domenica 1 settembre 2013

BERTINELLI, MA IL SAGGIO O L’OMOFOBO?


di EDOARDO BIANCHINI

PECCATO che io sia stato docente di Latino e Greco del Sindaco Bertinelli, che non ha davvero imparato nulla da me e dalla mia radicale libertà di pensiero – del resto io sono socialista e lui no.
Peccato anche che io sia stato membro interno al suo “esame di maturità” – ancora si chiamava così. Se gli fosse capitato qualche altro collega, chissà come sarebbe andata la sua esperienza, visto che quella prova, che abbiamo passato tutti e in altre età e in tempi ben più feroci dei suoi, lo intimidì assai, se ben ricordo, e lo mise molto in crisi – nonostante il massimo dei voti alla fine raggiunto.
Peccato che Samuele – lo posso chiamare così, anche se lui non mi rivolge la parola – faccia di tutto per rendersi poco simpatico. Mi spiace perché, per usare una famosa, ironica battuta del collega Giuliano Livi, che gli insegnò Letteratura italiana, «in fondo gli voglio bene come se fosse normale».

È solo che a volte, più che essere incensato come lo è stato sempre dalla famiglia e da tutti gli altri colleghi del liceo – che hanno forse finito per farne un piccolo genio un po’ arrogante e cervellotico –, avrebbe avuto bisogno di qualche “sana cignata” che lo riportasse alla consapevolezza del memento homo, quia pulvis es, ricordandogli che nessuno è nato Dio.
Mi riferisco a un fatto che ha tenuto banco sui giornali e in internet in questi giorni: la crociata che Samuele ha fatto a favore della legge contro l’omofobia.
Leggo in sintesi su Tvl: «Nel mentre auspichiamo che qualcuno finalmente capisca che le nostre comunità sono fatte di eguaglianze e differenze e che l’eguaglianza è un ideale regolativo forte proprio perché si nutre di differenze, scrive Bertinelli, cerchiamo intanto di garantire il diritto alla sicurezza e alla pari dignità a tutte e a tutti».
Attenti alle parole, per favore: il Sindaco, cioè il primo servo della collettività Pistoiese, ha detto «garantire il diritto alla sicurezza e alla pari dignità a tutte e a tutti».
Avete afferrato bene l’idea, il concetto, il contenuto delle sue parole?
Poi il Sindaco esce dal suo stanzone-ufficio, dove ha elucubrato questi distillati egregi di idee, e dà ordine a tutto il suo staff di non cacare Quarrata/news e di ignorarla solo perché è un blog «non iscritto come testata»: ma è un dovere che un blog debba iscriversi come testata, avvocato Ferretti, Segretario del Bertinelli? E il non essere iscritto come testata, rende questo blog un oggetto illecito, avvocato Ferretti? E lo esclude, ipso facto et jure, da quanto garantito dall’articolo 21 della Costituzione, che Bertinelli ciuccia da una vita, tantopiù se chi se ne occupa è un giornalista professionista con più di 40 anni di iscrizione all’albo dei giornalisti della Toscana?
O questa bertinelliana sottile filosofica distinzione (del cazzo) è la prova provata di una palese discriminazione che potrebbe indicare, in termini logici e non solo, una sostanziale chiusura del “primo cittadino” (?) di Pistoia verso ogni possibile comprensione del mondo e di quegli stessi princìpi, temi e argomenti che, di giorno in giorno, ci butta in faccia con la sua geniale presunzione?
E con quel «garantire il diritto alla sicurezza e alla pari dignità a tutte e a tutti» ma senza identificarlo, di per sé e senza deroghe, con il riconoscere senza limitazioni anche i diritti costituzionali di qualsiasi altro soggetto e individuo di questa terra, non sarà mica che Samuele salva i gay per mero opportunismo falso-politico cacciavoti, ma di fatto considera gay (e ghettizza) un blog come Quarrata/news che, quanto a informazione, ne ha fatta più in due anni e mezzo di vita che non tutta la stampa strutturata locale, evidentemente più cara a Samuele e perciò considerata etero dal giovane intellettuale Sindaco democratico?

Link utili:

[Questo intervento è pubblicato come espressione di libera critica ex art. 21 Cost.]

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Domenica 1° settembre 2013 | 20:08 - © Quarrata/news]

5 commenti:

  1. Chissà che ne pensa, il Samuele, sul suo collega sindaco di Venezia che ha mandato a "spaiare" quella sua consigliera (da lui stesso delegata a seguire le questioni delle discriminazioni omofobiche) che avrebbe preteso di cancellare, dai moduli per iscrivere i bambini ai nidi, le parole "mamma" e "babbo" sostituendole con "genitore uno" e "genitore due".

    Son sicuro che il sindaco di Pistoia questo blog lo legge eccome (anche se poi lo ... discrimina). Dunque, caro sindaco: lei, sul caso di Venezia, sta con il sindaco o con la consigliera? Può rispondere?

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  2. IL SINDACO DELLE CONTRADDIZIONI E DELLE DISCRIMINAZIONI SCRIVE:

    «Il vero vizio ideologico sta in realtà in questa posizione, perché opponendosi ad un passaggio del tutto in linea con la Costituzione e con la Dichiarazione dei diritti, si oppone – essa – alla libertà di pensiero e di espressione».
    Se “libertà di pensiero e di espressione” (art. 21 Costituzione – n.d.r.) vale per i gay, non dovrà forse valere per i giornalisti, Samuele?

    [http://www.gonews.it/articolo_218316_Legge-contro-lomofobia-il-sindaco-Bertinelli-Necessaria-per-assicurare-le-condizioni-minime-ed-essenziali-per-il-rispetto-di-tutti-diritti.html]

    LA LEGGE DICE:

    2. Diritti e doveri.
    È diritto insopprimibile dei giornalisti la libertà di informazione e di critica, limitata dall’osservanza delle norme di legge dettate a tutela della personalità altrui ed è loro obbligo inderogabile il rispetto della verità sostanziale dei fatti, osservati sempre i doveri imposti dalla lealtà e dalla buona fede.
    Devono essere rettificate le notizie che risultino inesatte, e riparati gli eventuali errori.
    Giornalisti e editori sono tenuti a rispettare il segreto professionale sulla fonte delle notizie, quando ciò sia richiesto dal carattere fiduciario di esse, e a promuovere lo spirito di collaborazione tra colleghi, la cooperazione fra giornalisti e editori, e la fiducia tra la stampa e i lettori.

    [Ordinamento della professione di giornalista. Legge 3 febbraio 1963, n. 69; versione aggiornata al d.lgs. 1° settembre 2011, n. 150 – http://www.odg.it/content/legge-n-691963]

    Rispetta, dunque, la legge, Signor Sindaco Bertinelli dell’ideologia che fa comodo se serve a raccogliere consensi.
    Rammenta di essere il Sindaco di tutti e tieni fisso dinanzi agli occhi il fatto che non puoi – a intermittenza o a piacere – invocare il diritto di essere legalitario nel caso dell’omofobia, ma dimenticarti a bella posta che fingi di ignorare che un Tribunale della Repubblica ha deciso e ordinato che l’Apr/Bardelli-Tvl, di cui sei sostenitore, visto che gli mandi in visita anche l’Assessore Nuti (vedi TG60 di Tvl del 31 agosto 2013), NON ESISTE, pur riscuotendo Luigi Egidio, grazie alla tua Regione Rossa e Democratica, 550mila euro dei contribuenti toscani che non meritano di essere presi in giro né da Bardelli, né, tantomeno, dalla politica di moralizzatori come te.
    Lèggitela, falla tua e rispettala una buona volta, quell’ordinanza che ti ho inviato a novembre dello scorso anno, Signor Campione della Legalità, delle leggi e di chi le rappresenta!
    E assumiti le tue responsabilità: quelle per cui la gente – che stai beffando – ti ha eletto fidandosi delle tue parole!

    O anche questo che dico è da censurare perché come cittadino e “quisque de populo” non godo dei diritti di cui all’art. 21 della Costituzione?
    E la minoranza di Pistoia, questi problemi non se li pone proprio?

    Edoardo Bianchini

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  3. Giá, la minoranza nel Comune di Pistoia. Esiste?

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  4. Caro Edoardo,
    mi dispiace profondamente questa tua contrarietà verso il Sindaco Bertinelli che io apprezzo come "nuovo" nel mondo di una politica ormai indigesta a molti. Un uomo ricco di autonomia di pensiero come ebbi a constatare fin dal suo esame di maturutà... se ricordi ero membro della commissione e Samuele Bertinelli portò Filosofia come "terza materia" e dimostrò una capacitò di giudizio critico e di interlocuzione notevole anche se io andai sul pesante.... lo stimai da allora e continuo a stimarlo e ad avere molta fiducia nella sua novità politica. Scusami se ti contraddico, ma è giunto il momento che lo faccia. Con amicizia, però

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    1. Caro Vescovo Silvano o amico di Liceo Francesco Livi,
      tu sei liberissimo nelle tue idee e nelle tue scelte: e sai che non sarò io battere ciglio.
      Dunque non preoccuparti e non dispiacerti di niente.
      La nostra amicizia si basa su così tanti anni di conoscneza e di libertà di pensiero, che non sarà una divergenza di opinioni su Bertinelli a farci allontanare.
      Un forte abbraccio fraterno nei valori di libertà e di fede in cui crediamo!
      Con affetto, Edoardo

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