Dubbi e interrogativi sulle scelte dell’amministrazione
Bertinelli
PISTOIA. Questi sono anni in cui si fatica ad elaborare il superfluo, qualcuno
purtroppo fa fatica anche a mettere insieme pranzo e cena. Con eccessiva
timidezza, ma non meno opportunamente, la legge finanziaria del 2008 ha
riguardato i costi della politica e ha tolto di mezzo le Circoscrizioni (almeno
nella misura che interessa la nostra città).
Si potrebbe pensare a tanti soldi risparmiati per l’amministrazione
comunale, che si trova a dover sostenere costi elevatissimi per mantenere in
piedi i servizi ai cittadini (i quali hanno sempre meno disponibilità) e
mandare avanti il complicato apparato con entrate sempre più esigue.
Poi però si apprende di delibere della Giunta Comunale
di Pistoia in cui si prevede che, in attesa di una riorganizzazione del
decentramento comunale, gli stanziamenti in precedenza assegnati alle singole
Circoscrizioni sono stati integralmente assegnati a vari capitoli di spesa. Il
passaggio ad un nuovo sistema organizzativo registrerà una riduzione totale dei
costi o si risolverà in una ridistribuzione dei finanziamenti, reintroducendo
dalla finestra ciò che era uscito dalla porta, con buona pace degli astanti?
Intanto la delibera di giunta del Comune di Pistoia,
la n° 82 del 26/4/2013 stabilisce che quanto veniva messo a disposizione delle
circoscrizioni (soldi, edifici, …) nel “sistema di rapporti di collaborazione
ed erogazione dei contributi, anche per la realizzazione delle iniziative
culturali sul territorio comunale” sarà distribuito tra tutti quei soggetti –
associazioni, pro-loco circoli parrocchie e le altre forme di aggregazioni
presenti sul territorio circoscrizionale, non necessariamente munite di
personalità giuridica riconosciuta, nonché enti ed organismi operanti a livello
locale... – che vorranno presentare una domanda di contributo “per l’attività annuale complessiva o per
singole iniziative – tra tutte quelle già svolte dalle ex circoscrizioni –
dalla tutela del territorio, alla promozione culturale e sportiva, tempo
libero, in particolare le iniziative culturali che consistano nella promozione
di attività di tutela e diffusione, anche nelle scuole e tra gli studenti,
delle tradizioni culturali del territorio”.
Ma come? Fuori le Circoscrizioni perché sono un costo
evidentemente improduttivo e che non ci possiamo più permettere, ma comunque
rappresentative di tutte le parti politiche, e dentro un filtro che stabilisce
cosa e come finanziare con quelle stesse risorse? E per di più senza
contraddittorio né possibilità di riscontro da parte del Consiglio Comunale che
resta escluso da queste operazioni?
Ci chiediamo quanti soldi restano a disposizione dopo
la dissoluzione delle Circoscrizioni perché l’ambito di applicazione della
delibera citata appare assai ampio, se le cifre fossero consistenti perché non
condividere la scelta degli impieghi, senza vincolo di destinazione? I progetti
culturali da chiunque provengano saranno ben accetti se validi e seri
soprattutto quando le risorse non saranno limitate come lo sono adesso.
La chiarezza nell’uso di risorse pubbliche,
riguadagnate con il preciso intento di diminuire il peso dei molteplici livelli
di amministrazione, appare conseguibile solo attraverso il controllo che il
consiglio comunale può operare a vantaggio di tutta la comunità.
[comunicato
pistoia 2.0]
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[Giovedì 30 maggio 2013 | 15:22 - © Quarrata/news]
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