di GRILLO PARLANTE
MONTAGNA. In questi giorni il Comitato per il Comune Unico tra
Abetone, Cutigliano, Piteglio e San Marcello sta suonando la carica per
sollecitare il varo del referendum che – nelle
loro speranze – dovrebbe “ fondere” i tre Comuni più piccoli in quello già
definito “assopigliatutto” di San Marcello pistoiese.
Soluzione questa assai lacerante tanto
che il Comune di Abetone l’ha fortemente avversata e tuttora l’avversa ed anche
perché – nonostante la discesa in campo di alcuni sindaci a favore (Carluccio
Ceccarelli con due assessori di Cutigliano, e Claudio Gaggini, sindaco di
Piteglio sostenuto in questo caso dai voti della minoranza consiliare venuta in
soccorso) – questa ipotesi non sembra raccogliere più di tanto il
consenso delle popolazioni degli altri due Comuni.
Il tam tam che ne è scaturito ha quindi
immediatamente mobilitato i dirigenti del Comitato privato promosso da Roberto
Orlandini, direttore del Dynamo Camp ed uomo dell’imprenditore Manes (quello
del Kme) e composto da alcuni dirigenti del Pd sanmarcellino e ,
trasversalmente, da alcuni soggetti facili al richiamo delle sirene.
Questi dirigenti – presi dalla paura di non vedere accolta la proposta da essi
redatta e trasformata in proposta di legge dai consiglieri regionali Antonio
Gambetta Vianna e Lazzeri già eletti nella lista Lega Toscana e da essa
distaccatisi dopo aver fondato il gruppo Più Toscana – sono letteralmente partiti a passo di carica riunendo i
sindacati provinciali e di zona e le Rsu dei dipendenti dei Comuni di Abetone,
Cutigliano, Piteglio e San Marcello con l’ovvio scopo di assicurarsene i favori
e, nel contempo, hanno chiesto e sembra, ottenuto per mercoledì 7 novembre un
ulteriore appuntamento presso l’Ufficio del Presidente della Commissione
Regionale per “accelerare” l’indizione del referendum da essi caparbiamente
sostenuto nonostante il dimostrato scarso interesse del sindaco di San
Marcello, Silvia Cormio, che – saggiamente secondo
alcuni – punta invece a potenziare l’Unione dei Comuni da molti ritenuta
uno strumento utilissimo per il rodaggio delle novità istituzionali, tanto più
necessario stante la perdurante carenza di illustrazione istituzionale.
Senza dimenticare poi che all’Unione
potranno essere conferite le deleghe prima così malgestite dagli ex
amministratori della disgraziatissima Comunità Montana. Deleghe che – ove gestite da persone non coinvolte nei pasticciacci di
cui ancora non si conoscono totalmente i risvolti – potrebbero forse arrestare la decadenza dell’alta montagna
pistoiese.
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[Martedì 5 novembre 2013 | 17:09 - © Quarrata/news]
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