Una nota raccapricciante dei revisori
dei conti – Niente di certo nella documentazione e debiti fuori-bilancio – Probabile
che il tutto ricada dannosamente sulle spalle della Provincia – E intanto si
profila «un processo che, almeno finora, non sembra voler fare luce sulle
responsabilità politiche» che starebbero alle spalle del ‘reo confesso’
PISTOIA. Durante il consiglio
provinciale del 13 maggio è stato portato all’approvazione il rendiconto della
gestione del 2012 della Provincia. Rendiconto che di per sé rappresenta la
conseguenza dell’attività amministrativa e politica dell’Ente. Un atto che è,
appunto, la conseguenza di un bilancio preventivo, degli assestamenti e dei
riequilibri votati durante l’anno. Questi atti hanno sempre avuto il voto
contrario del PDL in quanto essi rappresentano l’attuazione delle linee programmatiche
della maggioranza.
Ma
l’anno 2012 è stato caratterizzato da un evento di non poco conto, il subentro
della provincia nelle funzioni della ex Comunità Montana, su cui occorre fare
un dovuto approfondimento.
Nelle
note allegate al bilancio, infatti, la scrupolosa lettura degli uffici di
ragioneria della Provincia, avevano evidenziato alcuni lati oscuri che definire
pècche sarebbe un eufemismo.
Al
di la delle molte parole che si potrebbero spendere sull’argomento, ritengo
molto più esplicativo e chiarificatore, quanto si legge testualmente sulla
relazione dei Revisori dei Conti della Provincia:
“Questo collegio ritiene
inoltre doveroso richiamare nella presente relazione quale informativa alcune
parti della relazione al rendiconto 2012 predisposta dal Dirigente dei servizi
Finanziari e Sistema delle Partecipazioni, per sottolineare i profili di
criticità più volte segnalati dalla Dirigente con riguardo alla posizione della
ex Comunità Montana Appennino Pistoiese. In detta relazione, riprendendo testualmente
alcuni passi più significativi, viene segnalato che “la situazione dell’Ente
estinto ben presto si è dimostrata piuttosto complicata, in quanto le partite
finanziarie trasmesse ai fini dell’iscrizione in bilancio della Provincia si
sono rilevate non sempre corrispondenti ai documenti di spesa dei fornitori e
da richieste di volta in volta ricevute. In alcuni casi, ancora completamente
da definire, c’è una completa assenza delle opportune iscrizioni in bilancio, o
le stesse non sono avvenute conformemente a quanto previsto dal TUEL,
originando debiti fuori bilancio che saranno sottoposti al Consiglio
Provinciale per un eventuale riconoscimento ..... Le poste contabile
provenienti dalla Comunità Montana sono state tutte mantenute in bilancio in
quanto prima di potersi esprimere in ordine alla loro attendibilità e alla loro
cancellazione, è necessario procedere all’esatta quantificazione dei debiti e
dei crediti esistenti ..... il subentro dal 1 dicembre 2012 della Provincia di
Pistoia nelle funzioni dell’estinte Comunità Montana Appennino Pistoiese ha
sicuramente rappresentato e tuttora rappresenta per la Provincia elemento di
rischio sul bilancio, soprattutto per la non completezza dei dati contabili
risultanti dalla situazione contabile trasmessa a questa Amministrazione
Provinciale rispetto agli impegni assunti verso terzi dell’ente estinto. Emerge
prioritario fare chiarezza sulle poste di bilancio iscritte derivanti dalla
Comunità Montana e sui rapporti di debito e credito tuttora vigenti. La
confusione delle poste contabili iscritte e la loro non completezza rispetto
agli impegni assunti verso terzi, determinano la necessità di ricostruire la
situazione finanziaria dell’ente estinto analizzando i singoli documenti di
spesa, e per ognuno di essi ricostruire e recuperare i passaggi amministrativi
che lo hanno determinato, ai fini del riscontro dell’esistenza di una idoneità
del credito/debito vantato e per il recupero di eventuali somme nelle casse
dell’Amministrazione. Il lavoro richiede tempo ed interesserà questo servizio
finanziario, in collaborazione con gli altri Servizi dell’Amministrazione
sicuramente per tutta l’annualità in corso”. Il quadro complessivo segnalato è
dunque di una situazione che presenta “elementi di criticità finanziaria”
nonché “rischio di passività certe e potenziali non iscritte nelle poste
contabili della Comunità Montana” e “rischi di mancato realizzo di alcune voci
di entrate sempre derivanti dall’ente estinto”.
In
dipendenza di queste conclamate e imbarazzanti situazioni, anche a chi non è un
fine intenditore di bilanci pubblici, salta immediatamente all’occhio che
quanto è stato redatto come contabilità della ex Comunità, più che essere un
qualcosa che si avvicina a un bilancio o a una contabilità, è, al contrario,
una sommatoria di falsità e inesattezze che inficia e rende inattendibile
qualsiasi conclusione, mettendo a rischio lo stesso bilancio della Provincia,
con probabili conseguenze anche sui servizi da essa erogati.
Con
questo, non voglio affermare e sostenere che ci sia una falsità di bilancio nel
senso classico del termine: tutt’altro. Ma non possiamo neppure avallare una
serie di documenti che non corrispondono a verità contabili e che – così come
aveva prospettato il Dott. Eller a suo tempo – avrebbero dovuto essere
completamente sviscerati e totalmente portati alla luce del sole. E questo
andava fatto subito. Andava fatto prima del subentro della Provincia nelle
funzioni della ex comunità Montana. Si doveva subito risalire alle origini di
questi documenti, anche se gli elementi erano ormai fuori da qualsiasi
rilevanza penale. L’analisi completa avrebbe, però, permesso di sgombrare il
terreno da qualsiasi possibilità di omissioni di responsabilità, almeno a
livello politico.
Aggiungo,
per sgombrare il campo da ogni malevola interpretazione, che riteniamo il
lavoro svolto dal Servizio Finanziario, un ottimo lavoro, e tutto ciò può
rappresentare una grande opportunità per fare luce su tutta la vicenda della ex
Comunità Montana.
Inoltre,
voglio anche ricordare, che come gruppo Pdl, avevamo proposto di far confluire
tutta la contabilità della ex Comunità in un contenitore creato apposta,
rappresentato o da una azienda speciale o da una istituzione
provinciale, che avrebbe permesso di tenere distinte e distanti le partite
contabili e gestionali da quelle provinciali. Ci fu detto che non si poteva, o
forse non si voleva.
Per
questi motivi, dopo aver votato contro al bilancio nel suo insieme, abbiamo
deciso di uscire pubblicamente sugli organi di informazione perché la gente – e
non solo quella della Montagna – sia coinvolta nella totale comprensione degli
eventi e, volendolo, possa capire che quanto approvato dal Consiglio
Provinciale, Pdl escluso, se pur un atto per certi versi dovuto, può comunque
avere delle conseguenze capaci di danneggiare l’intera collettività.
Questo
anche nell’imminenza di un processo che, almeno finora, non sembra voler fare
luce sulle responsabilità politiche. Non è possibile che non ci siano state
alle spalle di chi, sarebbe riuscito a far volatilizzare vari milioni di euro,
impresa quasi impossibile anche per certi supertecnici del MPS, figuriamoci per
un modesto (con rispetto) contabile di un ente, come la Comunità Montana.
Mi
si passi la battuta e il riferimento di carattere poliziesco: abbiamo il morto,
sappiamo chi è l’esecutore materiale, ma non sappiamo ancora se ci sono e chi
siano i mandanti.
Patrizio La Pietra
Capogruppo Pdl Provincia
di Pistoia
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Lunedì 20 maggio 2013 | 13:01 - © Quarrata/news]
Ma la magistratura di Pistoia che fa, dorme?
RispondiElimina