Il Tirreno di ieri 18 gennaio, a firma di Michele Galardini, affronta il tema dell’Apt sì/Apt no e fa parlare i favorevoli e i contrari.
Fra i contrari all’Apt (Associazione Teatrale Pistoiese, guidata da Giuseppe Grattacaso) c’è anche il sindaco luminare di Quarrata che (sentite) dichiara:
Dello stesso parere anche il sindaco di Quarrata, Sabrina Sergio Gori, che non vede alcun risparmio in una possibile gestione centrale dei teatri. «Per quest’anno – dice – sappiamo che dallo Stato arriveranno tagli di 570mila euro per i servizi e abbiamo deciso di dare in mano ai cittadini la scelta delle “cose dal salvare”, ovvero quelle categorie sulle quali il peso dei tagli dovrà farsi sentire con minore forza. Noi crediamo in questa partecipazione, l’unione di per sé è una cosa buona ma solo se prima viene fatto un percorso dalla base».
Tornate ora un passo indietro e ripensate che si sta parlando di Apt e non di tagli né di partecipazione o di altro.
Dunque viene da chiedersi se Sergio Gori capisca gli argomenti su cui si esprime o, al contrario, apra la bocca e parli solo perché ha la lingua e la deve muovere.
Cosa ce ne frega, obiettivamente, della sua partecipazione (92 sì su 1.250 estratti a sorte, più una trentina di autocandidati: vedi Il Tirreno di oggi, 19 gennaio) e dei suoi tagli da dare in mano ai cittadini perché – come dice lei – noi crediamo in questa partecipazione, l’unione di per sé è una cosa buona ma solo se prima viene fatto un percorso dalla base?
Come al solito il sindaco di Quarrata si mette in evidenzia per una profonda intelligenza del mondo e delle cose. E quando qualcuno le chiede Dove vai?, con il sussiego e la supponenza di chi si sente unico portatore di verità e saggezza, si affretta a rispondere Son cipolle! *
* Espressione che si usa in Versilia, ma in generale in tutta la Toscana e che sta a significare che non si ottiene una risposta attinente alla domanda fatta – o che non si viene a capo di un discorso perché i nostri interlocutori non capiscono nulla.
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