PISTOIA. Egregio blogger, è un po’ di tempo che ho un’idea che oggi
ho messo per iscritto. Gliela spedisco sicuro che ne farà buon uso. Non sono
attrezzato per la posizione nel paesaggio di Obelix ed Asterix. Se si potesse
fare non sarebbe male. Di Obelix ce ne sono due. Quello con i sacchetti non
vorrei che fosse offensivo. La scelta è Sua.
Inoltre allego “il metro tosto” in
forma vocale. è utile l’abbinamento? Mi affido al Suo fare.
Con stima,
Salvatore Petrone
L’ULTIMO ELETTORE
Non se ne può più, basta basta basta,
basta basta basta, bastaaa aaaaahhhh!
Mentre la politica parla a se stessa,
adesso, nel peggiore dei modi, il cittadino elettore è più solo che mai.
Si guarda intorno e vede la politica
che, invece di indirizzare e guidare lo sviluppo socio economico del Paese, è
impegnata solo a promuovere se stessa. Nulla si muove e il Nulla impera.
Il solco che divide il cittadino
elettore dalla politica è sempre più profondo. Se dovessimo dare un nome a
questo solco quello che viene in mente è l’Orrido di Botri. Se non per la
profondità, per il nome.
Visto che l’immaginazione ci aiuta diamo
corpo a politica ed elettore.
Immaginiamo che in cima ai due versanti
di questo profondo solco, in uno ci sia la politica, e in quello opposto il
cittadino elettore.
La politica è ben posizionata sulla
cima del versante; pasciuta nel calderone del benessere con privilegi e
prebende è irremovibile. Se guarda indietro vede il suo benessere, a cui è
attaccata, su una infinita verde pianura, ma se guarda avanti vede il profondo
burrone, che col tempo ha scavato con il suo egoismo, e allora si tira
indietro, ha paura della crisi, non vuol conoscere la fame. Sembra che si muova
con destrezza al servizio del cittadino elettore, ma in realtà è ferma e difende
la sua posizione. Chi potrebbe incarnare il ruolo di questa politica? Obelix,
se vi pare, sembra fatto apposta, se non altro per il suo aspetto pingue.
Il cittadino elettore non è sulla cima,
ma la punta questa cima. Arranca su per il suo versante per raggiungerla.
Scontento e avido di futuro, vuole scollinare per vedere che cosa c’è dall’altra
parte. Ogni tanto si asciuga il sudore e, per prendere fiato, pensa alla sua
famiglia e ai sacrifici che ha fatto. Pensa che si è guadagnato con fatica il
rispetto ed il privilegio di avere un futuro, e questa politica, piano piano,
glielo ha cancellato riducendolo alla fame. Ma non si arrende. Affamato,
stanco, con pochi spiccioli, ogni tanto si gira indietro e grida alla politica:
“Non ho più soldi – non so come fare per tirare avanti – ho bisogno di lavorare – fai
qualcosa per me”. E la politica, Obelix, che ha sentito benissimo, ma finge,
così risponde: “Non si sente – grida più forte”. Poi
si porta la mano attorno all’orecchio per far finta di aspettare, con
interesse, la risposta. Ma la risposta non arriva poiché il cittadino elettore
sa che tutti sanno e tutti hanno sentito ed ancora una volta tutto rimane come
prima. Chi potrebbe incarnare il ruolo di questo cittadino elettore? Asterix,
se vi pare, sembra fatto apposta, se non altro per la sua forma asciutta.
Questi due soggetti che, in un mondo
normale, dovrebbero essere uno il sostegno dell’altro, si parlano e chi deve
ascoltare finge di non sentire. La realtà è che ciascuno alla fine va per conto
proprio. Il cittadino, Asterix, se guarda indietro vede il burrone e la
distanza dalla politica. Se guarda avanti, non avendo scollinato, non vede
nulla e si preoccupa per il suo futuro. La politica, Obelix, rinuncia a qualche
quisquiglia, ma in realtà mantiene la posizione e si parla addosso. Il
cittadino Asterix è sempre più solo, desolato; punta verso la cima, per
scollinare, sperando che dall’altra parte ci sia una vita migliore.
Come nel bellissimo film – “La storia
infinita” – anche l’ultimo granellino di sabbia è riuscito a sistemare
tutto ciò che il Nulla aveva distrutto. Così la politica, se fa sul serio, è
ancora in tempo a salvare l’ultimo elettore, ma se lo fa scollinare solo la
fede, a quel punto, lo può salvare.
Ci si salva o non ci si salva, caro
blogger?
Se ci guardiamo dentro e scaviamo fino
a trovare la coscienza, e diamo ad essa un peso oggettivo reale, sganciato
dalla volontà, in quanti riusciremmo a correre? In quanti arrancheremmo? In
quanti riusciremmo a camminare? In quanti potremmo andare a spasso con la
tartaruga? Ci potrebbe essere qualcuno che non riuscirebbe a muoversi? E
qualcun altro che riuscirebbe a volare? Scaviamo, scaviamo... scavate,
scavate.. scavate…
Con la fantasia tutto si può vedere e
tutto si può fare. Si può volare per le immense paludi, aprire porte e finestre
e scoperchiare tetti. Il bello è che puoi volare ovunque e nessuno, dico
nessuno, te lo può impedire. A pensarci bene, visto che è aperta la caccia, a
volare qualche problema ci potrebbe essere.
Certo che se fosse realizzabile avremmo
trovato una via d’uscita.
Ma tanto è inutile pensare all’effetto
positivo che ne verrebbe fuori. Non si può fare... c’è la privacy.
Dal 2001 al 2011, in 10 anni, la spesa
delle regioni è aumentata di circa il 50% – caro
blogger mi corregga se sbaglio. Come è andata nel 2012 e come sta andando nell’anno
in corso? Ma stiamo meglio o peggio del 2001? Stiamo molto peggio.
Come è stato utilizzato questo 50% in
più, se stiamo peggio? Anche il debito pubblico aumenta sempre. Ciò non è
finzione, è realtà! Realtà per noi elettori cittadini e per tutti coloro che
pagano le tasse. Finzione per questa politica, che vede e non vede, fa e non
fa, dice e non dice, c’è e non c’è, ma costa e spreca, spreca e costa, spreca...
spreca… Così non può andare. Bisogna dire bastaaaaaaaaaaaa!
Il fatto è che spendere i soldi degli
altri (i soldi dei contribuenti) è facile e non costa nulla. Si spendono con
leggerezza e poi si guarda come va a finire. Se non bastano se ne trovano altri
e se non basta ancora si blocca tutto. Tanto il tempo è alleato dei più forti.
Nel 2013 c’è chi ha aumentato le
bollette del 100%. È finta la crisi o si finge e ci se ne approfitta?
Guardiamo in faccia la realtà vera,
senza fingere, e prendiamo atto che siamo diventati più poveri. Tutto è in
sofferenza da troppo tempo: le imprese chiudono, i consumi calano, i
consumatori sono in difficoltà e sempre più arrabbiati, il futuro è scomparso.
Tutti gli orizzonti sono spariti, tutto è palude, e non si vede la fine. Chi
vuol vedere, apra gli occhi, e si rende conto che ciò è stato fatto fino a
ieri, e si continua fare. Tutto ciò non è più possibile né per l’oggi né per il
domani. Bisogna cambiare registro, bisogna cambiare registro, bisogna cambiare…
cambiare…
Il metro
tosto può essere utile? Certo, è una cosa che si può fare, è la base della
trasparenza. Ascoltate gente, ascoltate gente, ascoltate… ascoltate…
Martedì 17 settembre
Salvatore Petrone
Il metro tosto
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Mercoledì 18 settembre 2013 | 16:26 - © Quarrata/news]
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