venerdì 19 aprile 2013

QUALE FUTURO PER L’UNIVERSITÀ A PISTOIA?


di LUIGI SCARDIGLI

Problemi infiniti e dubbi profondi sul tema della “eccellenza”

PISTOIA. Roberto Bartoli e i suoi seguaci continuano a non mollare la presa. E fanno bene, perché il funerale del Pd non dovrebbe tardare ancora molto a venir celebrato e visto che le ceneri, sparse, saranno raccolte un po’ ovunque da molti, ma raccolte e ordinate da pochi, in attesa dalla fine, l’Associazione apartitica, ma maledettamente politica, Comunità e Territorio guarda, con accorta lungimiranza, oltre e tesse, con apparente distacco, le fila della renaissance.

Hanno parlato di molte cose, ieri sera, al Funaro, Maurizio Fioravanti, Presidente Pin Prato, Enrico Banchelli, Direttore Pin, Alessandro Pagnini, Presidente Uniser Pistoia, Francesco Ferrini (l’unico che manca nella foto, ma è colpa sua, anzi, di Italo e dei suoi ritardi) e Daniela Belliti, vice Sindaco di Pistoia, men di quello che ho accennato all’inizio, ma è questa la sostanza, apartitica, ma politica, della neonata associazione culturale che dopo il battesimo informale alla libreria Lo Spazio, ha inaugurato ieri sera, con un incontro Quale futuro per l’Università a Pistoia la sua lunga tournée di incontri e dibattiti.
E la parola più usata dai vari relatori e da alcuni degli astanti che sono intervenuti per aprire un piacevolissimo confronto è stata eccellenza, usata senza alcun riferimento clericale e senza indigesta sudditanza, ma proprio nella sua accezione più forbita, quella della qualità superiore.
Lo hanno fatto affrontando, da più angolature, la tematica, che a me non pare avere questa grande urgenza, del polo universitario pistoiese. Un’analisi profonda, supportata da riferimenti organici e disorganici, con una vista sull’orizzonte delle opportunità: si è parlato di dislocazione, di un polo universitario policentrico e delle possibilità, immediate e future, in entrata e in uscita, di un centro universitario pistoiese profondamente legato e collegato al territorio e non una semplice una succursale fiorentina buona, soprattutto, per decongestionare la mastodontica affluenza degli utenti che si registra nel capoluogo.
Vero ed apprezzabile tutto e da ogni punto di vista, ma è a proposito del termine eccellenza, che sa di superlativo assoluto, che forse occorrerebbe fare delle riflessioni più antiche, che sono quelle sulle quali si guarda al futuro.
L’eccellenza non si pianifica; all’eccellenza si offrono le possibilità per potersi esprimere, ma senza alcuna garanzia, senza la minima certezza. E l’eccellenza, che appartiene a pochi, non certo alla massa, ringraziando il cielo, si costruisce nel tempo, iniziando dalle fondamenta.
Bene, invito i professori intervenuti ieri sera all’incontro, accompagnati dal vice Sindaco, a fare un giro nelle scuole dell’obbligo pistoiese, prendendo, proprio da Firenze, da dove ci si vorrebbe definitivamente affrancare, uno dei treni che collega i due estremi della città metropolitana, e a andare a scambiare due chiacchiere con i giovanissimi e giovani utenti e con il corpo insegnante che li sta catapultando nel futuro. Non sarebbe necessario visitarli tutti, gli Istituti scolastici, per giungere all’inevitabile conclusione che se qualcuno dovesse anche solo riuscire ad emergere dall’anonimato selvaggio, sarebbe già un risultato considerevole.
Pur senza eccellere.

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Venerdì 19 aprile 2013 | 09:27 - © Quarrata/news]

Nessun commento:

Posta un commento

MODERAZIONE DEI COMMENTI

Per evitare l’inserimento di spam e improprie intromissioni, siamo costretti, da oggi 14 febbraio 2013, a introdurre la moderazione dei commenti.
Siamo dispiaciuti per i nostri lettori, ma tutto ciò che scriveranno sarà pubblicato solo dopo una verifica che escluda qualsiasi implicazione di carattere offensivo e penale nei loro interventi.
Grazie.