sabato 15 gennaio 2011

C’ERANO IN MOLTI


all’inaugurazione del giardino della legalità.
Tutte le autorità in prima linea, compreso l’assessore provinciale Chiara Innocenti; la gente del Kaleidoscopio, il luogotenente dei carabinieri.
Mancò, però, una componente essenziale: il mondo della scuola.
Il sindaco si gloria continuamente di svolgere questa sua frenetica attività legalistico-legalitaria in funzione delle scuole e dell’educazione dei giovani: ma in quell’occasione i grandi assenti furono proprio i primi destinatari dell’opera educativa di Sabrina Sergio Gori.
Le voci malevole bisbigliano che il sindaco inaugurò la domenica mattina per non dare troppe spiegazioni riguardo all’assenza delle scuole.
Sembra che le maestre si rifiutassero di partecipare a questa ennesima insistitissima esibizione perché in un certo senso oppresse dalla eccessiva ripetizione di eventi che finivano per diventare delle povere banalizzazioni di crude realtà tragiche.
Men che meno i bambini sarebbero stati protetti dall’onda emotiva di un episodio che rischiava di turbare la loro sensibilità.
Per questo motivo sarebbe stata scelta la domenica.

Giulio Andreotti era convinto che a pensare male si fa peccato, ma il più delle volte si coglie nel segno…

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.

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