Renzo Berti |
di LORENZO CRISTOFANI
Nel migliore dei casi la città, negli
ultimi dieci anni, è rimasta immobile – L’ecomostro del Campo di Volo e l’incapacità
di approvare un Regolamento Urbanistico – L’accordo Repower e il parcheggio di San Bartolomeo
PISTOIA. Volete assistere alla mistificazione della realtà e allo
stravolgimento del buon senso? Semplicissimo, sarà sufficiente che andiate alla
Biblioteca San Giorgio, venerdì pomeriggio (domani), ore 17, dove due giornalisti
presenteranno, assieme all’autore, Tra il
dire e il fare, il libro dell’ex Sindaco Renzo Berti.
I toni saranno sicuramente
compiacenti e celebrativi: l’esperienza decennale dell’ex primo cittadino verrà
decantata tra luoghi comuni stucchevolmente idilliaci e senza minimamente
accennare a critiche o riflessioni appena appena più complesse.
Le facciamo allora noi, che siamo un
blog “inaffidabile” proprio perché libero di criticare e offrire informazioni e
pensieri, magari (anzi senz’altro) scomodi, ma comunque utili per chi è stanco
dell’immobilismo e delle manfrine di questa caramellata città.
Il primo dato è che la nuova
amministrazione ha preso le distanze e sonoramente bocciato le principali
scelte politiche delle giunte Berti.
A partire dal chiostro di San
Lorenzo, che Renzo Berti aveva tentato di sfigurare realizzando i soliti
appartamenti e negozi e che il sindaco Bertinelli ha invece preferito
restituire alla città rispettandone lo spirito.
Per non parlare, poi, del protocollo
Repower: una iniziativa destituita di ogni logica economica e senza benefici
per il territorio – come saggiamente riconosciuto dall’attuale amministrazione – che, a fatti compiuti, testimonia il livello d’improvvisazione
di chi invece l’aveva avallata.
E che dire del parcheggio di san
Bartolomeo – anch’esso ingiustificato e calato dall’alto – se non che il solo averlo ipotizzato rappresenta il
fallimento culturale di chi è stato per dieci anni a palazzo di Giano?
Già, perché se è vero che le gli
spazi verdi e storicizzati sono un beneficio per la qualità della vita delle
città antiche (e basti guardare ai messaggi che vengono da iniziative come Leggere la città) come si può anche solo pensare di cancellare un simbolo
identitario della città degli orti e del verde con tanta sbrigativa sufficienza?
Tutta Pistoia, inoltre, ha subìto un
grave danno con la scomparsa del vecchio selciato del centro storico: cosa c’era
di più bello che calpestare le antiche vie e portare i propri passi lungo
percorsi battuti un tempo dai nostri predecessori, con qualche pietra ancora
scavata dalle ruote dei carri?
Anche questo è un perfetto esempio
(oltre che di spreco di soldi) di ignoranza culturale applicata alla politica,
che si unisce alla devastazione del giardino di palazzo Sozzifanti/Buontalenti – inserito peraltro tra gli edifici storici e di pregio della
Toscana.
E come valutare le cementificazioni
selvagge fatte a colpi di varianti, che, oltre a creare un’anonima lebbra
urbana – che ha svuotato e svuoterà il centro di attività e funzioni
–, non hanno nemmeno permesso la costruzione di un numero di
case popolari congruo per una giunta che si definiva “di sinistra”? E dove mai
si è visto un Sindaco che in dieci anni non riesce ad approvare un regolamento
urbanistico?
Parliamo poi dell’ecomostro
del Campo di volo e dello spreco e spregio di denaro pubblico (vedi 1, vedi 2) per la relativa e indecente viabilità
annessa, tra montagne russe e sottopassi. Anzi, meglio sorvolare.
Insomma, tralasciando i rimborsi per
le trasferte “istituzionali” con la nazionale dei sindaci – peccati più che
veniali –, si può osservare come nel migliore dei casi Pistoia, negli
ultimi dieci anni, è rimasta immobile: si faccia mente locale a tutto il
patrimonio monumentale in decadenza e abbandono, ai ritardi vergognosi nelle
politiche ambientali, alla tendenza all’incuria, al degrado e a tantissime
altre questioni che dobbiamo tralasciare solo per esigenza di spazio ma che
riproporremo perché ci interessano.
Emerge così, da questi dieci anni,
uno spaccato che dà il senso dell’incapacità e del disinteresse verso Pistoia
dell’ex Sindaco Renzo Berti, un’opinione, questa, diffusa – con un certo
imbarazzo – anche tra autorevoli esponenti del suo partito.
Ma allora, fermo restando il gioco
delle parti che verosimilmente prenderà forma venerdì pomeriggio alla
presentazione del libro, dove presenzieranno inevitabilmente le varie truppe
cammellate che come da copione batteranno anche le mani, non vi sembra che
questo libro potrebbe avere davvero, in un certo senso, un vago sentor di ridicolo?
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Giovedì 18 aprile 2013 | 08:47 - © Quarrata/news]
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