lunedì 8 aprile 2013

OBIETTIVO DICHIARATO: UCCIDERE IL COMMERCIO

di LORENZO CRISTOFANI

La Giunta Bertinelli deve decidere che cosa vuole per la città

PISTOIA. Obiettivo dichiarato: uccidere il commercio e tutte le attività economiche del centro storico.
Quale migliore strategia, infatti, per far chiudere le varie attività ed esercizi commerciali della città storica se non la proliferazione di tante cittadelle del commercio e di uffici?
Oggi la ex Martinelli e la cittadella degli anziani alla Misericordia, ieri la cittadella dello sport e del commercio prevista in sostituzione dello stadio comunale, ieri l’altro quella lebbra urbana di Pistoia City, a fianco di Panorama, e per finire, anche se primo per ordine di realizzazione, la cittadella del quartiere San Giorgio/ex Breda, coi vari negozi e quant’altro.

Veramente si crede che a Pistoia ci sia bisogno di aumentare l’offerta di spazi commerciali? Davvero esiste una così forte domanda da soddisfare o una popolazione in crescita che richiede tutti questi santuari del commercio? Non è più opportuno, visto il grave periodo di recessione economica che vivono anche i cittadini-consumatori, creare le condizioni per rafforzare le aree commerciali, già in difficoltà, come il centro storico, che esistono, piuttosto che crearne di nuove, con la certezza di far chiudere tutto il comparto che negli ultimi mesi si è dichiarato in tutte le lingue di voler tutelare?
Dove sono gli strenui difensori delle attività del centro, Morandi e Tempestini della Confcommercio, che promettevano di valorizzare gli esercizi centrali a tutti i costi?
Cosa dice dalle isole Cayman, dove evidentemente è espatriato, il presidente del Centro Commerciale Naturale Giuliano Bruni, paladino – a chiacchiere – del commercio tradizionale e assertore della necessità di iniziative promozionali del comparto? Crede forse che cinque cittadelle del commercio decentrate siano una risorsa per le attività economiche del centro e per tutti coloro che da quelle attività dipendono?
Ma il sindaco Bertinelli non pontificava che avrebbe rinunciato a fare i bilanci con gli oneri di urbanizzazione e che la aree produttive dovevano mantenere, nell’infausto contesto di deindustrializzazione, la loro vocazione manifatturiera – per l’ex Martinelli lo aveva pure scritto?
E poi, lo stesso sindaco, non aveva detto che Pistoia quanto a cemento aveva già dato e che i centri storici sono un organismo unitario e vivo, da non snaturare (vedasi l’iniziativa organizzata per aprile sulle città) e soprattutto che il decentramento di attività e servizi si era rivelato, per Pistoia, davvero deleterio?
Ma esiste ancora Commercio Pistoia? In caso affermativo sarebbe bene che iniziasse a capire che la situazione è una vera e propria questione di sopravvivenza e si muovesse conseguentemente.
A questo giro è auspicabile che in tanti siano disposti ad opporsi con ogni mezzo e con ogni azione al pianificato disegno di chi vuole staccare la spina a un sistema di relazioni ed usi, il centro storico, che da sempre ha avuto, nel suo tradizionale ma fragilissimo commercio, una parte fondamentale della sua vitale e pulsante identità.

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[Lunedì 8 aprile 2013 | 10:40 - © Quarrata/news]

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