Non mi piace la storia che Berlusconi sta vivendo in questi giorni. Non mi piace il suo comportamento, ma non mi piacciono neppure i giudici di Milano. Non mi piace la presa di posizione della Chiesa (Bertone) con il richiamo a Sodoma e Gomorra. Non mi piace la laurea honoris causa all’autore di Gomorra, che la dedica ai pm di Milano. Non mi piace nulla e, permettetemi, ne ho il più pieno e ampio e sacrosanto diritto di vederla così.
Non mi piace l’Università italiana, sede non di dottrina, ma di dottrine e di fiction, con frequenti spettacolini guidati dall’idea dell’opportunità più opportunistica del momento. Anche la laurea a Saviano altro non è che un ennesimo ruffianesimo estemporaneo nei confronti delle mode di ora.
Ma condivido ciò che dice Sgarbi, in termini di estremo radicalismo, su tutto questo ammasso di sgradevolezze. Il suo intervento mi sembra che abbia una dignità aggressiva, ma franca; spiacevole, ma reale e concreta. E soprattutto è al di fuori dal coro dei belati del gregge.
E se non siete d’accordo, siete assolutamente liberi: ma è bene chiarire che non me ne importa nulla.
C’è troppo teatro da qualsiasi parte, a cominciare dalle sacre stanze dello Stato e dalle nozze e tribunali ed are di foscoliana civilizzatrice memoria.
Dovunque sempre troppo teatro, ma niente morale.
e.b. blogger
SGARBI – Duro commento di Vittorio Sgarbi alla dedica dell’autore di Gomorra al pool di pm milanesi. «In un clima di conformismo e di assoluta violazione delle libertà individuali, il facile attacco a Berlusconi, dimenticando conquiste legate ai nomi di De Sade, Oscar Wilde, Pasolini, Sartre, Rimbaud e Verlaine, evidentemente poco letti da Saviano, ha determinato una comoda, opportunistica, ridicola, decisione di Saviano: dedicare la laurea honoris causa attribuitagli per moda e per compiacenza ai magistrati di Milano che hanno aperto la più straordinaria inchiesta contro la libertà sessuale, indifferenti a chiunque sia stato con Ruby pagandola e interessati solo a Berlusconi». «Non si chiede Saviano – prosegue – perché nell’obbligatorietà dell’azione penale i magistrati non si interessano degli altri ‘clienti’ di Ruby non difficili da individuare con i metodi di indagine adottati nei confronti del premier senza alcuna denuncia di parte e per il resto abusivi che riguardano le libertà individuali celebrate in un altro libro che è ‘Moll Flanders’ di Defoe? Il conformismo dominante determina l’attribuzione di lauree honoris causa perché esse possono essere usate strumentalmente. Forse sarebbe meglio darle a chi conosce la letteratura e non trasforma istinti e desideri in crimini».
«E voglio aggiungere – conclude Sgarbi – che nella denuncia degli interessi mafiosi in Sicilia e in Puglia legati alla colossale truffa dell’eolico che comporta anche una distruzione del Paesaggi contro l’articolo 9 della Costituzione non ho mai visto Saviano scaldarsi nonostante le mie sollecitazioni come nel sostegno alla battaglia dei magistrati di Milano. Io per avere bloccato tutti gli impianti eolici e fotovoltaici a Salemi sono stato pesantemente minacciato. Ma Saviano non ha aperto bocca. Capisco stabilire la natura dei rapporti tra Ruby e il premier è una impresa più importante che combattere la mafia del vento. Per preoccuparsi della Boccassini e di Ruby Saviano ha la scorta, per combattere Matteo Messina Denaro e i suoi affari a me l’hanno tolta».
[Fonte: La Nazione Web – 22.01.2011]
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