di MARCO FERRARI
SAN MARCELLO. Oggi pomeriggio, a Bardalone, si sono toccati con mano i
mirabolanti potenziamenti dei servizi sanitari territoriali della Montagna
Pistoiese.
Il poliambulatorio, all’orario di
inizio visite previsto per le 14:00, era infatti ancora chiuso.
Fuori ad attendere il dottore una circa
decina di persone che si consolavano constatando che “almeno non piove”.
Il dottore si è presentato circa un’ora
dopo, verso le tre del pomeriggio.
Per chi ha scelto la professione del
medico di base i ritardi, è perfettamente comprensibile, possono essere sempre
dietro l’angolo.
Il dottore si è scusato con i presenti
per averli fatti attendere, ma si è scusato due volte anche del fatto che lui l’ambulatorio
non poteva aprirlo perché non era munito di chiavi.
E le chiavi non le aveva neanche il medico,
contattato telefonicamente, che sarebbe dovuto giungere dopo di lui. Il dottore
non ha potuto far nient’altro che scrivere le ricette sul cofano della macchina.
Non si sa se è più frustrante trovarsi
nelle vesti di cittadino/paziente che subisce il disservizio, o di chi si trova
ad operare in queste situazioni in un settore delicato come quello della
sanità.
Questo è il preludio alla prossima
chiusura degli ambulatori di paese?
Tutti a San Marcello al Piot Pacini.
Dillo poi al Comune!
Ma come recita un vecchio adagio, non c’è
peggior sordo di chi non vuol sentire…
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Venerdì 8 novembre 2013 | 17:39 - © Quarrata/news]
... per tutti coloro, e non sono pochi, che non se ne sono ancora accorti, siamo arrivati alla frutta!
RispondiEliminaUn doveroso grazie a tutti i partiti che hanno contribuito a questi straordinari risultati nel quasi totale disinteresse o rassegnazione della popolazione e delle associazioni che la rappresentano.
... e i medici di medicina generale che cosa fanno???
RispondiEliminaStanno a guardare alla porta????
Andiamo, Pasquino, "Dillo al Comune!"
RispondiEliminaPasquino, ma stai attento a non trovarci la Antonia Amoroso.
RispondiElimina