QUARRATA. Sottoponiamo ai nostri lettori, senza commento, i contenuti dei due articoli di Giancarlo Zampini apparsi stamattina – 25 gennaio – su La Nazione.
1.
QUARRATA LE PROTESTE
DEI RESIDENTI DELLE AREE CONFINANTI
Parco verde, un esposto
contro le nuove coperture
Del documento messo a protocollo dai cittadini che vivono in aree confinanti il Parco Verde di Olmi abbiamo riportato soltanto uno stralcio (vedi articolo a destra della pagina). L’originale inviato al presidente del Consiglio comunale sono due intere pagine dattiloscritte. All’origine di tutto non solo la copertura della pista polivalente, oltre mille metri quadri, coperta con pannelli fotovoltaici, ma quello che è stato realizzato dal 1993 in poi.
Il problema consiste nel fatto che dove sorgeva fino a 20 anni fa un bel prato oggi c’è una struttura mastodontica alta 8 metri; durante la stagione estiva, nei giorni di sabato domenica sera, la pista polivalente diventa da ballo, anche se negli accordi di convenzione non appare mai con questa destinazione. Riguardo questi problemi si legge ne documento protocollato: «E’ noto che vi siano state negli anni innumerevoli lamentele per i disagi che l’attività dell’associazione svolge, in modo particolare per le manifestazioni di spettacolo musicale, serate danzanti e concerti, durante il periodo estivo. Il disagio aumenta notevolmente — si continua — se consideriamo anche la microcriminalità durante le serate di maggior afflusso di persone, i parcheggi selvaggi delle auto, l’intensità dei rumori, gli schiamazzi ben oltre il termine di chiusura. L’associazione Parco Verde, secondo nostra opinione (....) ha il dovere di ottemperare scrupolosamente ad una gestione attenta a non ledere i diritti altrui. Immaginiamo, né la convenzione, né la delibera comunale fa riferimento puntuale, che le manifestazioni musicali verranno realizzate sulla pista polivalente coperta con pannelli fotovoltaici».
Conclude il documento scritto dai residenti: «Ribadiamo la nostra disponibilità e la nostra collaborazione per una civile convivenza. Con altrettanta risolutezza affermiamo la nostra avversione a vedere calpestare il nostro diritto fondamentale del quieto vivere». Nel documento, si ricorda che l’associazione ha potuto accedere a fondi Regionali per 330 mila euro, nell’ambito del Piano integrato sociale regionale 2002-2004. «Tale Piano triennale — si dice — orientato a sostenere la realizzazione di strutture per lo svolgimento di servizi ed azioni per conseguire risposte innovative nel settore del sociale, ha indicato, attraverso la Zona socio sanitaria di Pistoia e con l’avallo dell’amministrazione comunale che ha assunto il compito di soggetto responsabile, il progetto ‘Paese Aperto’ finanziabile per 80 mila euro».
Il problema consiste nel fatto che dove sorgeva fino a 20 anni fa un bel prato oggi c’è una struttura mastodontica alta 8 metri; durante la stagione estiva, nei giorni di sabato domenica sera, la pista polivalente diventa da ballo, anche se negli accordi di convenzione non appare mai con questa destinazione. Riguardo questi problemi si legge ne documento protocollato: «E’ noto che vi siano state negli anni innumerevoli lamentele per i disagi che l’attività dell’associazione svolge, in modo particolare per le manifestazioni di spettacolo musicale, serate danzanti e concerti, durante il periodo estivo. Il disagio aumenta notevolmente — si continua — se consideriamo anche la microcriminalità durante le serate di maggior afflusso di persone, i parcheggi selvaggi delle auto, l’intensità dei rumori, gli schiamazzi ben oltre il termine di chiusura. L’associazione Parco Verde, secondo nostra opinione (....) ha il dovere di ottemperare scrupolosamente ad una gestione attenta a non ledere i diritti altrui. Immaginiamo, né la convenzione, né la delibera comunale fa riferimento puntuale, che le manifestazioni musicali verranno realizzate sulla pista polivalente coperta con pannelli fotovoltaici».
Conclude il documento scritto dai residenti: «Ribadiamo la nostra disponibilità e la nostra collaborazione per una civile convivenza. Con altrettanta risolutezza affermiamo la nostra avversione a vedere calpestare il nostro diritto fondamentale del quieto vivere». Nel documento, si ricorda che l’associazione ha potuto accedere a fondi Regionali per 330 mila euro, nell’ambito del Piano integrato sociale regionale 2002-2004. «Tale Piano triennale — si dice — orientato a sostenere la realizzazione di strutture per lo svolgimento di servizi ed azioni per conseguire risposte innovative nel settore del sociale, ha indicato, attraverso la Zona socio sanitaria di Pistoia e con l’avallo dell’amministrazione comunale che ha assunto il compito di soggetto responsabile, il progetto ‘Paese Aperto’ finanziabile per 80 mila euro».
2.
QUARRATA
Un «dossier»
sull’associazione
«Dal 1993
continui allargamenti»
Inaugurato l’impianto fotovoltaico sulla nuova copertura della pista polivalente del «Parco Verde» di Olmi, immediate sono partite le osservazioni dei residenti confinanti, i quali hanno protocollato in Comune un documento di due pagine indirizzato al presidente del Consiglio, Massimo Sauleo, dove si è ricostruito il percorso di questa associazione e quanto è stato costruito negli anni. Si legge nel documento: «Dal 1993, il complesso si è sviluppato allargandosi con strutture interne per rispondere ed adeguarsi ad una crescente richiesta di servizi fondamentalmente connessi alla attività ricreativa. La dimostrazione che il contesto sia uscito dal quadro generale lo individuiamo nell’articolo 176 del Regolamento urbanistico che disciplina l’attività edilizia ed urbanistica sull’intero territorio comunale, che regola l’attività per le aree per servizi di interesse collettivo. Ebbene — si continua a leggere — a questo articolo è stato aggiunto il punto 4 che specificatamente antepone per questa area, le disposizioni assunte e/o da assumere in apposita convenzione con i proprietari/gestori dell’area medesima. Si consegue che porre l’intera area in subordine ad un regolamento urbanistico generale — si prosegue ancora — la dice lunga dell’interessamento dell’amministrazione comunale per l’attività svolta dall’associazione».
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