di LUIGI SCARDIGLI
A Groppoli, in casa Ballotti, Fratoni e
Gestri in disaccordo – E Andrea Barducci? Non pervenuto (in tempo)
PISTOIA. Per entrambi, Federica Fratoni e Lamberto Gestri,
Presidenti, rispettivamente, della Provincia di Pistoia e di Prato, quella che
pare ormai del tutto sfumata fino a nuove elezioni è un’occasione persa. Manca
l’opinione del collega di Firenze, ma all’appuntamento a Groppoli, dove il
patrone di casa, Giampiero Ballotti, aveva dato appuntamento per parlare di
questa grande rivoluzione implosa, è giunto come minimo con 40 minuti di ritardo
e il suo pensiero ci impegnamo a raccontarvelo in altra circostanza.
L’ordine del giorno, nel salotto di uno dei più grandi e stravaganti
ex comunisti di questa città, l’avvocato Ballotti, è quello della proposta, che
tanti ha fatto tremare, dell’abolizione delle Province o di un loro corposo
accorpamento, idea questa che pareva dover violentemente snaturare l’ordine
paesaggistico della politica. Poi, improvvisamente, come se tutto fosse stato
abilmente studiato a tavolino, ecco un’inaspettata crisi e improvvisamente,
tutti i propositi, più brutti che buoni, del tecnico (più ricco e più
tassatore) d’Italia si perdono nei rivoli delle parole.
«Dobbiamo decidere – afferma Lamberto Gestri, pratese – che
cosa vogliamo fare: vogliamo mantenere un collant tra la Regione e i singoli
Comuni o preferiamo bypassare il tutto? Bene, la prima risposta da dare è
questa; senza aver risolto questa premessa è del tutto inutile e soprattutto
fuorviante, immergersi in filosofie. Se dovessero decidere in base a quel che
penso, sono fortemente convinto che l’ideale sarebbe creare dei ponti
metropolitani tra alcune realtà; lasciato a Firenze tutto il suo prestigio e la
sua difficoltosa incastrabilità con le altre realtà urbane della
Toscana, le altre Province avrebbero, a mio avviso, il dovere di interfacciarsi
e studiare come ramificare, proteggere e potenziare le specifiche peculiarità
delle zone accorpate».
«So benissimo – incalza Federica Fratoni – che il mio
pensiero non collima, letteralmente, con quello dell’amico stimato Gestri: a
mio parere, Firenze, Prato e Pistoia potrebbero e soprattutto dovrebbero invece
iniziare a dare vita a quel processo di area metropolitana di cui si parla
ormai da troppo tempo».
In entrambi i casi, qualora una delle due fosse, Lamberto e
Federica si troverebbero comunque a fronteggiarsi. Ma per entrambi, tra
cavalleria e impegni mai interrotti e decisi a riprendere, il problema non sussiste.
«È l’ultimo dei miei pensieri – dice sorridendo Federica
Fratoni –, anche perché sono sempre più convinta che anche la rappresentanze
provinciali debbano essere il frutto di un suffragio diretto: è il popolo, la
sua volontà, le sue prerogative, la sua visione a decidere e decretare chi
siano i suoi rappresentanti a qualsiasi livello, sotto ogni forma di democrazia».
«Al di là di ogni forma di cavalleria che non mi permetterei
di non osservare al cospetto di Federica – aggiunge Lamberto Gestri –, sono
fortemente intenzionato a ritessere le fila dei miei interessi coltivati prima
di questa meravigliosa avventura e non esiterei un attimo a riprendere in mano
la mia vita trascorsa fino alla soglia della Provincia».
La domanda sorge spontanea: ma prima di questa crisi, più o
meno pilotata, più o meno bancaria, non ricordo nessuno che abbia mai lasciato
intendere o ventilato l’ipotesi che si sarebbe potuto fare decisamente meglio,
spendendo parecchio meno, di come era stato fatto fino a quel momento. O no?
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[Mercoledì 12 dicembre 2012 - © Quarrata/news 2012]
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