martedì 16 aprile 2013

L’ON. BINI RISPONDE A «NIENTE PIÙ DELEGHE IN BIANCO: LA MONTAGNA CHIEDE INTERVENTI CONCRETI E URGENTI»

On. Caterina Bini

ROMA-PISTOIA. Stamattina abbiamo pubblicato un post con questo stesso titolo (vedi) ed ecco che nel tardo pomeriggio l’On. Caterina Bini ci ha inviato una lunga risposta in due parti, per la quale la ringraziamo.
Prima del testo, però, vorremmo richiamare l’attenzione dei lettori su alcune delle parole della parlamentare del Pd, laddove, in ultimo, scrive «sono comunque disponibile come sempre a confrontarmi soprattutto coi diretti interessati, per renderle [le proposte – n.d.r.] sempre più rispondenti ai bisogni e alle peculiarità dei vari territori».
È un metodo, questo – e gliene diamo atto –, che l’On. Bini segue da sempre: quello di presentarsi direttamente alla gente e di discutere senza intermediari con essa, in tutta franchezza.
Ed ecco il testo inviatoci:

Gentilissimo blogger,
rispondo volentieri nel merito alla richiesta di ulteriori informazioni sulle due proposte di legge che ho sottoscritto, cercando di essere il più possibile esaustiva ed indicandovi il link alle due proposte di legge, così che possiate vederle in maniera puntuale.

Voglio però fare una premessa. Rispondo solo per necessità di chiarezza nei confronti dei cittadini e di quello che verso di loro sono tenuta a fare per dovere morale e istituzionale.
Nonostante infatti la legislatura non sia ancora partita compiutamente e le commissioni non ancora insediate sento in me la necessità stringente di non perdere tempo e di impostare il lavoro che spero sarà utile in futuro se il governo partirà.
Ovviamente le due proposte non sono dedicate esclusivamente alle zone montane pistoiesi. Sono firmate da colleghi di tutta Italia e dedicate alle zone montane del nostro paese, come è ovvio che sia. Quindi, mi si perdoni, ma proprio non capisco l’eccezione che mi viene fatta sul fatto se la montagna sia collassata dopo il mio ingresso in Parlamento.
Cosa c’entra? Anche in Regione ho presentato atti per il territorio montano e comunque, oggi dovrei smettere di cercare di fare il mio dovere per le zone montane, perché fino a ieri ho fatto il consigliere regionale e secondo voi le cose sono peggiorate? Tralascio le considerazioni sui giudizi “sbracati” su persone di cui non ho l’opinione del giornalista che ha scritto il pezzo, dicendole però che se non avessi stima di lei non avrei risposto a questo post.
Ma lei mi conosce e forse mi apprezza proprio per la mia franchezza e quindi non potevo certo tacere, soprattutto se lei mi chiede esplicitamente una risposta. Non posso, evidentemente, limitarmi a rispondere nel merito, fingendo di non aver visto tutte le valutazioni di contorno, anche perché non è la prima volta che leggo su queste pagine giudizi molto pesanti su persone di cui ho stima.
Il giornalista ha diritto di esprimere i giudizi che ritiene, io o altri abbiamo il diritto di dissentire nel merito e, mi permetta, anche nel metodo. Stesso ragionamento vale per la comunità montana. Mi pare che su questa vicenda si vogliano mescolare le mele con le pere.
C’è stato un reato. Io, come altri, non sono un magistrato. Chi di dovere deve fare chiarezza indubbiamente, ma non si può immaginare che la politica debba sostituirsi alla magistratura o non parlare più di montagna finché la questione non sarà risolta. 
Tanto dovevo per chiarezza. A lei le valutazioni se pubblicare o no.
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A seguire il dettaglio sulle due proposte di legge

I problemi della nostra montagna, intendo quelli strutturali, sono quelli di gran parte dei territori montani in Italia. Sono questioni che vengono da lontano, strettamente connesse col fenomeno, non limitato certo né a Pistoia né alla Toscana, dell’urbanizzazione, vale a dire della “fuga verso la città” ritenuta, per un certo periodo, luogo di occasioni e opportunità, molto di più dei piccoli centri e dei paesi o delle città di piccole e medie dimensioni.
Si è trattato dunque di un fenomeno sociale e culturale se vogliamo (certamente incentivato o assecondato anche dalla politica), che negli ultimi tempi è sembrato invece arrestarsi e arretrare. C’è in questa fase storica invece un riconoscimento delle qualità e dei valori dei piccoli centri, un riappropriarsi dell’identità e una ricerca delle tante potenzialità che questi territori sono in grado di esprimere. Parallelamente c’è un taglio sempre più forte di servizi e una decrescita economica che tendono a privare queste zone di questa opportunità.
È anche per questo che politiche di valorizzazione dei piccoli centri e dei territori montani hanno (e avranno sempre più) la possibilità di essere incisive e di portare risultati tangibili nel medio periodo.
Entrando nel merito delle proposte, che sono scaricabili sul mio sito a questa pagina, si parla innanzi tutto di servizi (ambientali, sociali, energetici, scolastici, ...) rispetto ai quali c’è un impegno alla compartecipazione economica e una priorità negli stanziamenti, rispetto alle esigenze dei piccoli comuni; sono indicate azioni per la valorizzazione dei prodotti agroalimentari e di sostegno alla commercializzazione, si parla di progetti informatici, di convenzioni con gli esercizi commerciali per il pagamento delle imposte e dei vaglia postali, laddove il servizio postale sia più carente.
Ci sono poi proposte e incentivi economici (secondo i principi e gli obiettivi della Comunità Europea), sia a vantaggio dei comuni e degli enti locali, che direttamente rivolte ai cittadini per coloro che intendono recuperare il patrimonio abitativo non utilizzato o in stato di degrado, con garanzie di effettivo utilizzo nel tempo, per garantire che chi investe lo faccia con prospettive serie e durature.
La proposta relativa alla funzionalità degli istituti scolastici, declina e specifica le azioni rivolte in particolare alle scuole più disagiate (per altitudine e distanza dagli altri centri), favorendone la funzionalità attraverso l’incentivazione degli insegnanti, con particolare attenzione a quelli del territorio.
Su queste e sulle altre proposte di cui mi sto occupando, sono comunque disponibile come sempre a confrontarmi soprattutto coi diretti interessati, per renderle sempre più rispondenti ai bisogni e alle peculiarità dei vari territori.
Caterina Bini
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Martedì 16 aprile 2013 | 20:58 - © Quarrata/news]

3 commenti:

  1. Gentile Onorevole, vorrei scendere sul pratico e da montanino vorrei chiederLe :

    - 1 ) - Durante il suo mandato di consigliere regionale, cosa ha fatto concretamente per la Montagna ?

    - 2 ) – Come può il Cittadino normale avere stima di una politica assente e non in grado di gestire neppure l'ordinaria amministrazione?

    - 3 ) – Sull’ammanco in Comunità Montana, la Magistratura sta indagando. Ma secondo Lei
    la politica è completamente estranea ? … e se sì, perchè ad oggi non si è ancora espressa?

    La ringrazio anticipatamente per le risposte che vorrà dare a tutti i Cittadini della Montagna Pistoiese, ansiosi di sapere …

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  2. On. Caterina Bini,

    mi permetto di segnalarLe che non c’è stata nessuna risposta da parte della Procura, organo indipendente, ma neppure dalla politica.

    I giudizi degli articoli come da Lei sostenuto, non sono “sbracati” e le “valutazioni di contorno” neppure e non si confondono neppure le “pere con le mele “ per queste logiche valutazioni che sto per farLe:

    I fatti parlano da soli e le possibili associazioni alle persone pure: da sempre il governo della Regione, della Provincia, del Comune di San Marcello e della Comunità Montana sono in mano allo stesso partito, al quale dobbiamo imputare quanto è successo sia in Comunità Montana che del “ collassamento” della Montagna, così come delle scelte in merito all’Ospedale Pacini.

    Se ha valide argomentazioni per sostenere il contrario, lo faccia, ma entri nel merito.

    C’è stata un’autocritica da parte di questo partito? o un atto di sensibilità nel chiedere un passo indietro a chi in Comunità Montana vi ha preso la residenza da oltre 30 anni e come minimo, si possa affermare che è stato un cattivo amministratore?

    Non mi sembra pertanto che i commenti riportino cose insensate, prive di dati di fatto e offensivi.

    In merito all’Ospedale Pacini, ci sono scritti della ASL 3 del Febbraio 2010 che ne magnificavano l’efficienza e la qualità dei servizi e prevedevano sulla base di queste caratteristiche le condizioni per un ulteriore sviluppo http://www.usl3.toscana.it/Sezione.jsp?titolo=La+Sanit%C3%A0+nella+montagna+pistoiese&idSezione=548
    per arrivare poi alle delibere della Società della Salute “ Progetti speciali della Montagna” http://www.comune.pistoia.it/sds/doc/delibera_giunta_7_10_10_2011.pdf
    in totale contraddizione con le iniziative attualmente prese.

    On. Caterina Bini, ci onori di una sua presenza sulla Montagna in due diverse assemblee con “Il Comitato per il recupero dell’ammanco in Comunità Montana” per il rilancio dell’attività di questo Ente e con “ l’Associazione Zeno Colò – Montagna Pistoiese è qui che voglio vivere “ per discutere sulla volontà unilaterale della ASL 3 senza un minimo accenno di presa di posizione da parte delle amministrazioni locali a difesa dei servizi sanitari per i cittadini, che non parta solo da logiche di risparmio, ma da una attenta analisi delle caratteristiche del territorio nel suo insieme.

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  3. Non è mai troppo tardi, ... per una risposta.

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