martedì 5 novembre 2013

SCATTA LA GRANDE CORSA SU FIRENZE DEI PROMOTORI DEL COMUNONE-DYNAMONE


di GRILLO PARLANTE

MONTAGNA. In questi giorni il Comitato per il Comune Unico tra Abetone, Cutigliano, Piteglio e San Marcello sta suonando la carica per sollecitare il varo del referendum che – nelle loro speranze – dovrebbe “ fondere” i tre Comuni più piccoli in quello già definito “assopigliatutto” di San Marcello pistoiese.

Soluzione questa assai lacerante tanto che il Comune di Abetone l’ha fortemente avversata e tuttora l’avversa ed anche perché – nonostante la discesa in campo di alcuni sindaci a favore (Carluccio Ceccarelli con due assessori di Cutigliano, e Claudio Gaggini, sindaco di Piteglio sostenuto in questo caso dai voti della minoranza consiliare venuta in soccorso) – questa ipotesi non sembra raccogliere più di tanto il consenso delle popolazioni degli altri due Comuni.
Il tam tam che ne è scaturito ha quindi immediatamente mobilitato i dirigenti del Comitato privato promosso da Roberto Orlandini, direttore del Dynamo Camp ed uomo dell’imprenditore Manes (quello del Kme) e composto da alcuni dirigenti del Pd sanmarcellino e , trasversalmente, da alcuni soggetti facili al richiamo delle sirene.
Questi dirigenti – presi dalla paura di non vedere accolta la proposta da essi redatta e trasformata in proposta di legge dai consiglieri regionali Antonio Gambetta Vianna e Lazzeri già eletti nella lista Lega Toscana e da essa distaccatisi dopo aver fondato il gruppo Più Toscana – sono letteralmente partiti a passo di carica riunendo i sindacati provinciali e di zona e le Rsu dei dipendenti dei Comuni di Abetone, Cutigliano, Piteglio e San Marcello con l’ovvio scopo di assicurarsene i favori e, nel contempo, hanno chiesto e sembra, ottenuto per mercoledì 7 novembre un ulteriore appuntamento presso l’Ufficio del Presidente della Commissione Regionale per “accelerare” l’indizione del referendum da essi caparbiamente sostenuto nonostante il dimostrato scarso interesse del sindaco di San Marcello, Silvia Cormio, che – saggiamente secondo alcuni – punta invece a potenziare l’Unione dei Comuni da molti ritenuta uno strumento utilissimo per il rodaggio delle novità istituzionali, tanto più necessario stante la perdurante carenza di illustrazione istituzionale.
Senza dimenticare poi che all’Unione potranno essere conferite le deleghe prima così malgestite dagli ex amministratori della disgraziatissima Comunità Montana. Deleghe che – ove gestite da persone non coinvolte nei pasticciacci di cui ancora non si conoscono totalmente i risvolti – potrebbero forse arrestare la decadenza dell’alta montagna pistoiese.

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[Martedì 5 novembre 2013 | 17:09 - © Quarrata/news]

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