di Luigi
Scardigli
«Mi auguro di lasciare un Paese meno rassegnato e più
rasserenato».
Sono queste le parole con le quali l’attuale Presidente del
Consiglio ha virtualmente lasciato capire che, salvo strapponi alla regola,
lui, terminato il proprio mandato a forza,
alle prossime elezioni non correrà per tornare a sedersi sulla poltrona più
prestigiosa d’Italia. E se non l’avesse pronunciate lui, ve lo giuro, mi sarei
sentito preso profondamente per i fondelli a dare un’occhiata a questo Paese.
Fini, Casini e Montezemolo, però – che sembrano voler
resuscitare la Democrazia Cristiana prendendo le (eque) distanze dal Pd e dal
Pdl – affermano a chiare lettere che solo Monti-bis potrebbe
portare a termine l’opera iniziata dal suo predecessore, ossia Monti, che se
non ricordo male, appena insediatosi, venne accolto da un tripudio collettivo
nazionale trasversale, tanto soprattutto da sinistra che dalla destra liberale.
La battaglia per il Quirinale, però, si farebbe
elettrizzante, siamo onesti: pensate ad uno spoglio elettorale con Renzi il
rottamatore a sinistra, Monti al centro e Berlusconi a destra, acclamato dal
proprio popolo perché dopo di lui e senza di lui non saprebbero che fare, cosa
dire e cosa soprattutto pensare di poter fare e dire.
Monti e Berlusconi si farebbero un vicendevole tifo
spietato, con il patrocinio degli sconfitti alle Primarie del centrosinistra,
che tra orgoglio represso e timori che il giovane rampante fiorentino faccia
sul serio, si schiererebbero apertamente con l’ancien régime.
La sinistra extraparlamentare, i centri sociali, gli amici
di don Santoro delle Piagge, i seguaci di padre Alex Zanotelli chiederanno lumi
alle loro divinità, decidendo, il sabato prima del voto, di partire alla volta
della Val di Susa, di Santiago de Compostela o di andare a fare una partita a
scopa, briscola e tresette con qualche pensionato; i grandi evasori fiscali
aspetteranno di sapere, il lunedì del voto attorno alle 14, come avranno
reagito le borse e poi, ma molto dipenderà dallo spread, prima della chiusura
dei seggi accorreranno trafelati alle urne per decidere; gli affiliati alla
Mafia, alla Camorra, alla ’Ndrangheta e alla
Sacra Corona Unita se ne fotteranno completamente e trascorreranno, tutti i
clan rivali insieme, una domenica di armistizio e divertimento; i fascisti si
iscriveranno in massa a Casa Pound, mentre la stragrande maggioranza degli
elettori si dimenticherà di andare a votare perché Blatter e Platini, d’imperio,
avranno deciso di confidare nell’ausilio elettronico almeno nei derby e nelle
partite di cartellone e quella domenica, se non sbaglio, il caso ha voluto che
si debbano disputare Milan-Inter, Juventus-Toro, Roma-Lazio e Samp-Genoa e come
se non bastasse anche le dichiarazioni, spontanee e mandate in mondovisione, di
Valentino Rossi, che ammetterà di essere innamorato, ma di Max Biaggi.
Quella sera l’ingresso alle discoteche sarà gratuito e
saranno distribuiti, a tutti quelli della
noche, decine e decine di ecstasy.
La profezia Maya del 12 dicembre non si avvererà, ma a partire
da quella notte aumenteranno a dismisura i suicidi, per fortuna!
A peste, fame et bello, libera nos,
Domine, o Signore, liberaci dalla peste,
dalla fame e dalla guerra…
e.b.
blogger
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[Lunedì 1° ottobre 2012 - © Quarrata/news 2012]
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