giovedì 18 aprile 2013

RENZO BERTI. “TRA IL DIRE E IL FARE” C’È [ANDATA] DI MEZZO PISTOIA

Renzo Berti

di LORENZO CRISTOFANI

Nel migliore dei casi la città, negli ultimi dieci anni, è rimasta immobile – L’ecomostro del Campo di Volo e l’incapacità di approvare un Regolamento Urbanistico L’accordo Repower e il parcheggio di San Bartolomeo

PISTOIA. Volete assistere alla mistificazione della realtà e allo stravolgimento del buon senso? Semplicissimo, sarà sufficiente che andiate alla Biblioteca San Giorgio, venerdì pomeriggio (domani), ore 17, dove due giornalisti presenteranno, assieme all’autore, Tra il dire e il fare, il libro dell’ex Sindaco Renzo Berti.
I toni saranno sicuramente compiacenti e celebrativi: l’esperienza decennale dell’ex primo cittadino verrà decantata tra luoghi comuni stucchevolmente idilliaci e senza minimamente accennare a critiche o riflessioni appena appena più complesse.

Le facciamo allora noi, che siamo un blog “inaffidabile” proprio perché libero di criticare e offrire informazioni e pensieri, magari (anzi senz’altro) scomodi, ma comunque utili per chi è stanco dell’immobilismo e delle manfrine di questa caramellata città.
Il primo dato è che la nuova amministrazione ha preso le distanze e sonoramente bocciato le principali scelte politiche delle giunte Berti.
A partire dal chiostro di San Lorenzo, che Renzo Berti aveva tentato di sfigurare realizzando i soliti appartamenti e negozi e che il sindaco Bertinelli ha invece preferito restituire alla città rispettandone lo spirito.
Per non parlare, poi, del protocollo Repower: una iniziativa destituita di ogni logica economica e senza benefici per il territorio – come saggiamente riconosciuto dall’attuale amministrazione – che, a fatti compiuti, testimonia il livello d’improvvisazione di chi invece l’aveva avallata.
E che dire del parcheggio di san Bartolomeo – anch’esso ingiustificato e calato dall’alto – se non che il solo averlo ipotizzato rappresenta il fallimento culturale di chi è stato per dieci anni a palazzo di Giano?
Già, perché se è vero che le gli spazi verdi e storicizzati sono un beneficio per la qualità della vita delle città antiche (e basti guardare ai messaggi che vengono da iniziative come Leggere la città) come si può anche solo pensare di cancellare un simbolo identitario della città degli orti e del verde con tanta sbrigativa sufficienza?
Tutta Pistoia, inoltre, ha subìto un grave danno con la scomparsa del vecchio selciato del centro storico: cosa c’era di più bello che calpestare le antiche vie e portare i propri passi lungo percorsi battuti un tempo dai nostri predecessori, con qualche pietra ancora scavata dalle ruote dei carri?
Anche questo è un perfetto esempio (oltre che di spreco di soldi) di ignoranza culturale applicata alla politica, che si unisce alla devastazione del giardino di palazzo Sozzifanti/Buontalenti – inserito peraltro tra gli edifici storici e di pregio della Toscana.
E come valutare le cementificazioni selvagge fatte a colpi di varianti, che, oltre a creare un’anonima lebbra urbana – che ha svuotato e svuoterà il centro di attività e funzioni –, non hanno nemmeno permesso la costruzione di un numero di case popolari congruo per una giunta che si definiva “di sinistra”? E dove mai si è visto un Sindaco che in dieci anni non riesce ad approvare un regolamento urbanistico?
Parliamo poi dell’ecomostro del Campo di volo e dello spreco e spregio di denaro pubblico (vedi 1, vedi 2) per la relativa e indecente viabilità annessa, tra montagne russe e sottopassi. Anzi, meglio sorvolare.
Insomma, tralasciando i rimborsi per le trasferte “istituzionali” con la nazionale dei sindaci – peccati più che veniali –, si può osservare come nel migliore dei casi Pistoia, negli ultimi dieci anni, è rimasta immobile: si faccia mente locale a tutto il patrimonio monumentale in decadenza e abbandono, ai ritardi vergognosi nelle politiche ambientali, alla tendenza all’incuria, al degrado e a tantissime altre questioni che dobbiamo tralasciare solo per esigenza di spazio ma che riproporremo perché ci interessano.
Emerge così, da questi dieci anni, uno spaccato che dà il senso dell’incapacità e del disinteresse verso Pistoia dell’ex Sindaco Renzo Berti, un’opinione, questa, diffusa – con un certo imbarazzo – anche tra autorevoli esponenti del suo partito.
Ma allora, fermo restando il gioco delle parti che verosimilmente prenderà forma venerdì pomeriggio alla presentazione del libro, dove presenzieranno inevitabilmente le varie truppe cammellate che come da copione batteranno anche le mani, non vi sembra che questo libro potrebbe avere davvero, in un certo senso, un vago sentor di ridicolo?

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Giovedì 18 aprile 2013 | 08:47 - © Quarrata/news]

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