di GRILLO PARLANTE
L’idea di dare vita a un superComune
non è certo in grado di tacitare i profondi malumori per le vergognose vicende
della Cominità Montana che pare si tenti di contenere in una vera e propria
pentola a pressione…
In questi giorni la stampa locale ed i
blog hanno dato ampio spazio alle domande che il Comitato per la fusione in
Comune Unico dei Comuni di Abetone, Cutigliano, Piteglio e San Marcello
Pistoiese rivolge alla Regione Toscana per i ritardi concernenti il varo del
referendum da esso Comitato presentato e, successivamente, fatto proprio dal
gruppo Toscana Più che al riguardo ha addirittura approntato una proposta di
legge al Consiglio Regionale.
Al momento non risulta che la Regione
si sia attivata nel senso richiesto forse perché se alcuni di questi referendum
sono stati accolti dagli elettori altri invece si sono conclusi in modo
totalmente diverso. In genere – checché ne pensino i consiglieri regionali Gambetta
Vianna e Lazzeri – il rifiuto poggia su un pilastro fondamentale che debbano essere
le singole popolazioni e non la Regione, né i sindaci e tanto meno alcuni
lobbysti come nel caso proposto per l’alta montagna pistoiese.
In effetti per quanto riguarda la
fusione di Abetone, Cutigliano, Piteglio e San Marcello Pistoiese ci si trova
di fronte ad una proposta che – se approvata come formulata in origine –
avrebbe come conseguenza che a decidere del referendum sarebbero soltanto gli
elettori sanmarcellini e cioè gli abitanti di un Comune che – per il numero dei
suoi abitanti– non è affatto tenuto ad unirsi agli altri. Anzi, dovrebbero
essere soltanto gli altri Comuni di Abetone, Cutigliano e Piteglio a decidere
se ammetterlo o meno alla fusione. Ma, del resto, come è possibile basarsi su una
proposta partita da soggetti privati (come Roberto Orlandini, Andrea e Giuliano
Tonarelli, Claudio Arcangeli, Marco Buonomini, Luigi Corsini, Fabio Nesti, Luca
Marmo, Giampaolo Merciai, Luca Tanganelli, Paolo Vivarelli), da qualche
consigliere regionale come Gianfranco Venturi, da qualche sindaco, assessore,
consigliere in carica o collocato nella “schiera degli ex” come Carla
Strufaldi, Carluccio Ceccarelli, Lorenzo Pieracci, Paolo Pistolozzi, Claudio
Gaggini, Valerio Sichi, Albarosa Nesti, Adamo Bugelli, Moreno Seghi?
Ma perché il cavallo del Comune a
quattro originariamente partorito dal Pd
della Montagna e la stessa Federazione
del Pd provinciale nel 2010 e supportato alla grande con la dichiarazione di
favorire nei successivi 2011 e 2012 la partecipazione di suoi componenti la
costituzione del Comitato per il Comune Unico (Venturi Gianfranco, ex Sindaci
ed amministratori dei Comuni della Montagna) ha poi messo tutto in mano Roberto
Orlandini che nell’agosto presenta la proposta di legge a Comuni, gruppi
regionali trovandosi di fronte al niet del gruppo consiliare Pd di San
Marcello, che dichiara di preferire prima l’Unione dei comuni e processo
partecipato?
Un dietro front che costringe , nel gennaio
2013, a far presentare dal consigliere regionale Gambetta Vianna la legge di
fusione al Consiglio Regionale ed inizia il normale iter in Commissione ed
approda anche in Consiglio Regionale che statuisce di sottoporre la proposta al
preventivo esame – promosso dalle rispettive Istituzioni– delle popolazioni
interessate.
Concludendo:
1) al
momento nessuna consultazione è stata proposta per tastare il polso alle
popolazioni sull’opportunità dell’ingresso del Comune di San Marcello;
2) la
fusione a quattro (o Comunone-Dynamone) è stata partorita dal Pd sanmarcellino
il quale poi (forse anche per le ripetute chiamate in causa per la
sciaguratissima vicenda della Comunità Montana) ha preferito defilarsi ed
affidarne la prosecuzione a Roberto Orlandini & soci (tra cui Carluccio
Ceccarelli, che quando era tra i maggiori esponenti di An già in passato fu ritenuto
complice dell’affidamento del Comune di Cutigliano al pidiessino Nesti
ottenendone in cambio i voti necessari per far eleggere Giuseppe Montagna a
sindaco di Abetone);
3) il voler perseguire a tutti i costi
sulla contrastata immissione del Comune di San Marcello non calma le acque
assai agitate in montagna da alcune improvvide decisioni riguardanti l’ex
Ospedale di San Marcello, i tanti silenzi sul pasticciaccio brutto della
Comunità Montana e dal degrado che avvolge la montagna.
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[Domenica 3 novembre 2013 | 09:18 - © Quarrata/news]
Ma questo Gambetta Vianna è lo stesso che si fece eleggere con Umberto Bossi (quando l'Umbertone ancora faceva le sceneggiate "celtiche" con il famoso "dio Po") e poi venne cacciato dalla Lega Nord facendo un improbabile "Più Toscana", adesso è rifinito con i "Cristiano Popolari", lui che ammise di non aver mai più messo piede in una Chiesa dal giorno del battesimo? E' proprio a lui che sono affidate le sorti della Montagna Pistoiese?
RispondiEliminaVede Lago Scaffaiolo, come è buffa la vita:quel Gambetta Vianna che dimostra di conoscere così poco la Montagna, aveva un parente, il Musicista Menichini, il Suocero, di cui è possibile leggere la gradevole canzoncina sulla Montagna nel post a seguire. Così, solo per dire.
RispondiEliminaBene a sapersi. Ma le ampolle del dio po dove son finite?
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