SAN
MARCELLO-MONTAGNA.
Di seguito il testo dell’intervento della Consigliera provinciale Pdl
Alessandra Nesti e la dichiarazione di Patrizio La Pietra, vicecoordinatore
provinciale del Pdl.
ALESSANDRA
NESTI
Premetto
che la materia sanità è molto complessa, soprattutto per i non addetti ai
lavori,pertanto ho cercato di documentarmi il più possibile sul tema, per
riuscire a capire anche il progetto di qualificazione e riorganizzazione
dell’attività ospedaliera e territoriale, soprattutto quello della Montagna
Pistoiese. A tale proposito ho scritto un ordine del
giorno che presenterò al prossimo Consiglio Prov.le convocato in data
11 Aprile 2013. Documento, condiviso da tutto il gruppo Consiliare P.D.L, che
mi sono sentita di scrivere in quanto cittadina residente in montagna e come
eletta dai cittadini in questa circoscrizione.
Purtroppo
la Provincia non ha deleghe in materia sanitaria ma ne ha sullo sviluppo e la
salvaguardia del territorio, pertanto ho fatto un documento snello che impegna
la Regione Toscana a considerare l’importanza del Presidio Ospedaliero per il
nostro territorio, a riorganizzare i servizi sanitari in maniera da garantire
il diritto alla salute e la salvaguardia della vita di ogni cittadino, di
sviluppare l’ultimo documento del 28 marzo 2013 dell’USL 3 sul “Progetto di
qualificazione e riorganizzazione dell’attività ospedaliera e territoriale
della Montagna P.se”; con particolare attenzione allo sviluppo di un “ Pronto
Soccorso” / punto di primo soccorso di eccellenza e un futuro certo per
l’Ospedale Pacini. È vero che noi Consiglieri Prov.li non abbiamo deleghe in
materia “sanità”, ma è altrettanto vero che i nostri Sindaci ne hanno e come,
pertanto chiedo formalmente e fortemente, che,(visto che la commissione
straordinaria per la tutela dell’Ospedale Pacini è decaduta e non è stata
rideliberata, come promesso dal Sindaco Cormio), venga istituita una
commissione permanente di controllo che vigili costantemente sull’attivazione
dei progetti e su gli sviluppi degli stessi. Purtroppo,quello che è sempre
mancato e che manca ancora, è la quasi totale mancanza di informazione e
coinvolgimento dei soggetti interessati e della popolazione quando si tratta di
scelte importanti per i territori. Sottolineo inoltre, che i dirigenti USL è
vero che non sono eletti dai cittadini ma nominati da strutture politiche ma
devono comunque tener conto delle esigenze del territorio e forse sarebbe l’ora
di smetterla con il nominare persone per clientelismo e non per merito o per
competenza.
I
cittadini, tutti, non devono pagare lo scotto di scelte di gestione sciagurate
fatte nel corso degli anni e ben visibili adesso (vedi buco USL 1 Massa di
circa 200 milioni di euro; buco USL 7 di Siena di circa 10 milioni di euro; i
due consuntivi redatti per il bilancio 2009 dell’USL 3 Pistoia che ha obbligato
la stessa USL 3 ad una revisione del proprio bilancio dopo aver riscontrato
alcune “incongruenze” sugli ammortamenti); i tagli lineari senza strategie e
senza concertazione, le percentuali di fuga dei ricoveri verso altre Aziende
che superano abbondantemente il 34%, i tempi di attesa inaccettabili per le
prestazioni ambulatoriali e di diagnostica, la chiusura del reparto di
chirurgia di San Marcello, l’accorpamento di alcuni reparti di Pescia e Pistoia,
la riduzione di 5 milioni di euro di spesa farmaceutica, il quasi congelamento
del turn-over, la scelta di fare 3 nuovi Ospedali di cui uno a Pistoia con 13
sale operatorie delle quali ne verranno sfruttate 6,nella migliore delle
ipotesi, per mancanza di personale, visto che c’è un rapporto sproporzionato
tra personale amministrativo e personale sanitario, frutto di una crescente
burocratizzazione della sanità Regionale e Pistoiese. Ospedale nuovo, la cui
spesa è passata da 101 a 151 milioni in 5 anni e la cifra finale potrebbe
raggiungere i 160 milioni di euro.
Il definanziamento
del servizio sanitario complessivo che penalizza davvero tutte le categorie più
deboli e le utenze con patologie gravi e invalidanti (SLA, malattie
degenerative). Probabilmente, gli unici a non soffrire dei tagli,sono i
dirigenti e funzionari che, oltre a non diminuire di numero, continuano a
beneficiare dei “ premi produzione “, questo è quello che va denunciato. Lo
sapete che soltanto un paziente con malattie neuromotorie può beneficiare di
trasporto sanitario “ ambulanza”in convenzione ?,e soltanto presso gli Ospedali
della regione ?,se fuori Regione, (es: centri specializzati anche convenzionati
o addirittura dipendenze) solo presso l’Ospedale civile, altrimenti pagano (vecchi
o giovani, invalidi al 70 o 100%).
Per le
terapie oncologiche, (chemio e radio) a Pistoia passano il trasporto anche con
l’auto, ma se le vai a fare a Careggi non più. Questo è il quadro quotidiano
dei malati. I medici di famiglia, nell’attuale riorganizzazione avranno “
totalmente a loro carico “anche i casi più gravi della cronicità,dovranno
gestire le dimissioni precoci di pazienti acuti e acutissimi ed anche i codici
bianchi, blu, al fine di evitare l’intasamento dei pronto soccorso, nell’ottica
di scaricare o trattenere sul territorio una parte consistente di pazienti che
non potranno più essere accolti in Ospedale. Ma tutto questo senza investimenti
e una fattiva progettualità in un territorio che già soffre di evidenti carenze
e nel quale i medici di medicina generale sono sempre più pressati da obblighi
burocratici che niente hanno a che fare con la vera assistenza sanitaria.
Concludo
dicendo che dal quadro generale che vi ho fatto mi sembra che non ci sia molto
da sperare, la Regione Toscana non è più ai primi posti delle Regioni virtuose
e, più passa il tempo e meno lo sarà, spero che i Dirigenti rivedano i piani di
riorganizzazione in un’ottica simile a quella adottata dalla Regione Emilia
Romagna che, pur di fronte a riduzione di finanziamenti, all’aumento dei
costi,ai tanti punti indefiniti a livello nazionale, chiude il bilancio in
pareggio, positivo il bilancio sui servizi erogati, basati sulla centralità
della persona e dei suoi bisogni di salute, sulla integrazione e sulla
interdisciplinarietà per garantire meglio presa in carico e continuità
assistenziale. Auspico che stasera, dai Dirigenti USL presenti a questa
Assemblea, ci venga detto una volta per tutte quale riorganizzazione subirà il
nostro presidio Ospedaliero e se, una volta stabilita sarà definitiva o
soggetta a variazioni nel tempo.
PATRIZIO
LA PIETRA
Poco prima
dell’inizio dell’assemblea, Patrizio La Pietra ha rilasciato la seguente
dichiarazione: «Tutto ciò che sta
accadendo all’Ospedale Pacini di San Marcello non è semplicemente materia che
riguardi i Comuni montani: investe, al contrario, tutta l’area pistoiese e l’intera
provincia. Non è quindi pensabile che il problema sia lasciato gestire
semplicemente dalle popolazioni montane, ma tutte le istituzioni, anche quelle
della Piana, devono, in qualche modo, farsene carico e devono intervenire per
quanto e in quanto possano. C’è, oltretutto, a mio modo di vedere, un modo
errato di affrontare il tema. Si parla sempre di circa 500 milioni di euro che
verranno a mancare nella Sanità Toscana: una cifra enorme, se vista in questi
termini; ma una cifra molto più modesta se considerata in termini percentuali.
500 milioni di € rappresentano, infatti, il 5% della spesa sanitaria toscana.
Perciò, come una famiglia che vive con 1000 € è in grado anche di vivere con un
5% in meno di risorse, non si vede perché l’ascia dei tagli si debba abbattere
così pesantemente su San Marcello a fronte di una cifra percentualmente non
spaventosa. Come forza politica, dunque, siamo pronti a fare la nostra parte e
a dare tutto il nostro sostegno».
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[Lunedì 8
aprile 2013 | 19:36 - © Quarrata/news]
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