PISTOIA. Stamattina è la volta di una mail del notaio Patrizia De Luca. La signora, il 16 novembre del 2007, scriveva ai consiglieri della Fondazione Santa Maria Assunta in cielo per spingerli a fare chiarezza sulle cose mai chiarite da Luigi Bardelli; sulle risposte mai date dallo stesso, vertice di Aias e Tvl, all’avvocato Biagini.
Osservate con attenzione cosa scrive la dottoressa De Luca. Specie quando parla di implicazioni insite nella rappresentazione dei fatti ricostruiti dal consigliere Biagini.
Ma soprattutto riflettete su come si presenti la sonnacchiosa città di Pistoia agli occhi di estranei che sbirciano, anche solo per un attimo, su questi fatti che – come sottolinea l’autore della mail – sembrano essere di una estrema gravità.
Sono passati tre anni e la situazione non è affatto mutata.
È straordinario il fatto che la procura della repubblica di Pistoia – pur così pronta a intervenire su fatti, se pur gravi, di ben più modesta entità, come l’abbattimento di un uccello di razza protetta – non si sia neppure avvista di queste notizie conclamate che i protagonisti delle vicende ritengono di grande e non chiarito peso…
Ma a questo dovrebbero pensare anche le istituzioni pistoiesi – sindaco Berti, presidente Fratoni e (perché no?) lo stesso prefetto.
Osservate con attenzione cosa scrive la dottoressa De Luca. Specie quando parla di implicazioni insite nella rappresentazione dei fatti ricostruiti dal consigliere Biagini.
Ma soprattutto riflettete su come si presenti la sonnacchiosa città di Pistoia agli occhi di estranei che sbirciano, anche solo per un attimo, su questi fatti che – come sottolinea l’autore della mail – sembrano essere di una estrema gravità.
Sono passati tre anni e la situazione non è affatto mutata.
È straordinario il fatto che la procura della repubblica di Pistoia – pur così pronta a intervenire su fatti, se pur gravi, di ben più modesta entità, come l’abbattimento di un uccello di razza protetta – non si sia neppure avvista di queste notizie conclamate che i protagonisti delle vicende ritengono di grande e non chiarito peso…
Ma a questo dovrebbero pensare anche le istituzioni pistoiesi – sindaco Berti, presidente Fratoni e (perché no?) lo stesso prefetto.
* * *
Forwarded message
From: Notaio Patrizia De Luca
Date: 16-nov-2007 19.31
Subject: Richiesta di convocazione Consiglio
To: Don Renato
Caro Presidente, cari Consiglieri,
il 5 novembre, di ritorno a Pistoia dopo una settimana di assenza, trovo la lettera del consigliere Enzo Barrocci al consigliere Luigi Bordelli. E comincio a pensare che sia il caso di dire la mia. Lunedì 12 novembre, nel corso della mattinata, mi viene recapitata, per conoscenza, la lettera “di risposta” del consigliere Bordelli. A questo punto, visto il palese coinvolgimento di tutto il Consiglio, mi riconfermo nell’idea di dire la mia.
E non la dico più da “amica”, come ingenuamente ho fatto, più di due anni fa, con l’accorata richiesta di aiuto inoltrata a Don Renato (e di cui, a questo punto, rendo edotti tutti i consiglieri, allegandola alla presente).
La dico da consigliere. Un consigliere di una ONLUS che non può assistere inerte ad un (ormai) “istituzionale” scambio di missive tra due o tre consiglieri, aventi ad oggetto argomenti scabrosi e scottanti. Un consigliere, dunque, che ha il diritto e il dovere di intervenire.
E il mio intervento, a questo punto, è finalizzato non a reiterare domande già formulate dal consigliere Edo Biagini, ma piuttosto a pretendere correttezza e serietà nelle risposte.
Ed allora, sempre agendo nella mia qualità di consigliere, chiedo al consigliere Bardelli come mai, dopo avere ammesso, sia pure parzialmente e “a suo modo”, le “interferenze” di gestione dei due enti, ironizza sulla lettera del consigliere Barrocci, dicendo che non sa “di cosa si tratti”, e prosegue, sull’onda di una sottile ironia, elencando i suoi meriti nella nascita e nella crescita dell’A.I.A.S.. La questione è molto seria e va trattata con serietà, ma soprattutto con rispetto. A maggior ragione quando a parlare non è un “tecnico”.
Cosa voglio dire?
1) che la richiesta del consigliere Barrocci avrebbe meritato una risposta più rispettosa da parte del consigliere Bardelli;
2) che sarebbe l’ora che il consigliere Bardelli rispondesse, una volta per tutte, con puntualità e precisione, alle domande che gli sono state formulate dal consigliere Biagini.
Penso che chiunque di noi percepisca la gravità delle contestazioni mosse nei confronti del consigliere Bardelli. Ma se qualcuno, magari per mancanza di formazione giuridica, non si rende pienamente conto delle implicazioni insite nella rappresentazione dei fatti ricostruiti dal consigliere Biagini, io invece – quanto meno per motivi professionali – le ho ben chiare.
E, alla luce di tale consapevolezza, dico che tutti noi consiglieri, essendo stati investiti della questione, non possiamo più “fare finta di niente”, come se si trattasse di un litigio limitato a due di noi che non hanno di meglio da fare che becchettarsi!
Nella mia qualità di consigliere della Fondazione Maria Assunta in Cielo Onlus, chiedo che, nel corso di una riunione appositamente convocata (ma in tempo utile a consentire la partecipazione di tutti), si faccia ampia e definitiva chiarezza su tutta la vicenda, senza più spazio per divagazioni o ironie.
Inutile dire che non riterrò soddisfatta la mia richiesta con risposte di qualunque tenore indirizzate “a me”. Chi scrive non è Patrizia, ma il consigliere Patrizia De Luca, che chiede una riunione di Consiglio, intendendo interloquire con gli altri consiglieri solo ed esclusivamente in quella sede.
Cordiali saluti
From: Notaio Patrizia De Luca
Date: 16-nov-2007 19.31
Subject: Richiesta di convocazione Consiglio
To: Don Renato
Caro Presidente, cari Consiglieri,
il 5 novembre, di ritorno a Pistoia dopo una settimana di assenza, trovo la lettera del consigliere Enzo Barrocci al consigliere Luigi Bordelli. E comincio a pensare che sia il caso di dire la mia. Lunedì 12 novembre, nel corso della mattinata, mi viene recapitata, per conoscenza, la lettera “di risposta” del consigliere Bordelli. A questo punto, visto il palese coinvolgimento di tutto il Consiglio, mi riconfermo nell’idea di dire la mia.
E non la dico più da “amica”, come ingenuamente ho fatto, più di due anni fa, con l’accorata richiesta di aiuto inoltrata a Don Renato (e di cui, a questo punto, rendo edotti tutti i consiglieri, allegandola alla presente).
La dico da consigliere. Un consigliere di una ONLUS che non può assistere inerte ad un (ormai) “istituzionale” scambio di missive tra due o tre consiglieri, aventi ad oggetto argomenti scabrosi e scottanti. Un consigliere, dunque, che ha il diritto e il dovere di intervenire.
E il mio intervento, a questo punto, è finalizzato non a reiterare domande già formulate dal consigliere Edo Biagini, ma piuttosto a pretendere correttezza e serietà nelle risposte.
Ed allora, sempre agendo nella mia qualità di consigliere, chiedo al consigliere Bardelli come mai, dopo avere ammesso, sia pure parzialmente e “a suo modo”, le “interferenze” di gestione dei due enti, ironizza sulla lettera del consigliere Barrocci, dicendo che non sa “di cosa si tratti”, e prosegue, sull’onda di una sottile ironia, elencando i suoi meriti nella nascita e nella crescita dell’A.I.A.S.. La questione è molto seria e va trattata con serietà, ma soprattutto con rispetto. A maggior ragione quando a parlare non è un “tecnico”.
Cosa voglio dire?
1) che la richiesta del consigliere Barrocci avrebbe meritato una risposta più rispettosa da parte del consigliere Bardelli;
2) che sarebbe l’ora che il consigliere Bardelli rispondesse, una volta per tutte, con puntualità e precisione, alle domande che gli sono state formulate dal consigliere Biagini.
Penso che chiunque di noi percepisca la gravità delle contestazioni mosse nei confronti del consigliere Bardelli. Ma se qualcuno, magari per mancanza di formazione giuridica, non si rende pienamente conto delle implicazioni insite nella rappresentazione dei fatti ricostruiti dal consigliere Biagini, io invece – quanto meno per motivi professionali – le ho ben chiare.
E, alla luce di tale consapevolezza, dico che tutti noi consiglieri, essendo stati investiti della questione, non possiamo più “fare finta di niente”, come se si trattasse di un litigio limitato a due di noi che non hanno di meglio da fare che becchettarsi!
Nella mia qualità di consigliere della Fondazione Maria Assunta in Cielo Onlus, chiedo che, nel corso di una riunione appositamente convocata (ma in tempo utile a consentire la partecipazione di tutti), si faccia ampia e definitiva chiarezza su tutta la vicenda, senza più spazio per divagazioni o ironie.
Inutile dire che non riterrò soddisfatta la mia richiesta con risposte di qualunque tenore indirizzate “a me”. Chi scrive non è Patrizia, ma il consigliere Patrizia De Luca, che chiede una riunione di Consiglio, intendendo interloquire con gli altri consiglieri solo ed esclusivamente in quella sede.
Cordiali saluti
Patrizia De Luca
P.S. Naturalmente, alla prima riunione utile, chiederò che venga messo a verbale anche questo mio intervento.
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