PISTOIA. A nome di Ecologisti e Civici di Pistoia, Alessio Bartolini ci inoltra il comunicato che segue, relativo al tormentato tema delle mense scolastiche:
Riteniamo che la giunta comunale di Pistoia debba rivedere le scelte relative al rincaro delle tariffe delle mense scolastiche congiuntamente al raddoppio dell’iscrizione al servizio stesso.
Così come anche evidenziato dai comitati dei genitori, le fasce Isee previste risultano inadeguate né è previsto alcun abbattimento della tariffa per famiglie con più di un bambino iscritto. Riteniamo che, sebbene sia giusto il principio della diversa contribuzione per diversa capacità contributiva, le eventuali risorse per venire incontro alle famiglie che non sono in grado o sono parzialmente in grado di pagare la tariffa della mensa debbano essere trovate dalla fiscalità generale e non fatte ricadere sugli altri utenti del servizio, soprattutto in un momento in cui è la maggior parte delle famiglie che affronta difficoltà economiche crescenti.
Così come anche evidenziato dai comitati dei genitori, le fasce Isee previste risultano inadeguate né è previsto alcun abbattimento della tariffa per famiglie con più di un bambino iscritto. Riteniamo che, sebbene sia giusto il principio della diversa contribuzione per diversa capacità contributiva, le eventuali risorse per venire incontro alle famiglie che non sono in grado o sono parzialmente in grado di pagare la tariffa della mensa debbano essere trovate dalla fiscalità generale e non fatte ricadere sugli altri utenti del servizio, soprattutto in un momento in cui è la maggior parte delle famiglie che affronta difficoltà economiche crescenti.
Più in generale a nostro avviso è anche da ripensare la politica di esternalizzazione del servizio con l’ottica di reintegrare la ristorazione nella funzione educativa degli istituti scolastici.
Riaprire le cucine nei plessi scolastici consentirebbe di fornire ai ragazzi pasti caldi appena preparati, piuttosto che pasti standard pre-confezionati che hanno viaggiato per chilometri e che vengono forniti con stoviglie usa e getta, ed inoltre consentirebbe un più facile controllo della qualità degli ingredienti e della cura nella preparazione.
La produzione di cibo su scala industriale risulta oggi del tutto insostenibile ed è causa di disastro ambientale (deforestazione, effetti dei pesticidi, trasporti ecc.) iniquità sociale e diffuse patologie alimentari nei paesi occidentali, dove si consumano grandi quantità di cibo di bassa qualità disponibile a basso costo.
Per educare i ragazzi ad una giusta considerazione di tutti gli aspetti connessi all’alimentazione (ambientali, nutrizionali e culturali), si stanno moltiplicando in varie parti del mondo e anche in Italia percorsi educativi che vedono bambini e adolescenti partecipare con entusiasmo alla produzione di ortaggi in orti scolastici, e poi alla loro preparazione in cucina, assistiti da cuochi/insegnanti. Prendersi cura di ciò che si mangia è un modo di scoprirne il valore ed apprezzarne la qualità. Non solo: da iniziative di educazione alimentare e valorizzazione del cibo si sono attivati circuiti virtuosi che vedono la collaborazione di aziende biologiche locali e scuole, con ricadute assai positive sull’economia locale, sull’ambiente, sulla salute dei ragazzi e, non ultimo, sulla socialità delle comunità (spesso sono i nonni a dare una mano nella cura degli orti scolastici).
Ecologisti e Civici Pistoia
[comunicato]
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[Mercoledì 10 ottobre 2012 - © Quarrata/news 2012]
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