sabato 1 gennaio 2011

COME FREGARE LA ‘PARTECIPAZIONE’ E VIVERE FELICI


L’estrazione a sorte dei 1.200 cittadini che dovranno decidere priorità e tagli nel comune di Quarrata, oltre che apparire per quello che è, cioè un sistema per fregare la popolazione, ha fatto incazzare (non facciamo i puritani: lo dice anche Santoro il Santo in annozero) Daniele Manetti, il rappresentante popolare più attivo in seno alla commissione istituzionale quarratina, costata oltre 19mila euro finiti in tasca alla Sociolab di Firenze.
Ecco cosa dice Manetti, di colpo, all’inizio di questo 2011, che già si preannuncia come un anno di grandi invenzioni a effetto del sindaco e dei suoi nanetti di giunta…

Partecipazione. Cittadini estratti a sorte

Da Daniele Manetti
Componente della
Commissione per la Partecipazione
a tutti gli amici di Quarrata

Cittadini estratti a sorte? La Partecipazione non è una lotteria. Democrazia partecipata all’arrovescio, dall’alto verso il basso e non dal basso verso l’alto. In pochi all’alto decidono ed in molti al basso subiscono. E mi spiego: la Commissione per la partecipazione già da tempo aveva lanciato l’idea, che si è poi concretizzata nell’ultima riunione del 13/12/2010, di iniziare un percorso per un bilancio partecipativo nel nostro Comune di Quarrata.
Il Sindaco Sabrina Sergio Gori e l’Assessore al Bilancio Antonella Giovannetti hanno deciso senza nessun confronto e/o chiarimento con la commissione per la partecipazione di sorteggiare 1.200 cittadini di Quarrata e di iniziare un percorso per un bilancio partecipativo nell’anno 2011, invitandoli tutti alla Magia.
La Commissione per la partecipazione è stata avvertita di tutto questo a cose già fatte con una mail il 29 Dicembre 2010. La Commissione per la partecipazione sarà convocata dal Sindaco per prendere atto delle decisioni già prese ed operative il 3 Gennaio 2011 alle ore 16,30.
Per quella data, oltre a fare tutte le osservazioni su questo modo di operare, il sottoscritto vorrebbe sapere:

  1. Chi è il responsabile e gli esecutori di tale sorteggio
  2. Che metodo è stato usato per il sorteggio (per esempio: quanti pensionati, quanti lavoratori, quanti imprenditori, ecc.)
  3. Se c’è una società esterna che dirige tutto questo nuovo percorso partecipativo
 
In Democrazia Partecipata niente deve essere demandato alla sorte, i cittadini non sono numeri da estrarre come al lotto o al superenalotto. Il percorso partecipativo non deve essere imposto dall’amministrazione, inoltre il dividere i cittadini sorteggiati in piccoli gruppi magari “aiutati” da qualche facilitatore con domande forse già preconfezionate può disorientare i partecipanti e fargli prendere delle decisioni sbagliate su priorità ed interventi da fare nel prossimo futuro; le vere problematiche del territorio le conoscono soltanto i cittadini residenti nelle zone disastrate e prive di servizi essenziali: se vengono esclusi dal sorteggio, nessuno porterà avanti le loro istanze. Il perno principale della partecipazione sono le assemblee in tutte le frazioni, le uniche che non possono essere manipolate e dove tutti i cittadini possono esprimere liberamente le loro idee.
Nelle assemblee vengono fatte le proposte e stabilite le priorità sia per gli interventi pubblici locali, sia per interventi di carattere generale riguardanti l’intero Comune. L’Amministrazione Comunale, dopo tali assemblee, s’impegna a rispettare rigorosamente le scelte fatte dai cittadini. La Democrazia partecipata, eseguita rispettando queste regole, non costa assolutamente niente alle casse comunali e ricrea fiducia nei cittadini. (Il Comune di Grottammare insegna).

Purtroppo la nostra amministrazione le sue scelte le ha già fatte con il PIUSS, impegnandoci molti denari propri oltre a quelli regionali; contemporaneamente, data la crisi e per scelte politiche nazionali, il governo centrale ha tagliato ulteriori risorse ed il nostro Comune arranca e si rivolge ai cittadini dicendo che non ci sono soldi per le opere pubbliche da fare nelle frazioni e a livello generale.
Se non riusciamo, con la partecipazione, a togliere dei soldi dal PIUSS e destinarli ad altre opere pubbliche di maggiore priorità e che riguardano la salute e la sicurezza di molti cittadini, il bilancio partecipativo servirà solamente, come scritto nella lettera inviata ai 1.200 cittadini, a dare una mano all’amministrazione a ridimensionare servizi e a rimandare a tempi lontanissimi opere pubbliche essenziali (acquedotto, metanodotto, argini, casse d’espansione, fogne, rifacimento strade, ecc. ecc.).
Gli elenchi di queste opere pubbliche essenziali sono già stati presentati innumerevoli volte con petizioni, calendari (Legambiente) e tramite le prime richieste dei percorsi partecipativi.
Per un motivo o per un altro, durante le riunioni della Commissione per la partecipazione, tutte le richieste sopraelencate sono state accantonate, sia per l’articolo 4 comma 4 del nostro regolamento sulla partecipazione che impone la percentuale del 10% , circa 2.500 firme, per portare avanti un percorso partecipativo (e quindi va modificato immediatamente); sia perché, ad oggi, non esiste all’interno del Comune un sistema organizzato per interfacciarsi e dialogare con i cittadini per raccogliere i loro problemi e per invitarli e convincerli a partecipare alle assemblee.
La Democrazia partecipativa è nata, tramite il contatto con i cittadini, per cambiare continuamente ed in meglio le regole del gioco politico; niente quando si parla di partecipazione deve essere fisso ed immutabile.
Ad oggi gli unici processi partecipativi che vanno avanti sono quelli proposti dal Sindaco e dai suoi assessori, vedi il percorso partecipativo, seppur lodevole, contro le barriere architettoniche, proposto dal nostro Sindaco e dall’Assessore Nannini, vedi il sorteggio dei cittadini per il bilancio partecipato, mentre tutte le altre richieste formulate e firmate da comunissimi cittadini rimangono al palo.
Il sottoscritto continuerà, rimanendo fedele alle promesse fatte ai cittadini prima di entrare nella Commissione per la partecipazione e con i quali sono continuamente in contatto, oltre ad allargare continuamente la platea di nuovi arrivati, a portare avanti le richieste dei percorsi partecipativi già iniziati e quelli futuri di prossima uscita.

Daniele Manetti
1/01/2011
Componente della
Commissione per la Partecipazione
del Comune di Quarrata

Ma vi sembra che Sergio Gori possa considerarsi un sindaco davvero attento ai problemi reali di Quarrata e soprattutto equilibrato?

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