sabato 8 gennaio 2011

» QUANTUM MUTATUS AB ILLO «


In un passo famosissimo dell’Eneide, all’eroe troiano Virgilio fa apparire, in sogno, il simulacro di Ettore.
Enea lo osserva, lo vede così dimesso e squallido, nelle sue vesti di fantasma, e non può fare a meno di esclamare: «Quanto era diverso da quell’Ettore che io ero abituato a vedere!».
Ma le cose del mondo cambiano. Cambiano le situazioni e cambiano gli uomini. E, proprio su quest’onda, l’occhio è andato a focalizzare – nello svolgersi degli eventi – il lento ma progressivo allontanamento del Tirreno dalle posizioni iniziali verso quelle attuali in relazione al problema Aias.
Da un inizio, se non di ostilità, di pieno dubbio rivolto all’ingarbugliata vicenda Pistoia-Roma, oggi la redazione di Alberto Vivarelli sembra essere più possibilisticamente aperta sulle soluzioni di questo ancor fin troppo celato mistero di uno scontro che è partito con l’intenzione di giungere alla fine senza vincitori né vinti; di una lotta portata avanti, come si dice, fino all’ultimo respiro.
A chi osserva dall’esterno come un povero mortale, viene da chiedersi come mai questa lenta ma irreversibile trasformazione – una variazione sul tema che sembra essere stata pilotata da altri fattori ed altra gente che non quella impegnata sul versante dell’interfaccia ufficiale: come se fosse, a un tratto, venuto un ordine dall’alto di chiudere il fronte con reciproca soddisfazione di tutti e senza vittime né ulteriori spargimenti di sangue… E allora tutto questo baccano non sarebbe stato altro che una lotta ritualizzata messa in piedi apposta per non portare da nessuna parte se non ad un accordo che non farà mai arrivare alla verità vera.
Renzo Bardelli, ex-sindaco di Pistoia, invita comune e provincia a lottare per l’Aias, ma suggerisce di suggerire al cugino Bardelli, Aias-Tvl, di lasciare e godersi pensione e nipoti; Berti e Fratoni si rammaricano di non essere stati tenuti in considerazione; il comune si appresta – con ogni probabilità – a dibattere il tema Aias nella sede istituzionale nella sua prossima seduta; il Pd comunale inizia a interessarsi del pasticcio e incita a dimenticare tutto e a superare ogni cosa come se si stesse per fare una grande sciacquatura di panni in famiglia per non andare oltre. E questo già rientrerebbe nell’ottica di una città come Pistoia, a misura d’uomo anche nel non voler cercare mai la via della chiarezza e del punto-e-a-capo, ma semplicemente limitandosi a mediare, mediare e mediare fino allo stremo, fino, appunto, allo spasimo e all’ultimo respiro.
Che siano tutti d’accordo, allora? Se così fosse, sarebbe salvo Bardelli-Aias/Tvl, lo sarebbe Pancaldo-S.Maria, lo sarebbero Bagnale e l’Aias nazionale; e lo sarebbero anche i revisori dei bilanci che – se non sbagliamo – non sono mai stati nominati dal consiglio di amministrazione dell’Aias, ma solo da Bardelli stesso, motu proprio

Ma non è strano che, appena si chiede chiarezza, in questa città, in cui tutti pensano per universali come Platone e Aristotele, tutti comincino a voler chiudere tutto senza aprire nessun vaso di Pandora?

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