domenica 7 aprile 2013

CONFINDUSTRIA: «L’EDILIZIA? UN MALATO TERMINALE»


«Grave instillare dubbi sulla correttezza delle imprese che dovrebbero darsi regole in un mercato che regole non ne ha» – Applicare il metodo Irler agli appalti

PISTOIA. Da Confindustria riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa:

Non ci rassegniamo a descrivere l’edilizia come un malato terminale al cui capezzale tutti sono chiamati per intonare un de profundis, poiché non hanno medicina. Ma non hanno agito quando lo si poteva fare, e non hanno ricette adatte a gestire l’emergenza.

Crediamo invece che ora, momento in cui uno dei settori portanti dell’economia del Paese versa in condizioni certo gravissime, sia ipocrita chiedersi come ha fatto un amministratore locale di recente – se ci sia qualcosa di anomalo in lavori aggiudicati con ribassi che oscillano fra il 50 ed il 60 %: come se non fosse evidente che sono condizioni che vengono proposte dall’azienda prima di chiudere i battenti, licenziare i dipendenti, perdere qualifiche ad attestazioni che consentano di continuare a lavorare. Si lavora pur di lavorare, e di continuare a tenere viva l’impresa.
Ci sembra grave anche instillare dubbi sulla correttezza delle imprese, che dovrebbero darsi regole in un mercato che regole non ne ha, e che accetta questi paradossi: mentre nulla si dice delle amministrazioni che, strette fra patti di stabilità e limiti di bilancio, aggiudicano lavori per meno della metà di quanto esse stesse hanno posto a base d’asta.
Ci sembra il caso ormai di dirlo; manca una politica industriale di settore, la cui unica ricetta pare basata sull’economia – quasi un’economia di guerra – e non sull’economicità: sinonimo di buon rapporto fra qualità e prezzo, affidabilità dell’impresa commissionaria, professionalità delle maestranze.
Il criterio del massimo ribasso pare imperare (nostre fonti riferiscono di una gara aggiudicata a Piombino con un quoziente del 64,713%): se la strada è questa, la spirale è destinata ad avvitarsi sempre di più, e crediamo che tocchi alla committenza frenare la picchiata.
Osserviamo quindi con attenzione esperienze fatte su territori diversi dove Pubblici Amministratori con maggior fantasia e maggior rispetto delle loro imprese si sono dati risposte alla medesima domanda: la provincia di Trento ha annunciato che affinerà criteri di calcolo statistico (c.d. metodo Irler, elaborato da un matematico tedesco) il calcolo della congruità dei prezzi di gara: limite invalicabile per la stazione appaltante prima che per le imprese concorrenti. Con alcuni elementi che – grazie a Dio – sono in grado di premiare le imprese del territorio: dal costo di trasporto di materiali a quello delle trasferte del personale. Anche la miglior conoscenza dell’innovativo metodo è considerato un vantaggio competitivo per le imprese locali, che, anche in Trentino, soccombono adesso davanti a concorrenza che finora pareva inarrestabile.
È utopico pensare che questo possa avvenire anche in Toscana, e chiedere ai nostri amministratori di avvantaggiare le aziende che danno al territorio lavoro e ricchezza?
[collegio costruttori edili ance pistoia]
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[Domenica 7 aprile 2013 | 09:47 - © Quarrata/news]

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