SAN MARCELLO-MONTAGNA. Il Sindaco Cormio, circa la sua assenza alla nostra
iniziativa sulla sanità di venerdì scorso alla Baccarini, ci scrive la lettera
che segue, in parte già presente sul suo facebook:
Gentilissimo Dr Bianchini,
credo di poter avere diritto di replica,
e non ho motivo di dubitare che mi darà spazio per farlo, dal momento che pur
avendo divergenze su molti temi, le riconosco l’onestà intellettuale nella
pubblicazione integrale dei comunicati, che regolarmente le invio, e devo dire
che questo fa onore al suo quotidiano.
Le confermo che ho avuto la
comunicazione della serata, ma non era un invito vero e proprio, ma non starei
a insistere su questo, perché mi sembra una questione di lana caprina. Ho
ritenuto di non dover partecipare in quanto l’argomento era lo smantellamento
dei piccoli ospedali, che non ritengo tale relativamente al Nostro Ospedale
Pacini, l’altro riguardava i famosi “Patti Territoriali”.
A tal proposito, le devo dire che mi ha
lasciato molto perplessa la presenza al tavolo della vostra iniziativa del
Sindaco Buselli di Volterra, protagonista della serata, il quale si è fatto
portavoce della protesta sulla vicenda dei piccoli ospedali e promotore dell’audizione
alla IV commissione Sanità, peraltro convocata dal presidente Remaschi giovedì
19 settembre, alla quale sarò presente.
La mia perplessità nasceva dal fatto
che il Sindaco di Volterra li ha firmati quei patti territoriali, perché li ha
firmati se non era soddisfatto e convinto? Vede anch’io insieme agli altri
Sindaci della montagna ho siglato un protocollo con la Asl3 in conferenza dei
sindaci a Pistoia, in cui si chiedevano garanzie perentorie sul mantenimento
dei servizi in essere all’interno dell’ospedale quali Pronto Soccorso, Medicina
e attività ortopedica, pertanto il nostro compito in questo momento è quello di
porre la massima attenzione che il patto sia mantenuto e rispettato. Ed è
quello che sto facendo.
E come già comunicato, a breve, come
comune capofila convocherò una conferenza dei sindaci della montagna con il
direttore Roberto Abati, per fare il punto della situazione sul monitoraggio
concordato. Inoltre mi sto attivando per organizzare un’assemblea pubblica con
la presenza dell’assessore Marroni. Approfitto anche per dirle in confidenza, che
mi sorprende la solerzia e la presenza assidua, di amministratori che non più
tardi di un anno fa erano alla guida di questa amministrazione e con incarichi
di rilievo, oggi li vedo sempre in prima fila alle iniziative sull’ospedale, li
vedo indossare fieramente pettorine, (anch’io l’ho indossata con orgoglio, visto
che ho abbandonato la città per vivere in montagna felicemente), esibire
cartelli di protesta, li sento intervenire calorosamente nei dibattiti pubblici
dispensando accuse e consigli, ma mi domando, dov’erano quando ancora c’erano
probabilmente ampi spazi di manovra per impedire la chiusura della chirurgia?
Si potevano fare già allora barricate e
iniziative rumorose per impedirne la chiusura, erano anni che si vociferava di
questo. Mi risulta però che del loro operato in merito, ci sia solo un timido
documento approvato in consiglio comunale che dichiarava contrarietà alla
paventata ipotesi di chiusura della chirurgia, altre iniziative in merito non
ne ricordo.
Lo stesso documento, peraltro, l’ho
portato in Consiglio Provinciale, allora ero consigliera, ed era stato
approvato all’unanimità, e benché la Provincia non avesse nessuna competenza in
materia di sanità, ho ritenuto che come rappresentante della montagna fosse
determinante focalizzare l’attenzione, anche in quella sede su un argomento
così rilevante, e per onestà devo menzionare anche le colleghe consigliere
Alessandra Nesti e Rita Monari con le quali ho organizzato diverse commissioni
sull’argomento.
Concludo scusandomi, non era mia
intenzione offendere nessuno con la mia assenza, né i sindaci presenti alla
serata e tantomeno gli organizzatori dell’iniziativa, ma ho ritenuto di non
dover essere presente per i motivi sopra citati.
Cordialmente,
Silvia Maria Cormio
• • •
Caro Sindaco,
nel prendere atto delle sue
dichiarazioni, mi consenta – brevissimamente – di sottolineare che se le cose
stanno come lei dice, è fragile sostenere il proprio imbarazzo per un Buselli
che stava lì, ma aveva firmato i patti; che era lì, ma aveva chiesto a Remaschi
di aprire la IV commissione ai Sindaci.
Non crede che sarebbe stato meglio che
lei si fosse presentata per dire direttamente in faccia agli interessati quello
che sapeva e, ancor più, quello che pensava di loro?
Una volta, quando le sinistre erano le
sinistre, nessun uomo di sinistra – che io mi possa ricordare – avrebbe mai
lasciato andare un’occasione come questa per presentare le proprie convinzioni
e le proprie idee. E come può ben vedere, la sua presenza avrebbe potuto fare
da contrappeso pure a chi, nella precedente amministrazione, lei dice avere
avuto responsabilità di spicco, mentre oggi è ipercritico e schierato altrove:
perché non dirglielo direttamente, allora, e instaurare un contraddittorio in
termini – come una volta si diceva – di dialettica? Giurlani, con cui io sono
spesso e volentieri in disaccordo, ha scelto, come lei sa – e io l’ho apprezzato e gliel’ho detto –, l’altra via: ha partecipato, ha parlato, ha accusato e si
è difeso. Le regole di una democrazia non sono forse queste?
Ma ormai è andata così: anche se spero che
alla prossima lei voglia calibrare meglio le azioni e meglio sfruttare le opportunità.
Per quanto riguarda la garanzia della
libertà di espressione che lei mi riconosce, grazie. Preme così tanto a me che,
mi creda, non la nego mai a nessuno.
Saluti cordiali a lei. A presto,
Edoardo Bianchini
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[Domenica 15 settembre 2013 | 17:41 - © Quarrata/news]
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