domenica 2 gennaio 2011

CON LE PENNE DEL PAVONE

La grave crisi che ha investito l’economia globale a partire dal 2008 ha contribuito al deterioramento della struttura produttiva del comune di Quarrata.
Le piccole e medie imprese del territorio, già provate da un mercato fortemente competitivo sia su scala regionale che nazionale, si sono trovate a dover subire ingenti perdite per un ridimensionamento della domanda globale.
In questo quadro il Comune di Quarrata si è attivato per superare, insieme alle imprese, i problemi del comparto. Da qui è nato il “Progetto per Quarrata”, un progetto-territorio la cui strategia si basa sul superare la crisi rilanciando l’immagine e la tradizione produttiva della città di Quarrata; sfruttando le possibilità offerte dalla nuova attenzione dei mercati alla sostenibilità ambientale e alla qualità della vita e creando un connubio fra l’attività economica e l’offerta turistica e culturale del territorio (Montalbano e Villa la Magia).
Il percorso di lavoro si è sviluppato dapprima con un “Tavolo Tecnico” a cui sono stati chiamati tutti gli enti istituzionali, economici e sociali del territorio per mettere a fuoco i problemi da risolvere e le strategie per il rilancio; dopodiché, sono state coinvolte e chiamate a partecipare alla discussione le imprese e i loro rappresentanti, che hanno portato le loro idee in una giornata di confronto, che si è svolta a fine giugno a Villa La Magia. Attraverso questo percorso, la proposta per il rilancio di Quarrata è stata arricchita da ulteriori importanti spunti e considerazioni.
La grande partecipazione delle imprese ha dimostrato la volontà degli operatori del settore di voler uscire dalla situazione attuale e mettere le basi per un largo coinvolgimento in fase di attuazione del progetto.
Il “Progetto per Quarrata” viene ora inviato alla Regione Toscana per essere inserito all’interno del “Programma Regionale di Sviluppo” che avrà sicuramente come priorità il rilancio delle attività produttive, non solo del territorio di Quarrata ma dell’intera regione, dal momento che la ripresa economica è ancora disomogenea.
Questo è un successo per la nostra comunità che ha trovato al proprio interno la forza per reagire alla crisi. Da qui ripartiremo come territorio per essere competitivi ed attrezzati verso le sfide di una società che cambia e chiede più formazione, innovazione, coraggio e lungimiranza.
Si tratta comunque di una tappa intermedia di un percorso di condivisione che enti, aziende, associazioni di categoria, sindacati stanno portando avanti insieme e che proseguirà anche nei prossimi mesi. Il primo appuntamento di questo cammino comune è stato l’incoming sul contract organizzato a fine novembre a Villa La Magia e rivolto a operatori stranieri, in particolare cinesi e nordafricani, a cui hanno partecipato circa 30 aziende toscane, che operano nel settore dell’arredamento e degli allestimenti di interni ed esterni.

Il nostro commento è assai meno trionfale e molto più cinico.
A distanza di quasi un anno dal lancio dei manifestini per le vie della città – manifestini, come ricorderete, contro il sindaco, accusato di non fare niente per aiutare la crisi del mobile – e dopo le minacce (del tutto inutili e sciocche) del comandante dei vigili, finalmente il sindaco si degnò di parlare con i mobilieri dissidenti.
E fece l’unica cosa sapeva e poteva fare: rimandare il tutto a un tavolo tecnico che – èccolo qua – ha finito la sua fase iniziale in questi giorni e ora invierà i frutti delle sue mirabolanti pensate alla Regione perché passi, prima che si inizi a entrare nella fase operativa, almeno un altro semestre. Ma sarà una fase operativa toscana e non quarratina: il che limiterà, per forza, lefficacia delliniziativa e i suoi effetti locali.
Nel frattempo il sindaco si gloria di aver visto la fase mediana dei successi (?) concretarsi nell’incoming sul contract organizzato a fine novembre alla Màgia: una iniziativa che però proveniva – se non abbiamo capito male – da tutt’altra parte rispetto alla great idea del tavolo tecnico.
E ancora cecamente attaccato all’idea che Quarrata possa sviluppare interesse e turismo – che il sindaco lega irrazionalmente alla produzione del mobile –, il primo cittadino di Quarrata ora si fa bello delle penne del pavone e si arrampica sugli specchi per accreditare una sua infallibile e profetica visione del futuro.

Che per Quarrata non c’è e non ci sarà, se non se lo creeranno, da sé, i mobilieri stessi. Che per Quarrata, con 20 milioni di euro di debiti in Piuss, non c’è e non ci sarà: e solo per colpa del sindaco stesso e della sua giunta.

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