che si ripetano situazioni che esasperano le
popolazioni e le spingono ad azioni eclatanti come quella di ieri. Speriamo –
conclude il presidente di Uncem Toscana – che nei prossimi incontri Poste spa
mostri di aver compreso le nostre ragioni e ridimensioni i drastici piani di
tagli e chiusure”.
[15/10/2012 10.51
Uncem Toscana]
Una
domanda sorge spontanea: ma quali iniziative concrete avrebbero assunto l’Uncem
e il suo attivo Presidente Giurlani?
Q/n
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[Lunedì
15 ottobre 2012 - © Quarrata/news 2012]
Se le chiacchiere facessero farina (da sempre)gli uffici postali della montagna non sarebbero costretti a chiudere, un pò come la ferrovia che passa da Pracchia.
RispondiEliminaPer molti dei politici, magistratura compresa, milionate di euro; per i cittadini aspettare e bisogna contenere le spese dei vari servizi, perchè non ci sono più i denari: - per pulire le fogne, per fare quelle che mancano, per sistemare gli acquedotti, per rifare le strisce, per sistemare i ponti devastati dai camion del Bilancino, per rifare le asfaltature e l'elenco sarebbe chilometrico, insomma per fare anche la sola ordinaria manutenzione di ogni cosa.
Speriamo nel futuro, ma con questi poco politici e molto ladroni c'è poco da sperare, almeno per me!
e se il dott. Oreste Giurlani presidente, vuol essere credibile, si impegni a far restituire i soldi che sono stati rubati alla Comunità Montana, che non sono pochi.
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