giovedì 20 gennaio 2011

A FUTURA MEMORIA


Una volta i marxo-leninisti dicevano che la storia è fondamentale per il nostro futuro.
Noi non ci abbiamo mai creduto troppo, perché altrimenti in 20 mila anni di storia, l’uomo avrebbe trovato un punto di equilibrio e invece – come afferma Levi in La tregua – «Guerra è sempre».
Siamo però convinti di una cosa: che cioè alcuni eventi non  vadano comunque dimenticati o minimizzati o passati sotto silenzio. Si devono tenere vivi nella mente di tutti.
È per questo che ribattiamo, anche su questa colonna, la lettera che Luigi Bardelli ha inviato alla Nazione e che ieri, 19 gennaio, è stata pubblicata.
Vogliamo che anche i nostri lettori possano leggerla nel caso fosse loro sfuggito il giornale di ieri.

* * *

«Rapporti Aias-Tvl, è tutto regolare
Hanno lavorato insieme per la città»
Luigi Bardelli replica alle accuse
dell’ex presidente dell’associazione
Edo Biagini

Riceviamo e pubblichiamo una lunga lettera dell’ex presidente Aias Luigi Bardelli, in replica all’ex vicepresidente dell’associazione Edo Biagini che lo aveva criticato aspramente per «strani rapporti con Tvl».

«ANCH’IO non credo che Biagini avesse ambizioni per diventare presidente dell’Aias. Sa bene che per aspirare a tale carica occorrono i voti dell’assemblea che fino ad oggi era costituita da 433 soci iscritti, tutta gente che – familiari, assistiti, volontari che svolgono il loro ruolo da almeno tre anni – conosce il Biagini, il suo passato di volontario e di amministratore come vice presidente. Devo precisare che il Biagini, contrariamente a quanto dice, non ha dato le dimissioni. I fatti sono andati così: il cda dell’Aias di Pistoia lo ha espulso insieme ad un altro consigliere. I due apostoli di futuro e trasparenza hanno fatto ricorso a Roma all’Aias nazionale come prescrive lo statuto. A Roma, dopo aver sospeso l’espulsione come d’ufficio riservandosi la decisione entro un mese, hanno lasciato trascorrere tutti i tempi senza dare alcun cenno, mentre avrebbero potuto pronunciarsi tranquillamente contro il provvedimento dell’Aias di Pistoia e riammettere il Biagini ed il suo collega. Ma non l’ hanno fatto. Il Biagini scocciato di attendere anche la decisione del Nazionale ha dato le sue irrevocabili dimissioni. L’altro, già sindaco revisore che di fatto si arrogava anche il diritto di fare da tesoriere–amministratore non ha dato le dimissioni e, in mancanza del pronunciamento romano che, ripeto, non è mai arrivato in sua difesa, è poi stato espulso dall’assemblea pistoiese secondo statuto.
Luigi Bardelli
«IL BIAGINI dice però anche cose in un certo senso vere. E’ vero che il sottoscritto era presidente dell’Aias, membro della Fondazione e fondatore, con altri amici, e direttore di Tvl. Lui pure, il Biagini, è stato vice presidente dell’Aias e segretario della Fondazione. Il suo compagno di missione era sindaco revisore dell’Aias. Un altro apostolo suo amico era sindaco revisore di Tvl. In un periodo, fine anni ’80, sono stato anche amministratore unico della srl Pax et Justitia, società della diocesi di Prato che la Cassa di Risparmio aveva rilevato pagando 900 milioni di lire per comprare l’immobile un po’ fatiscente di Marina di Massa dove ore sorge una delle strutture dell’Aias».
«E’ vero che fra la Fondazione Maria Assunta in Cielo – nella quale successivamente, appena autorizzata, il sottoscritto quale amministratore unico fece confluire i beni della Pax et Justitia che nel frattempo avevamo cominciato a risanare - e l’Aias, c’è stato e c’è uno stretto rapporto di finalità e di intenti regolarmente sanciti dagli statuti e successivamente da contratti di comodato, intenti che per quanto riguarda la Fondazione e i familiari tutti sono perseguiti per gli utenti attraverso l’Aias fino a che questa rispetta le finalità della sezione pistoiese».
«E’ VERO che l’Aias, la Fondazione, Tvl, sono state accomunate da un’altra caratteristica. Il sottoscritto che è stato fra i fondatori e/o promotori, ha sempre lavorato e lavora come volontario, da oltre 40 anni per l’Aias ed a seguire per le altre attività, Tvl compresa. Hanno un’altra caratteristica in comune: sono tre straordinari miracolose iniziative e mi fa piacere essere stato strumento, insieme a tanti altri, di questo provvidenziale (nel senso proprio di Provvidenza) regalo alla città. L’Aias, ha raggiunto livelli invidiabili da tutti i punti di vista. L’abbinamento con la Fondazione ha garantito stabilità per le sedi al riparo da tutti gli appetiti, e stava costruendo un futuro ancora più bello. Tvl che è stata dal 1976 un grande sostegno all’Aias in momenti in cui tutte le Aias della Toscana sparivano. Gli amici vollero intestare al sottoscritto la maggioranza delle quote. E in questi anni Tvl ha stimolato la raccolta di centinaia di milioni a favore della Fondazione fra donazioni e lasciti. In tutti gli atti ufficiali c’è dichiarato e affermato che non sono io il proprietario di Tvl«.
«CERTO, in periodi in cui l’ente pubblico poi Asl non pagava se non dopo anni e più; le rette erano insufficienti; o si faceva movimento con le risorse disponili, con fantasia, rischiando con prestiti bancari sempre sotto la responsabilità del sottoscritto, o non si sarebbe fatto un passo avanti e l’Aias di Pistoia non sarebbe più esistita come le altre Aias della Toscana. Dopo tanti anni non ho certamente dati sulle cifre che racconta il Biagini. Io è vero che mi sono sempre assunto tutte le responsabilità non solo teoriche delle varie strategie, ma ci sono sempre stati fior di tecnici a cominciare dai compianti dottori Becattini e Guardincerri, al dottor Lumi tutt’ora vivente, sindaci revisori agli ordini del Biagini , sindaci revisori fior di professionisti stimati in città, e lo stesso Biagini anche vice presidente. Tutti conniventi col Bardelli? Poi c’era lo staff amministrativo sempre a conoscenza di tutto, oltre al fatto che non c’è un solo atto che non preveda firma congiunta con il tesoriere».
A STENTO mi sono deciso a queste poche note e non intendo proseguire oltre e pertanto ometto di parlare ulteriormente del Biagini. Mi assumerò a questo punto solo l’onere di informare coloro che sembrano ancora non conoscerlo e gli affidano posti di responsabilità in istituti assai delicati. Solo per dovere.
Luigi Bardelli

[Fonte: La Nazione/Pistoia, 19.01.2011]

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