LE MILLEUNA LEGALITÀ

Riecco la storia della ‘Panda bianca del Billi’ agli onori della cronaca.

In quanti modi si può intendere la legalità? Forse nello stesso numero della famosa raccolta di novelle arabe: almeno 1001.

Ovviamente Quarrata si distingue anche sotto questo profilo, con il suo sindaco referente dell’Anci proprio su questo tema.

Più Sergio Gori ne parla, più favorisce la legalità, più intitola strade, stadi, ponti, vie, giardini e il resto a uomini e nomi della legalità, e più ogni giorno riceve contestazioni sulla non-certezza dei diritti dei cittadini nella sua città delle cicogne, nel suo posto dove si vive bene.

E quando come cittadini siamo all’esasperazione per le sue orecchie che hanno sviluppato un timpano spesso come la pelle del ciuco che serve a fare tamburi, il sindaco ci risponde così, con l’arroganza del potere, tanto distante dai maestri e profeti democristiani che la hanno nutrita fin dalla prima adolescenza, a cominciare da La Pira:

Ognuno poi risponde in prima battuta alla propria coscienza e in ultima analisi alle regole e alla legge, per cui come ho già avuto modo di dire, le autorità giudiziarie e i tribunali, per loro natura indipendenti rispetto a ogni altro potere, sono a disposizione di ogni cittadino.

In altri termini Sergio Gori sa solo dire: «Hai qualcosa da obiettare, cittadino? Rivolgiti alla procura della repubblica!», ben sapendo che essa non si muoverà mai. O altrimenti indicateci un caso in cui è intervenuta mettendo seriamente un politico sotto inchiesta se non si chiamava Berlusca.

È fin troppo facile fare il sindaco così – anche se i quarratini si sono accorti, senza ombra di dubbio, di che sindaco si sono cacciati in seno.

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