lunedì 8 aprile 2013

OSPEDALE PACINI, ASSEMBLEA 7 APRILE 2013. INTERVENTO DI ALESSANDRA NESTI (PDL) E DICHIARAZIONE DI PATRIZIO LA PIETRA


SAN MARCELLO-MONTAGNA. Di seguito il testo dell’intervento della Consigliera provinciale Pdl Alessandra Nesti e la dichiarazione di Patrizio La Pietra, vicecoordinatore provinciale del Pdl.

ALESSANDRA NESTI

Premetto che la materia sanità è molto complessa, soprattutto per i non addetti ai lavori,pertanto ho cercato di documentarmi il più possibile sul tema, per riuscire a capire anche il progetto di qualificazione e riorganizzazione dell’attività ospedaliera e territoriale, soprattutto quello della Montagna Pistoiese. A tale proposito ho scritto un ordine del giorno che presenterò al prossimo Consiglio Prov.le convocato in data 11 Aprile 2013. Documento, condiviso da tutto il gruppo Consiliare P.D.L, che mi sono sentita di scrivere in quanto cittadina residente in montagna e come eletta dai cittadini in questa circoscrizione.

Purtroppo la Provincia non ha deleghe in materia sanitaria ma ne ha sullo sviluppo e la salvaguardia del territorio, pertanto ho fatto un documento snello che impegna la Regione Toscana a considerare l’importanza del Presidio Ospedaliero per il nostro territorio, a riorganizzare i servizi sanitari in maniera da garantire il diritto alla salute e la salvaguardia della vita di ogni cittadino, di sviluppare l’ultimo documento del 28 marzo 2013 dell’USL 3 sul “Progetto di qualificazione e riorganizzazione dell’attività ospedaliera e territoriale della Montagna P.se”; con particolare attenzione allo sviluppo di un “ Pronto Soccorso” / punto di primo soccorso di eccellenza e un futuro certo per l’Ospedale Pacini. È vero che noi Consiglieri Prov.li non abbiamo deleghe in materia “sanità”, ma è altrettanto vero che i nostri Sindaci ne hanno e come, pertanto chiedo formalmente e fortemente, che,(visto che la commissione straordinaria per la tutela dell’Ospedale Pacini è decaduta e non è stata rideliberata, come promesso dal Sindaco Cormio), venga istituita una commissione permanente di controllo che vigili costantemente sull’attivazione dei progetti e su gli sviluppi degli stessi. Purtroppo,quello che è sempre mancato e che manca ancora, è la quasi totale mancanza di informazione e coinvolgimento dei soggetti interessati e della popolazione quando si tratta di scelte importanti per i territori. Sottolineo inoltre, che i dirigenti USL è vero che non sono eletti dai cittadini ma nominati da strutture politiche ma devono comunque tener conto delle esigenze del territorio e forse sarebbe l’ora di smetterla con il nominare persone per clientelismo e non per merito o per competenza.
I cittadini, tutti, non devono pagare lo scotto di scelte di gestione sciagurate fatte nel corso degli anni e ben visibili adesso (vedi buco USL 1 Massa di circa 200 milioni di euro; buco USL 7 di Siena di circa 10 milioni di euro; i due consuntivi redatti per il bilancio 2009 dell’USL 3 Pistoia che ha obbligato la stessa USL 3 ad una revisione del proprio bilancio dopo aver riscontrato alcune “incongruenze” sugli ammortamenti); i tagli lineari senza strategie e senza concertazione, le percentuali di fuga dei ricoveri verso altre Aziende che superano abbondantemente il 34%, i tempi di attesa inaccettabili per le prestazioni ambulatoriali e di diagnostica, la chiusura del reparto di chirurgia di San Marcello, l’accorpamento di alcuni reparti di Pescia e Pistoia, la riduzione di 5 milioni di euro di spesa farmaceutica, il quasi congelamento del turn-over, la scelta di fare 3 nuovi Ospedali di cui uno a Pistoia con 13 sale operatorie delle quali ne verranno sfruttate 6,nella migliore delle ipotesi, per mancanza di personale, visto che c’è un rapporto sproporzionato tra personale amministrativo e personale sanitario, frutto di una crescente burocratizzazione della sanità Regionale e Pistoiese. Ospedale nuovo, la cui spesa è passata da 101 a 151 milioni in 5 anni e la cifra finale potrebbe raggiungere i 160 milioni di euro.
Il definanziamento del servizio sanitario complessivo che penalizza davvero tutte le categorie più deboli e le utenze con patologie gravi e invalidanti (SLA, malattie degenerative). Probabilmente, gli unici a non soffrire dei tagli,sono i dirigenti e funzionari che, oltre a non diminuire di numero, continuano a beneficiare dei “ premi produzione “, questo è quello che va denunciato. Lo sapete che soltanto un paziente con malattie neuromotorie può beneficiare di trasporto sanitario “ ambulanza”in convenzione ?,e soltanto presso gli Ospedali della regione ?,se fuori Regione, (es: centri specializzati anche convenzionati o addirittura dipendenze) solo presso l’Ospedale civile, altrimenti pagano (vecchi o giovani, invalidi al 70 o 100%).
Per le terapie oncologiche, (chemio e radio) a Pistoia passano il trasporto anche con l’auto, ma se le vai a fare a Careggi non più. Questo è il quadro quotidiano dei malati. I medici di famiglia, nell’attuale riorganizzazione avranno “ totalmente a loro carico “anche i casi più gravi della cronicità,dovranno gestire le dimissioni precoci di pazienti acuti e acutissimi ed anche i codici bianchi, blu, al fine di evitare l’intasamento dei pronto soccorso, nell’ottica di scaricare o trattenere sul territorio una parte consistente di pazienti che non potranno più essere accolti in Ospedale. Ma tutto questo senza investimenti e una fattiva progettualità in un territorio che già soffre di evidenti carenze e nel quale i medici di medicina generale sono sempre più pressati da obblighi burocratici che niente hanno a che fare con la vera assistenza sanitaria.
Concludo dicendo che dal quadro generale che vi ho fatto mi sembra che non ci sia molto da sperare, la Regione Toscana non è più ai primi posti delle Regioni virtuose e, più passa il tempo e meno lo sarà, spero che i Dirigenti rivedano i piani di riorganizzazione in un’ottica simile a quella adottata dalla Regione Emilia Romagna che, pur di fronte a riduzione di finanziamenti, all’aumento dei costi,ai tanti punti indefiniti a livello nazionale, chiude il bilancio in pareggio, positivo il bilancio sui servizi erogati, basati sulla centralità della persona e dei suoi bisogni di salute, sulla integrazione e sulla interdisciplinarietà per garantire meglio presa in carico e continuità assistenziale. Auspico che stasera, dai Dirigenti USL presenti a questa Assemblea, ci venga detto una volta per tutte quale riorganizzazione subirà il nostro presidio Ospedaliero e se, una volta stabilita sarà definitiva o soggetta a variazioni nel tempo.

PATRIZIO LA PIETRA

Poco prima dell’inizio dell’assemblea, Patrizio La Pietra ha rilasciato la seguente dichiarazione: «Tutto ciò che sta accadendo all’Ospedale Pacini di San Marcello non è semplicemente materia che riguardi i Comuni montani: investe, al contrario, tutta l’area pistoiese e l’intera provincia. Non è quindi pensabile che il problema sia lasciato gestire semplicemente dalle popolazioni montane, ma tutte le istituzioni, anche quelle della Piana, devono, in qualche modo, farsene carico e devono intervenire per quanto e in quanto possano. C’è, oltretutto, a mio modo di vedere, un modo errato di affrontare il tema. Si parla sempre di circa 500 milioni di euro che verranno a mancare nella Sanità Toscana: una cifra enorme, se vista in questi termini; ma una cifra molto più modesta se considerata in termini percentuali. 500 milioni di € rappresentano, infatti, il 5% della spesa sanitaria toscana. Perciò, come una famiglia che vive con 1000 € è in grado anche di vivere con un 5% in meno di risorse, non si vede perché l’ascia dei tagli si debba abbattere così pesantemente su San Marcello a fronte di una cifra percentualmente non spaventosa. Come forza politica, dunque, siamo pronti a fare la nostra parte e a dare tutto il nostro sostegno».

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[Lunedì 8 aprile 2013 | 19:36 - © Quarrata/news]

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