mercoledì 21 agosto 2013

BREDA. MILLE ERRORI, MILLE DIFETTI E TANTE COLPE CHE VENGONO DA LONTANO


di EDOARDO BIANCHINI

AVRETE NOTATO che da tempo non sto intervenendo su questo tema.
È semplicemente perché non ne vedo la necessità: checché ne dicano sindacati, politici e almanacchi vari.
Quello che avevo da dire, potete andarvelo a rivedere risalendo indietro nel tempo a un paio di anni fa.
Le mie previsioni non sono mai state, per la “fucina rossa” di Pistoia, a prognosi favorevole: troppe mani di politici sono passate sopra a questa fabbrica per la quale, finché il Popolo Italiano ci buttava (perché ancor ricco) migliaia di miliardi a spese di tutti, tutto bene; poi, appena la coperta s’è fatta corta, stretta e lisa, sono arrivati, più che i guai, le tragedie.

Intanto, durante tutta la campagna elettorale di Bertinelli, s’è tenuto in vita il mito-Breda: tutti d’accordo, tutti a parlare (avete capito, la parola, vero? Parlare, uguale parole, per non dire fantozzianamente cagate pazzesche).
Poi – come sta venendo a galla da un po’ di tempo a questa parte – l’amara realtà. E le voci (leggete cosa scrive Benzio) che dicono che la Breda sarà venduta a pezzi. Vi ricordate Pretty Woman e cosa faceva Edward, che comprava le società, le spezzava e le vendeva a pezzi secondo la selvaggia regola della finanza da Wall Street?
Ormai la messa è finita (Nanni Moretti) e il rosso s’è stinto.
Contrariamente a quello che diceva Andreotti (i Verdi finiscono sempre per diventare rossi…) i rossi (che bello il grande Pci guerriero morto e sepolto: e se n’è ben accorto Giorgio, che vive e regna nell’unità dello Spirito Santo romano…), si sono trasformati in aziendalisti baciapile e uomini della finanza, banchieri e consulenti, quasi imbiancati come i sepolcri del Vangelo e i Dc di un tempo (che in massa, lo sapete bene, si sono riversati nell’attuale Pd colonizzandolo e snaturandolo).
Spezzatino di Breda, quindi, sull’orizzonte.
Uno spezzatino che è iniziato cent’anni di solitudine fa.
Quando questa azienda (grande, ma solo se a carico del Popolo Italiano e delle sue tasse espropriate) diventò orto privato del partito che qui domina ininterrottamente dal dopoguerra: essa iniziò a morire semplicemente perché certe “ali di farfalla” non possono essere fatte toccare senza rischi a dei filosofi in politica che decisero di aggiogare al barroccio di Breda un toro come Napoli e una pecora come Pistoia.
Due quadrupedi di questo genere non possono trascinare nessun carro: sono troppo diversi.
E i risultati (pigliàteveli!) si vedono.

[Questo intervento è pubblicato come espressione di libera critica ex art. 21 Cost.]

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[Mercoledì 21 agosto 2013 | 09:53 - © Quarrata/news]

2 commenti:

  1. Perfettamente in accordo con lei.
    Aggiungerei alla questione il ruolo di un sindacato sempre più propenso ad agevolare l'ascesa dei vari personaggi di turno, in barba magari a coloro che qualche cosa hanno cercato di fare anche a livello nazionale con interrogazioni o quant'altro. Hanno da sempre munto una mucchina che fintanto era sorretta da mamma stato poteva reggere ed ora sono arrivati i fatidici nodi al pettine. E questo per quanto riguarda la politica (locale-nazionale), le associazioni datoriali ed i vari manager che di manageriale hanno sempre avuto solo lo stipendio.
    Ma fino a quando i lavoratori, le aziende satelliti con le varie maestranze ecc ecc, non si renderanno conto di ciò e smetteranno di pagare tessere che servono solo a mantenere chi parla di lavoro senza aver mai lavorato (e magari andando a fare successivamente i segretari di partito), la situazione non potrà e non dovrà cambiare perchè, come si dice, i mali voluti......

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  2. State toccando, Signori Bianchini e Parronchi il totem del "Sindacato". Ma lo sapete voi che per svolgere questa meritoria azione c'è anche chi si è preso qualche colpo alle gambe? Questa è gente che lavorava per il popolo,firmava il cartellino di ingresso,lasciava il proprio posto perchè le leggi (sindacali)glielo permettevano e poi andavano a brigare sulle percentuali di posti, e quindi di persone, da collocare all'interno dello stabilimento.Non ci credete? Dott. Bianchini,fra i suoi collaboratori ce n'è qualcuno che mette gli occhi sulla storia delle Breda? Sarebbe bello. Grazie.

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