L’eccessiva
morsa fiscale può far chiudere le imprese – Rinnovato il Contratto di lavoro
provinciale degli operai agricoli e florovivaisti
PISTOIA. La situazione economica che stiamo vivendo ci prospetta un
autunno molto difficile. Assistiamo ad aumenti quotidiani dei costi; dai
carburanti alla pressione fiscale. Sono ancora più preoccupanti gli annunci sui
media di una previsione massiccia di cessazione di molte attività, con l’aumento
dell’esercito dei disoccupati, che si aggiungeranno al numero già elevato di
chi ha già perso il posto di lavoro.
È un
quadro generale molto complicato, che interessa e coinvolge anche gli imprenditori
dell’agricoltura e del florovivaismo. È vero che quest’ultimo ha mantenuto l’occupazione,
dando un contributo sostanziale all’economia pistoiese. Gli imprenditori
agricoli, legandosi ancor di più al territorio ed ai propri collaboratori, non
si sono arresi davanti alla difficile ed oggettiva situazione negativa di
mercato. Anzi hanno investito nelle proprie aziende con la speranza di essere
pronti alla ripresa economica.
Sempre
meno e con più difficoltà, gli istituti bancari concedono credito, mentre
aumentano i costi di produzione e i prezzi dei prodotti agricoli e
florovivaistici, contro logica, diminuiscono tutti i giorni.
Oggi
le imprese hanno una ridotta liquidità di cassa. Infatti anche se le imprese
vivaistiche, nonostante il periodo che attraversiamo, hanno consegnato
parecchie piante, i tempi di pagamento si sono fortemente allungati; è quanto
afferma il Presidente di Confagricoltura di Pistoia Dr Edoardo Chiti. Ora sta
avanzando anche l’altro serio pericolo degli insoluti e, anche un solo
pagamento saltato, aggrava il problema della ridotta liquidità.
Il
Presidente Chiti continua affermando che da dicembre era scaduto il contratto
di lavoro provinciale degli operai agricoli e florovivaistici e lo scenario
economico ha reso complicata la trattativa. È stato comunque raggiunto l’accordo
e, pur avendo modificato anche il quadro normativo per una maggior
competitività delle imprese, si è concluso con un aumento economico impegnativo
e non scontato.
Anche
la nuova fiscalità, sia nazionale, che locale, è eccessiva e se non viene
ridotta, rischia di far chiudere le imprese, mettendole fuori mercato rispetto
ai concorrenti comunitari ed extra Cee. L’Imu, che sostituisce la vecchia Ici,
per esempio, ha aggravato in maniera consistente le imposte come una vera e
propria patrimoniale e va ad incidere pesantemente sui bilanci, con un effetto
tanto più pesante quanto più saranno aumentate le aliquote dai Comuni. Il
Presidente Chiti precisa che l’Imu agricola inciderà sui conti delle nostre
imprese come il costo di un operaio ogni 10-15 occupati; è una pressione che
non si rileva in nessun altro settore.
Per le
imprese italiane la macchina pubblica è troppo costosa. La globalizzazione ha
livellato i prezzi e nel nostro caso li ha fortemente ridotti, ma non si è
verificata la stessa cosa per i costi. Anzi, soprattutto quelli pubblici, sono
aumentati considerevolmente unitamente ad una burocrazia eccessiva, che si
traduce in ulteriori costi. È certo che l’effetto della globalizzazione tocca
anche la pubblica amministrazione, le sue agenzie e le sue controllate,
mettendole in concorrenza con le analoghe di oltralpe.
Chiaramente
il momento è difficile ed aver mantenuto l’occupazione e rinnovato il contratto
provinciale di lavoro è un segno di responsabilità e di sfida che i nostri
imprenditori continuano ad accogliere, ma se vengono ancora lasciati da soli,
come è stato fino ad ora, i benefici apportati sull’economia locale non
potranno continuare per molto.
Mantenere
l’occupazione è uno degli obbiettivi principali dei vivaisti pistoiesi, lo
afferma con orgoglio il Presidente Chiti. L’aumento generale dei costi, porterà
a ridimensionare il modello organizzativo adottato fino ad oggi, rimettendo in
discussione tutto e tutti i suoi principi, con i primi effetti negativi sull’occupazione
e sull’economia locale e di riflesso anche sulle gestione della Pubblica
Amministrazione, che avrà sempre più problemi di bilancio se diminuiscono i
soggetti che producono reddito.
Per
superare il momento contingente, il Presidente dell’organizzazione agricola, lancia
l’allarme della necessità di concrete azioni delle istituzioni, non con l’aumento
delle tasse, ma aiutando chi produce risorse. Solo creando ricchezza, si può
pensare alla sua ridistribuzione anche nel sociale.
I
Comuni sono chiamati nei prossimi giorni ad assumere le scelte delle aliquote
sull’Imu e di altre tasse locali. Questa è l’occasione per dare un primo segno
concreto, riducendo la pressione fiscale. Infatti i cittadini e le imprese sono
al collasso; è “bene comune” ricordarsi che attraversiamo un momento di
austerità che investe tutti, anche la Pubblica Amministrazione.
La
storia e la scienza economica ci insegnano che per uscire da una grande crisi
economica è fondamentale l’apporto dell’agricoltura. I nostri imprenditori sono
pronti ad affrontare la nuova sfida.
Confagricoltura Pistoia
[comunicato]
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Lunedì 1° ottobre 2012 - © Quarrata/news 2012]
Nessun commento:
Posta un commento
MODERAZIONE DEI COMMENTI
Per evitare l’inserimento di spam e improprie intromissioni, siamo costretti, da oggi 14 febbraio 2013, a introdurre la moderazione dei commenti.
Siamo dispiaciuti per i nostri lettori, ma tutto ciò che scriveranno sarà pubblicato solo dopo una verifica che escluda qualsiasi implicazione di carattere offensivo e penale nei loro interventi.
Grazie.