di LUIGI SCARDIGLI
Le contraddizioni ipocrite e
compromissorie emerse durante la riunione della Commissione urbanistica di ieri
pomeriggio
PISTOIA. Samuele Bertinelli è persona camaleontica, teatrale, per
alcuni aspetti pirandelliana. L’ennesima conferma l’ho avuta ieri pomeriggio,
nella sala del Gonfalone, quando in veste di Sindaco ha risposto alle obiezioni
politico-urbanistico-sociali sollevate da alcuni consiglieri, di maggioranza e
minoranza, presenti alla seduta, circa l’ubicazione del nuovo ospedale, con gli
inevitabili effetti collaterali della viabilità, dell’inquinamento acustico,
del campo nomadi e di una vecchia discarica napoletana
filmata dai grillini.
INTEGRATI O GHETTIZZATI?
NONOSTANTE BERTINELLI
si dia tanto da fare per garantire a tutti i diritti di tutti gli uomini (libertà
di pensiero e di espressione e dignità anche per gli ‘omo’), anche la
vicenda campo-nomadi mostra e dimostra tutto il contrario di questo giovane
vecchio Sindaco imbalsamato nell’ideologia.
È
vero che Bertinelli può vantarsi di ‘aver risolto il problema’ dei nomadi, ma
solo schiaffandoli là, in quel limbo d’inferno che sta tra l’ingresso all’autostrada,
l’autostrada stessa e un deserto dei tartari soggetto a tutto il peggio del
peggio: dal rischio idraulico, all’attentato alla salute per chi respira
tutte quelle polveri sottili che escono dal tubo di scappamento delle auto.
Certo,
poi, li segregheranno bene quei rom: gli faranno un bel villaggetto di
casettine con giardino su progetto gratuito della fondazione Michelucci, ma
non li integreranno, perché loro (troppo loro e troppo ancestralmente orgogliosi
di sé) non si lasciano attrarre dalla integrazione, pur se, da questa nostra civiltà
– come qualcuno ci riferisce – accettano certi vantaggi che hanno a portata
di mano: perché, pur se nessuno lo dice, fanno la doccia dentro i bagni e gli
spogliatoi del personale infermieristico dell’ospedale San Jacopo – del
resto, se il personale se li ritrova lì, come potrebbe dir loro qualcosa…?
Ma
l’aspetto più grave, per un Bertinelli punta avanzata della libertà e delle
libertà, resta il fatto che quella soluzione da Lager lì, è la risposta
perbenistica di una sinistra che, per non avere problemi con il proprio
elettorato liberal-liberista che non vuole strolaghi accanto all’uscio
in Sant’Agostino o altrove, spenderà più di un milione e mezzo di euro (tra
acquisto terreno inutile, opere di messa in sicurezza, allacciamenti,
collegamenti viari etc.) perché i pistoiesi non si inquietino.
Benissimo:
può andar bene anche così – come di fatto sostiene Braccesi. Ma il Sindaco,
se così intende muoversi, ha da mettere il popò alla finestra e ha da
dirlo apertamente ai pistoiesi che lo votano e che preferiscono non vedere e
non avere rom dietro casa propria.
Per
giunta, come del resto è stato detto sia da
Sforzi di Sel che dai 5 Stelle, quel campo nomadi sarà «provvisorio»
come lo è stato finora: vale a dire in contrasto con tutte le norme
urbanistiche e i vincoli che il Comune stesso si è messo addosso; e senza che
nessun magistrato ne abbia rilevato né ne rilevi l’anomalia.
Detto
questo, vi sembra che l’Italia sia un Paese che possa salvarsi?
e.b.
[Questo
intervento è pubblicato come espressione di libera critica ex art. 21 Cost.]
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Ha citato Moro, Samuele – mica uno
qualsiasi –, ricordando l’ineludibilità filosofica che animò lo statista
pugliese, che ebbe a dire, immortalato, per questo, nella lapide di corso
Gramsci, con la drammatica e memorabile bisogna
vivere il tempo che ci è stato dato, con tutte le sue difficoltà.
Il tempo che ci è stato dato è l’ospedale al Campo di Volo, che Samuele ha tristemente e
impotentemente ereditato – salvo poi dimenticare che a quei tempi (2002), lui,
era capogruppo di maggioranza e che un mese fa, all’inaugurazione del San Jacopo,
dell’ecomostro, ne ha fatto una lode sperticata – dal suo predecessore, Renzo
Berti; tutte le sue difficoltà sono
quelle che questo insediamento produce e produrrà. Che non sono le infiltrazioni
d’acqua nelle sale operatorie (di questi inconvenienti risponderanno i tecnici
e addetti alla costruzione), ma il parco urbano, 27 ettari che tutti si
augurano restino destinati a parco e basta, senza insinuazioni olimpiche e
commerciali, un progetto che Legambiente ha depositato in Comune nel dicembre
dello scorso anno e che parecchi, compreso il compagno Alessandro Capecchi, si augurano venga presa nella giusta
e dovuta considerazione.
Le obiezioni che si sono civilmente
succedute in sequenza sono state sollevate da Tommaso Braccesi (manca una
tabella comparativa per sapere dove li possiamo mettere questi rom senza
spendere una lira o almeno spendendo il meno possibile per rispetto dei
contribuenti pistoiesi!), Rino Alberti (la base dell’elisoccorso è troppo
distante dal pronto soccorso), Alessandro Tommasi (il parco Anzillotti è figlio
di un altro parco che non piace a nessuno ma che nessuno ha scartato), Giacomo
Del Bino (campo nomadi temporaneo: spesa inutile e dannosa; e poi,
quella discarica a cielo aperto a 50 metri dalla zona sud dell’ospedale e a due
passi dal campo nomadi).
Il Sindaco, coadiuvato dal tecnico di
fiducia, l’architetto Francesco Bragagnolo, responsabile dei lavori pubblici
del Comune di Pistoia, ha seraficamente risposto a tutto e a tutti,
sottolineando e rivendicando, con enfasi e orgoglio, le sue inascoltate
profezie giovanili, che sono quelle carbonare
che divideva, la notte, con Alessio Bartolomei, Antonio Pileggi e Alessandro
Capecchi, tre anime nobili e poliedriche di questa città, tutte concordi nell’affermare
che lì, al Campo di Volo, l’ospedale non andava fatto.
Di notte. Perché di giorno, la linea di
Palazzo di Giano era un’altra e l’indignato Samuele Bertinelli si allineava ai
dettami del partito, ubbidendo come fanno tutti quelli che portano una divisa.
Il parco urbano si farà così come
Legambiente ha progettato da tempo? Speriamo, ma sembra di no. Le dune di terra
per l’abbattimento acustico inevitabilmente prodotto dall’attiguità del San Jacopo
con la superstrada e l’autostrada produrranno l’effetto desiderato, si augurano
pazienti e personale sanitario; ma ai nomadi daranno degna sistemazione, così
come sarei felice di sapere che fosse concessa anche a chi zingaro non lo è mai stato e non si è mai mosso da qui, ma poco
assistito dalla fortuna non è riuscito ad assicurarsi un tetto e un briciolo di
dignità per morire in pace?
Il resto, tutto il resto, è il teatro
quotidiano, che cambia continuamente.
Per non cambiare mai.
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[Mercoledì 4 settembre 2013 | 19:00 - © Quarrata/news]
Mi ha colpito molto una frase in particolare dell'articolo di Scardigli : "Di notte. Perché di giorno, la linea di Palazzo di Giano era un’altra e l’indignato Samuele Bertinelli si allineava ai dettami del partito, ubbidendo come fanno tutti quelli che portano una divisa"...
RispondiEliminaQuesta frase a parer mio dovrebbe ricevere un' attenzione particolare perché raccoglie l'operato della Giunta Bertinelliana dal suo insediamento ad oggi. Percorso quest'ultimo che ha visto il Sindaco Pistoiese non prendere posizioni definite sulla Repower fino a quando non si è paventata l'insurrezione popolare (promossa da comitati e 5 stelle) se fossero iniziati i lavori. Sulle mense, dove si è vista l'Amministrazione destreggiarsi nei limiti legali dell'applicabilità delle tariffe fino a giungere al Tar ed il conseguente dietro-front. Ma posso rammentare il S.Bartolomeo, l'acqua pubblica, la ZtL, l'Iter del ricorso alle somme urgenze, i pesanti tagli in Bilancio a sfavore del Sociale e dell'Ambiente... In tutte queste decisioni si può riconoscere il marchio della linea politica da seguire rigorosamente...
Torno adesso alla frase di Scardigli, puntuale ed esaustiva di una situazione incancrenita politicamente nei rapporti con le lobbies locali che fanno da veri padroni del territorio pistoiese. Considero Bertinelli una persona molto preparata culturalmente parlando ma avendo vissuto per un anno le sue decisioni e contraddizioni, posso espreimere un libero giudizio sul ruolo che ricopre (non la persona fisica) e su quello si può tranquillamente affermare che è deludente su quasi la totalità dei fronti amministrativi e sui rapporti inter-sociali...
Concludo che se Pistoia venisse commissariata vista anche l'eredità della passata amministrazione (in particolare la vicenda "Untouchables", sarebbe l'ultimo ed il minore dei mali per i pistoiesi.. Quanto meno si andrebbe a mettere sotto il microscopio ciò che è stato dilapidato e speculato dei soldi pubblici a Pistoia.