di FELICE DE MATTEIS
Un’espressione
che, se acquisita nell’atto definitivo, potrebbe prefigurare differenti scenari
futuri nell’area interessata adiacente alla Biblioteca San Giorgio
PISTOIA. Non ci siamo affatto
dimenticati della Fondazione Caripit e del suo conducator, Papa/Papà/Io/Lui, Chiar.mo
Prof. Ivano Paci, né dei dieci milioni di titoli spazzatura-Fresh acquistati
quando l’augusta sua progenie, Eugenio Settimo (settimo per esteso) era
posizionato nella Deputazione del Monte dei Paschi di Siena proprio nel periodo
in cui questa operazione speculativa, e quindi non adatta ad una Fondazione con
scopi benefici, veniva effettuata.
Neppure
ci siamo dimenticati del gradito omaggio alla Misericordia di Pistoia e ai
cinque milioni di euro per acquistare, dalla Venerabile Arciconfraternita,
ancora su carta, una palazzina con svariati appartamenti, fondi commerciali,
etc.: anche questo a scopi sociali e con affitti da oltre trecento euro al mese
per un metraggio che si sussurra corrispondente a cinquanta metri quadri.
Mistero della fede! Fondazione/speculazione?
A
dire il vero, eravamo e siamo in attesa di poter leggere il contratto di
acquisto del capannone ex Breda, sede dell’Uniser, ovvero della Università
pistoiese che ha gli anni contati, che poi non si sa più bene a cosa dovrà
servire e i cui soci sono: la Fondazione Caripit, la Provincia, il Comune di
Pistoia, la Camera di Commercio, l’Ansaldo Breda, l’Università di Firenze (!), il
Comune di Quarrata e la Confcommercio di Pistoia.
Per
il momento, i quasi tre milioni di euro sborsati dalla Fondazione sono serviti
a dare ossigeno alle casse del Comune, proprietario del fondo, e molto
probabilmente a saldare un patto fra gentiluomini di cui non abbiamo le prove e
che quindi ipotizziamo solamente. Dicevamo, cosa ne sarà di questo mostro di
cemento chiamato Uniser quando a breve l’Uniser non ci sarà più?
Forse
ce lo spiega la determina del dirigente della U.O. Patrimonio, Inventari beni
immobili, Espropri del Comune di Pistoia, con identificativo 926710 e numero d’ordine
del Registro Generale 3128 del 30/12/2011 con oggetto: […] trasferimento del
complesso immobiliare denominato edificio “Q” e comprendente il polo
universitario – ex centro fiere dal Comune di Pistoia alla Fondazione Caripit –
Approvazione accordo”.
Infatti,
stabilite nel preliminare alcune clausole, interessanti ma non funzionali al
prosieguo e comunque piuttosto favorevoli alla Fondazione che non al Comune (ma
ne riparliamo), a pag. 5 del citato accordo – Rapporti con Uniser Scrl, leggiamo che “ Le
parti [Comune di Pistoia e Caripit – n.d.r.] si danno reciprocamente atto
che, in caso di scioglimento di Uniser – Scrl Servizi Didattici per l’Università
– Polo Universitario Ippolito Desideri o, comunque, di cessazione, per
qualunque causa, dell’attività della medesima società consortile, con rilascio
dei locali avuti in godimento prima della data del 31/05/2023, sarà corrisposta
a Uniser o ai suoi aventi causa la quota parte, pari alle annualità di uso
gratuito non godute, per un importo corrispondente a €. 121.290,00, oltre IVA,
se dovuta, per ciascuna annualità, delle spese di ristrutturazione dell’immobile
dalla stessa anticipate e non scomputate in termine di utilizzo dei locali”.
Già
qui ci sarebbe da eccepire ma, per brevità, non lo facciamo perché l’interessante
è il seguito: “In tale eventualità la parte promittente acquirente [la
Fondazione – n.d.r.] presenterà
al Comune di Pistoia apposito piano per
un diverso utilizzo dell’immobile che l’amministrazione Comunale si impegnerà a
rendere attuabile…”.
Quel
termine “diverso”, se ancora presente nel contratto di acquisto, induce a
pensare ad un altro magnanimo investimento, tipo RU7 Misericordia di Pistoia.
Siamo
corretti ed attendiamo che la stessa Fondazione ci offra i chiarimenti che
questo termine (diverso utilizzo) prospetta.
Comunque
sia “qualcuno ci ha provato”: quando leggeremo il contratto di acquisto vi
sapremo anche dire se e chi sia stato più furbo: la Fondazione o il Comune.
P.S.
– Nella determina si parla di preliminare di accordo allegato ad essa (vedi
evidenziazione in giallo), in realtà – a meno che non abbiamo sbagliato nello
scaricare il file dal sito del Comune – nessun documento è allegato all’atto che
lo richiama.
Il
blog ne possiede comunque una copia cartacea.
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Mercoledì 17 aprile 2013 | 10:14 - © Quarrata/news]
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