Se si usassero trucchi al rialzo «sarebbe
inevitabile un nuovo ricorso al Tar che faccia chiarezza sulla legittimità di
guadagnare sul servizio erogato ad alcuni per investire il guadagno in sconti
da riconoscere ad altri che ricevono il medesimo servizio»
PISTOIA. Il capogruppo di
Pistoia Futura Alessio Bartolomei avvisa la Giunta Bertinelli:
Non sono un avvocato amministrativista, ma non servono
tante competenze per stabilire che, sulla vicenda caro mensa, il Tar, nel darragione ai genitori ricorrenti, ha messo in mora il Comune di Pistoia su come
sono state interpretate ed applicate le norme relative all’Isee, ma non ha
svolto fino in fondo il suo compito ritenendo riassorbito il più importante e
significativo motivo di impugnazione delle delibere annullate: è legittimo o
non lo è far pagare un servizio a domanda individuale singolarmente più della
media del costo del servizio stesso?
Seguendo letteralmente l’esito della sentenza del Tar,
da domani dovrebbero essere ripristinate le tariffe in vigore nell’anno
2011/2012, ma anche quelle tariffe erano viziate dal fatto che la tariffa
massima applicata era superiore al costo medio del servizio singolarmente
erogato.
Stando alla lettera del ricorso, quindi, il Comune di Pistoia
potrebbe anche riformulare una delibera tariffaria che, partendo da un costo
standard per tutti uguale, non necessariamente inferiore al costo medio del
servizio, appunto perché su questo fondamentale punto il Tar non si è
pronunciato, facendosi, inoltre, forza sul fatto che ciò era già avvenuto anche
negli anni precedenti, applichi poi diverse ed inferiori tariffe secondo una
scaletta riferita ai vari scaglioni Isee, compensando i minori introiti con un
prelievo dalla fiscalità generale.
Del resto questa è la strada maestra che noi
indicavamo da sempre, con la imprescindibile condizione che la tariffa standard
non fosse, però, superiore al costo medio del servizio.
Poiché su questo punto non c’è stato pronunciamento
potremmo anche assistere alla beffa di vedere una nuova delibera che nella
sostanza conferma le tariffe precedenti indicando come standard la tariffa
massima, comunque superiore al costo medio del servizio, con la conseguenza che
qualora applicata all’intera utenza si genererebbe un importante profitto per
il Comune e riversare questo profitto che entra a far parte del bilancio del Comune,
quindi della fiscalità generale, per finanziare gli sconti applicati ai vari
scaglioni Isee.
In sintesi, leggendo le motivazioni di questa
sentenza, sarebbero sufficienti ritocchi formali e non sostanziali per
costruire una delibera simile a quella in vigore prima delle ultime modifiche e
poter continuare a far pagare a molti costi superiori a quelli effettivamente
necessari a rendere la singola prestazione.
Deve essere chiaro a tutti che qualora si scegliesse
di perseguire questa strada, sarebbe inevitabile un nuovo ricorso al Tar che
faccia chiarezza, una volta per tutte, sulla legittimità di guadagnare sul
servizio erogato ad alcuni per investire il guadagno in sconti da riconoscere
ad altri che ricevono il medesimo servizio.
Alessio Bartolomei
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Lunedì 15 aprile 2013 | 08:45 - © Quarrata/news]
Nessun commento:
Posta un commento
MODERAZIONE DEI COMMENTI
Per evitare l’inserimento di spam e improprie intromissioni, siamo costretti, da oggi 14 febbraio 2013, a introdurre la moderazione dei commenti.
Siamo dispiaciuti per i nostri lettori, ma tutto ciò che scriveranno sarà pubblicato solo dopo una verifica che escluda qualsiasi implicazione di carattere offensivo e penale nei loro interventi.
Grazie.