lunedì 24 gennaio 2011

DA TV PISTOIA LIBERA A TVL SPA

PISTOIA. È la volta della relazione del presidente di TVL, Luigi Bardelli, al bilancio 2006.
Viene presentata, a grandi linee, l’attività dell’azienda dal suo nascere fino al compimento dei trent’anni di vita.
È un interessante excursus di cui riportiamo il testo e le immagini del documento fatto pervenire al sindaco Berti, alla presidente Fratoni, al presidente e ai capigruppo consiliari del comune di Pistoia.
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RELAZIONE DEL PRESIDENTE AL BILANCIO 2006

Intendo evidenziare che l’anno trascorso ha segnato qualche iniziativa per il trentennio della nascita dì Tv Pistoia Libera prima e TV Libera spa oggi.
Pare pertanto doveroso in questa sede esporre all’assemblea su come la società abbia cercato di perseguire le finalità per le quali era stata fondata, su se e quanto abbia raggiunto gli obbiettivi iniziali e come abbia intenzione di continuare a perseguire quelle stesse finalità.
TV Pistoia Libera nasce come “Associazione Civile” con atto del notaio Gualtiero Cappellini sottoscritto da 19 soci con una quota di 100.000 lire ciascuno.
Le finalità sono scritte nel primo statuto, ma occorre aggiungere che comunque, nei soci fondatori che successivamente aggregarono il resto per raggiungere il numero di 20, c’era la precisa intenzione di servire il mondo degli ultimi in generale, il mondo dei disabili in particolare, in un quadro di riferimento ai valori cristiani e cattolici.
Nonostante i vari cambi societari per ragioni operative e legislative, e l’arrivo di nuovi soci “laici”, lo spirito iniziale, più o meno ben esplicitato, resta immutato.
Così, dalla prima Associazione Civile senza scopo dì lucro si passerà ad una Srl ed infine all’attuale TV Libera SPA, nella quale la TV Libera sas, depositaria dello spirito iniziale, ha una rilevante quota Societaria (oltre il 76%).
Credo occorra mettere in luce due aspetti: il primo per rintracciare le linee di quel perseguimento del fine etico-morale che fu la ragione della nascita dì TVL; il secondo per vedere come per quel fine, oltre che per lo sviluppo generale, si sono articolate le attività economiche.
Ecco una breve sintesi, per meglio rendersi conto, seppur per difetto, di quello che ha rappresentato TVL in questi 30 anni:

22.500 ore di notizie
12.000 ore di eventi sportivi
12.000 ore di dibattiti politici e culturali
6.000 ore dedicate ai problemi dei disabili e degli ultimi
12.000 ore di produzione di spettacoli e ricreazione
3.000 ore dedicate ai bambini
3.000 ore dedicate ai giovani
4.000 ore dedicate alla vita religiosa
4.000 ore dedicate ai problemi del mondo
3.000 ore dedicate ai problemi del volontariato
1.000 ore di avvenimenti in diretta dal territorio

Dentro a questo sommario di attività le entrate si sono via via definite, non senza errori iniziali, nel modo seguente:
• Vendita di pubblicità tabellare che significa passaggi di Spot entro i 3 minuti con moduli diversi di 30" 60" fino a 180", alternati nelle diverse ore del giorno secondo le regole stabilite dalla legge.
• Vendita dei cosiddetti redazionali che possono essere televendite commerciali che durano oltre i 180".
• Vendita di redazionali istituzionali commissionati da enti, associazioni, privati, sindacati, ecc.
• Vendita di spazi per trasmissioni autogestite.
Oltre a queste operazioni comunque espressamente commerciali per la tv, indipendentemente dal contenuto delle stesse, c’è tutto un ampio spazio di servizi di cronaca, di attualità, eccetera che la Tv mette in onda gratuitamente ma sempre nel presupposto che in qualche modo siano gli stessi fonte di introiti, direttamente od indirettamente.
Direttamente, quando si ottengono sponsorizzazioni su quella specifica trasmissione. Indirettamente, quando comunque si presuppone che avendo questa o quella trasmissione un qualche interesse, possa attrarre pubblicità in generale, come ad esempio la pubblicità tabellare.
Ci sono poi trasmissioni che Tvl realizza e mette in onda, assumendosene i costi, perché fanno parte delle finalità che intende perseguire.
Appartengono a questa categoria diverse trasmissioni che nel tempo abbiamo fatto e facciamo, ma sistematicamente, rientrano in questa categoria, le trasmissioni per la Chiesa e per l’Aias.
Dal punto di vista economico, qualora si dovesse calcolare, l’impegno per queste trasmissioni sarebbe assai impegnativo. Nel tempo non è difficile calcolare in qualche miliardo di lire o milioni di euro l’impegno per l’Aias (soltanto nel 2006 un calcolo minimo ci permette di quantificare per difetto in circa 70.000 € gli spazi per l’Aias) e in circa la metà per quanto riguarda le trasmissioni per la diocesi (nel 2005 la diocesi superò in spazi e trasmissioni la stessa Aias con le rubrica “La Domenica del Signore” 30’, “Shekinà” 60’, “E tu che ne pensi?” 90’).
Il contributo dell’Aias nel tempo, soprattutto dagli inizi dell’esperienza, è stato vario. L’inizio, caratterizzato da un lavoro di puro volontariato, vide anche la partecipazione volontaria di operatori Aias impegnati in varie trasmissioni.
Successivamente, negli anni, l’Aias e la Curia vescovile hanno trovato modo di elargire qualche contributo per cercare di venire incontro all’impegno della Tvl, contributi che in altri tempi, data l’esiguità dei primi bilanci magari risolvevano alcuni problemi contingenti.
Sempre per l’obbiettivo stabilito dallo statuto, nel tempo si è perseguita e si sta perseguendo una più articolala distribuzione sia di quote della SaS, sia di TVL.
Grazie a contributi vari anche di amici si è potuto realizzare un passaggio del 18% di quote della TV Pistoia libera Sas alla Fondazione Maria Assunta in Cielo liberando quest’ultima da un provvisorio impegno fideiussorio di circa 90.000 €, mentre sta proseguendo il passaggio di azioni della SPA alla Curia o per essa ma in rappresentanza sia della Fondazione che della Curia, a Don Diego Pancaldo che attualmente risulta il secondo azionista della TVL e membro del consiglio di amministrazione.
Per quanto riguarda il futuro, il presidente della TVL e socio accomandatario della SAS, a suo tempo designato in questo ruolo, non perché in possesso di quote o maggioranza nelle società, ma unicamente come garante delle finalità in virtù del fatto di essere stato l’ideatore primo della Tv e quello che più di ogni altro ci dedicava tempo e competenza, intende proseguire la gestione accentuando il perseguimento del fine iniziale, magari realizzando maggiori investimenti in beni immobili.
Infatti, l’attuale patrimonio di frequenze con le quali opera la TVL, entro qualche anno, presumibilmente, stando ai progetti governativi, potrebbe vedere consistentemente ridotto il proprio valore economico. Inoltre, il problema gestionale di una Tv che vuole essere comunicazione di certi principi e valori, è permanentemente a rischio.
Dunque, se per il futuro c’è da tramandare qualcosa comunque di spendibile in termini monetari, non può che essere nel campo immobiliare.
Così ecco l’iniziativa dell’attuale sede, ed ecco perché abbiamo messo le premesse per altri investimenti.
Il coinvolgimento in responsabilità gestionali dell’Aias o della Fondazione, potrebbe essere quanto di più nefasto si possa immaginare.
Per parte mia, in questi 30 anni, ho operato assumendomi personalmente tutti i rischi per realizzare un servizio per le finalità stabilite all’atto della fondazione della Tv. Ma nel futuro per gestire con questa autonomia, è impensabile che la Tv non debba avere un suo patrimonio a garanzia.
Pertanto, la destinazione finale del patrimonio o le relative quote azionarie, non potrà che andare di pari passo con le responsabilità gestionali, a meno che i futuri gestori non intendano assumersi ancora rischi personali con le relative personali fideiussioni all’occorrenza.
Credo comunque che si possa valutare positivamente il lavoro di questi 30 anni in considerazione anche del fatto che l’impresa TVL non ha mai avuto un vero e proprio capitale di partenza.

Il Presidente
Dott. Egidio Luigi Bardelli

Cliccare sulle immagini per ingrandirle.

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