sabato 13 aprile 2013

OSPEDALE DI SAN MARCELLO, IN PRINCIPIO ERA IL VERBO… POTENZIARE


di MARCO FERRARI

Simone Fini e Roberto Biagini si presentano alla Coop di Maresca in nome dell’Asl e spiegano cosa è successo al Pacini

MARESCA-MONTAGNA. In principio era il Verbo Potenziare, ora sono due: qualificare e riorganizzare.
Il problema dell’Ospedale Pacini è tutto qui: sono le parole.
Mi immagino la riunione nella sala ovale convocata d’urgenza per capire come mai c’è tutto questo can-can sull’Ospedale Pacini: dirigenza Usl al completo, staff Amministrativo e Sanitario convocati, consulenti e tecnici di ogni genere. Sul tavolo la questione spinosa dell’Ospedale Pacini di San Marcello: «Si può sapere in maniera definitiva dov’è il problema, visto che i Sindaci non me l’hanno raccontata giusta?».
Iniziano i consulti, si susseguono l’interventi, poi il responso: il problema risiede nel verbo utilizzato potenziare.

«E che cacchio! Cambiamolo! Tutto io devo dirvi! Utilizzate riorganizzare oppure qualificare. Andate e diffondete la mia parola».
E così è stato. Ieri sera alle 21 a Maresca nella sala Coop, si è tenuta la prima delle riunioni indette dal Comune di San Marcello, ne seguiranno poi in tutte le terre, sulla riorganizzazione del fu Ospedale, ora Piot, fu Lorenzo ora Filippo Pacini.
In questa Babele di riorganizzazione linguistica hanno pensato bene di cambiare, al povero ospedale massacrato, perfino il nome.
La riunione, con circa 50 presenti, è stata tenuta dal dott. Simone Fini coordinatore sanità dal 2008 e dal dott. Roberto Biagini, direttore degli ospedali di Pistoia e San Marcello, presenti il Sindaco e Vicesindaco di San Marcello.
Fiumi di parole e anche di auto-incenso, per magnificare la grandiosità della sanità Toscana, nuovo e moderno Moloch a cui tutti dobbiamo essere devoti e a cui tutto va sacrificato. Perché il Moloch, termine utilizzato proprio dai relatori nei confronti dell’Ospedale Pacini, è il sistema sanitario, soprattutto quello amministrativo, non certo l’Ospedale Pacini che è la vittima sacrificale.
Un magnifico sistema di cui giornalmente le cronache giudiziarie e non sono piene di scandali, di voragini finanziare e di disservizi al cittadino. Fatti che si dovrebbe far finta di non vedere. Anche oggi sulla cronaca di Pistoia ne abbiamo uno splendido esempio. Leggetelo.
Sconcertati anche altre dichiarazioni. La sanità è una cosa seria complessa e in continua evoluzione. L’obbiettivo principale di questa riorganizzazione è per il bene della persona, purtroppo sempre più utente e sempre meno cittadino. Tutti dobbiamo avere le stesse opportunità, a tutti deve essere garantita la stessa qualità del servizio e la stessa sicurezza delle cure. Perché gli abitanti della Montagna non sono cittadini di serie “B”, sono persone che hanno gli stessi diritti di quelli di Pistoia. Quindi, la soluzione è consequenziale.
Cittadini della Montagna volete essere curati? Andate a Pistoia e non come qualcuno, un po’ troppo furbo, che per fare degli esami e non aspettare i canonici e egualitari 6 mesi di lista di attesa, ha osato rivolgersi a Marzabotto nella vicina Emilia dove l’esame viene fatto aspettando appena una settimana o anche meno.
Tutto questo, è stato spiegato, non va bene. Queste cose hanno un costo. Ma come, il cittadino ha trovato un servizio che funziona e che comunque paga e in nome di una falsa e pelosa equità da ora in poi gli negano questo tipo di accesso?
La pacchia è finita, siamo tutti uguali, tutti si deve poter usufruire dello stesso tipo di trattamento offertoci magnanimamente dalla nostra Regione Toscana. Equità sì, ma verso il basso.
E questo sarebbe il nuovo corso della comunicazione della Asl? Ma fateci il piacere...
Dimenticavo… È stato finalmente trovata la difficile quadratura del cerchio riguardo alla famosa Commissione di salvaguardia. La Commissione sarà potenziata (ci risiamo) con l’apporto dei consiglieri di minoranza ed il compito di monitorare.
Continuerà però a non ascoltare.

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Sabato 13 aprile 2013 | 21:53 - © Quarrata/news]

1 commento:

  1. Su questioni tecnicamente complesse come sono quelle di una "riorganizzazione" ospedaliera (oltretutto in questo specifico momento di spending reviuw), un aspetto balza subito evidente: lo squilibrio fra tecnici e politici.

    I secondi (in particolari quei sindaci visti domenica scorsa fra l'imbarazzato, il nervoso e il silenzioso) sono troppo deboli e privi di conoscenze per sedersi in modo proficuo allo stesso tavolo con ASL e professionisti.

    Inventarsi una "Commissione" fatta solo di consiglieri comunali (pensando di allargarla ad altri consiglieri, di opposizione ma sempre tecnicamente in-competenti), è stato un errore.

    La Commissione si poteva anche fare, per affrontare il progetto ASL, ma almeno qualche competenza tecnica (magari extra regionale) ci andava inserita ... Altrimenti il gioco era (è e sarà) troppo facile.

    PS)- Dimenticavo: se è vero che Paccagnini (vicesindaco di San Marcello e responsabile di quella Commissione) è dipendente ASL di Siena (a proposito: di che livello?), non mi pare molto ... compatibile che lo stesso (certo una brava persona) possa dimostrarsi "grintoso" nei confronti della ASL di Pistoia. O sbaglio?

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