mercoledì 5 gennaio 2011

CONFUSIONE


Quando si dice far confusione…
E anche Celesti, che scende in campo raccogliendo l’invito di Renzo Bardelli alla grande mobilitazione per l’Aias, la sta facendo.
A parte che non dice niente di nuovo. A parte anche che sembra voler fare solo scena, dato che si schiera dalla parte delle famiglie come se l’esperienza Aias fosse andata, come si dice a Pistoia, a gallina, mentre non è così.
C’è da chiedersi: ma è cambiato qualcosa tra oggi e un anno fa? O si sono interrotti solo i lavori della nuova Aias, mentre tutto il resto è andato avanti come sempre, assistenza ai più deboli compresa? Quanti servizi sono stati soppressi? Quanti disagi in più si sono verificati? Sarebbe interessante sentire le due campane.
Anche gli annunciati scioperi del personale non sembra che abbiano avuto luogo.
Dunque: perché continuare con il ‘teatrino degli equivoci’?
Pistoia sta rispondendo al caso Aias con le parole del titolo di un famoso film, Sussurri e grida (Bergman, 1972). Le grida sono di Bardelli e dei suoi; i sussurri delle istituzioni – Berti e Fratoni in prima linea – tiepide con Bardelli e i suoi e, ora, impegnate in una furiosa lotta civile a sostegno della Cgil minacciata dai proiettili spediti per posta da uno che, più che brigatista, sembrerebbe fuori delle righe.
Dica pure, Celesti, quello che vuole. Ma cerchi di farlo, più che ad effetto,  nei limiti della realtà storica. Chieda anche i tavoli di confronto – in regione i tavoli sono un paesaggio amministrativo usuale.
Ma nessuno dimentichi l’ultima frase della lettera di Renzo Bardelli pubblicata ieri sul Tirreno: «Poi magari chiedete a Luigi Bardelli che si riposi, che “lasci” e che si goda quel che ha fatto e che tangibilmente è noto a chi ha occhi per vedere e menti per riflettere».

Lo dice anche Matteo Renzi che ogni tanto bisogna fare le pulizie di Pasqua. Da tutte le parti.

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