di EDOARDO BIANCHINI
Il Signor Commissario dell’Ombrone-Bisenzio
non è mai stato tanto portato per la trasparenza – La pesante vicenda del premio
di 12 mila € assegnato ‘motu proprio’ al Direttore Lorenzo Cecchi De’ Rossi e
contestato dalla Provincia e dall’Assessore Mari
FIRENZE-PISTOIA. Parte l’operazione “casin-consorzi” – fatta alla maniera di Enrico
il Rosso (come John il Rosso del Mentalista) a tagli e
rasoiate – e parte, ovviamente, la campagna elettorale per la corsa al
posticino, alla poltroncina, al pezzettino di poterino che ognuno può
raccattare (alla De Gaulle).
Stamattina sul Tirreno, a firma
di Leonardo Soldati, èccoti il Bargellini che si propone alle luci della
ribalta: parla, da saggio; dice il perché della sua ricandidatura nonostante il
rinvio a giudizio per disastro colposo, assolvendosi da sé senza mezzi termini
(un po’ di presunzione non guasta mai…) e dicendo male degli altri: i
fiorentini arraffoni di contro ai pistoio-pratesi buonissimi, vittime e –
diciamolo pure – puri e santi martiri locali, vere colombe a cui i falchi
vogliono saltare addosso.
Peccato che Bargellini – pur se
convincerà molti altri – non riesce per niente a convincere me, che ho il
pessimo vizio di non credere alle parole di autolegittimazione, ma che sono
abituato a giudicare (e credo in maniera logica) gli uomini dalle azioni, non
da quel che dicono.
E su Paolo Bargellini, uomo pubblico e
quindi sotto la luce dei riflettori più degli altri e quindi più criticabile
degli altri sia sotto il profilo della professione giornalistica sia sotto
quello della libertà di critica costituzionalmente protetta (anche se a Pistoia
l’art. 21 della Costituzione sembra essere ignoto), su Bargellini,
dicevo, di cose da dire ne basterebbe una sola: non tanto il fatto del rinvio a
giudizio (ma fosse mai rimasto fedele ai princìpi del suo antico Partito
Repubblicano e non del suo primo amore democristiano, con un masso di quel
calibro sul capo, avrebbe evitato di presentarsi come capolista…), quanto
quello, molto più grave a mio avviso, di non aver mai chiarito in sede pubblica
– come sono convinto che fosse il suo dovere – il perché, motu proprio,
cioè di testa sua, pur essendo un semplice commissario del Consorzio
Ombrone e Bisenzio, e quindi essendo tenuto all’ordinaria gestione e non alla
gestione discrezionale in prima persona, decise di affibbiare ben 12 mila euro
l’anno in più di prebende e regalie al suo direttore, il dottor Lorenzo Cecchi
De’ Rossi.
Il primo ad accorgersi di questa
anomalia macroscopica fu l’Assessore Mauro Mari: che gliene chiese ragione con
una osservazione di legittimità. E il signor Bargellini – per chi non avesse le
idee chiare, troverà tutto su questo blog digitando i nomi Mari, Bargellini, De’
Rossi e i termini più appropriati – rispose inviperito che, in buona sostanza, “lui
faceva come voleva” e non intendeva avere né critiche né altro: da nessuno. Né,
tantomeno, dare spiegazioni.
Se questa vi sembra correttezza e
trasparenza, votatelo pure come nuovo Presidente. Io, come elettore o delegato
di elettore, non lo farò di certo. E così mi esprimo perché siamo in campagna
elettorale.
Non lo farò di certo anche perché, pur
avendo interpellato, in séguito, la Regione Toscana, per chiedere se fosse
stato mio diritto (non solo di giornalista, ma di cittadino legato al Consorzio
quale procuratore generale di familiari assoggettati al contributo dovuto), mio
diritto – voglio dire – di
conoscere e consultare il bilancio e le spese del Consorzio e pur avendone
ricevuto risposta affermativa, dopo essermi rivolto al Signor Commissario
Bargellini, se non ricordo male, in posta elettronica certificata, non ho mai
avuto alcuna risposta di alcun genere sulle somme percepite dal direttore Lorenzo
Cecchi De’ Rossi, il cui stipendio, credo, dovrebbe essere pubblico e non solo
nelle voci istituzionali (tabellari, voglio dire), ma anche (e soprattutto) in
quegli accessori che, in ipotesi, pur non tabellari, potrebbero perfino
rimpolpare sostanziosamente la cifra percepita, se non addirittura raddoppiarla.
Bargellini, forse, non ha mai risposto
perché – come ebbe a dire a Mari – “lui faceva come gli pareva”? O era al di
sopra e al di là del bene e del male perché investito da Dio?
E allora, gentili lettori e pistoiesi
soggetti a questo brillante e democratico ex-Commissario, io non voterò e
cercherò di non fare votare Paolo Bargellini con questa semplice considerazione
da campagna elettorale: che se vuol fare quel che vuole con i quattrini,
lo faccia, ma con i suoi € e con le persone di casa sua, non con i cittadini,
che è tenuto a rispettare molto assai più dei suoi parenti e affini; e con i
loro quattrini che sono quattrini pubblici.
Non toccherei – personalmente – la lista
Bargellini anche per altri motivi di altre persone in lista (che, ovviamente, non
intendo nominare) ma che, pur avendo finora sparato alle spalle di Bargellini
stesso per la legittima insoddisfazione dovuta alle annuali e ripetute alluvioni
della Piana, alla fine si sono accodate a lui: e obiettivamente non capisco con
che coraggio e perché, se lo hanno sempre ritenuto incapace nel suo compito e
ruolo istituzionale.
Ma la cosa più straordinaria è,
comunque – lasciatemelo dire –, la posizione per così dire fluida del
direttore De’ Rossi.
Osservatela bene all’interno del quadro
più o meno normativo che sta andando a delinearsi, salvo miei involontari errori,
di cui chiedo venia in via preventiva.
Il De’ Rossi, ampiamente beneficato dal
Bargellini con le regalie dei 12mila € a cui accennavo, sarà lì che prega che
Bargellini non venga mai eletto…
Perché? Perché, fosse mai eletto
Bargellini, il De’ Rossi ha – in teoria – la strada della propria futura carriera
tagliata dal fatto che Presidente e Direttore (in ipotesi) Generale del nuovo Consorzione
non possano provenire ambedue dalla stessa terra.
E pensare che Bargellini gli ha voluto
così bene…
Non è crudele la vita?
• • •
P.S. –
Per eccesso di specificazione – come avrebbe detto Primo Levi – chiarisco subito
che, personalmente, sono più favorevole alla cordata dei cattivi fiorentini
(di cui parlerò più approfonditamente oggi pomeriggio e/o domani) perché questo
cambio di troika potrebbe portare un po’ d’aria nuova nel cervello dei pistoiesi.
Chissà che chi viene da fuori non abbia
molti meno pensieri ‘personalizzati’ da portare avanti all’interno dell’amministrazione
del territorio che vuole solo poche cose: ma in primis la trasparenza e
l’attenzione che merita per i suoi tragici problemi idrogeologici.
[Questo intervento è pubblicato come
espressione di libera critica ex art. 21 Cost.]
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[Mercoledì 20 novembre 2013 | 11:37 - © Quarrata/news]
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