di Paolo Caselli [*]
È USCITO da poco, edito da Feltrinelli,
introdotto da Massimo Cacciari, il volume Gesù Cristo e il Cristianesimo
di Piero Martinetti, uno dei più eminenti ed originali filosofi del ’900,
ordinario di filosofia teoretica all’università di Milano, dalla quale fu
pensionato nel 1931 per non aver prestato giuramento di fedeltà al fascismo
insieme ad altri 11 (!) professori ordinari, (su un totale di 1220!) e fra
questi fu esonerato anche don Ernesto Buonaiuti, Ordinario di storia del Cristianesimo
alla Sapienza di Roma.
Un forte legame
esisteva fra i due, se è vero che già nel 1926 il Martinetti aveva fortemente
voluto la partecipazione del Buonaiuti quale relatore al VI congresso nazionale
di filosofia a Milano e non quella di padre Agostino Gemelli.
«GUAI A VOI QUANDO TUTTI GLI UOMINI DIRANNO BENE DI VOI!»
Caro
Paolo,
ci
siamo conosciuti al Forteguerri e siamo stati – e tuttora siamo – amici, a
distanza di mezzo secolo. Tu con la tua ispirazione cristiana, io con la mia
laica. Ma una cosa ci accomuna: il fatto che né tu né io abbiamo fatto
carriera o abbiamo ceduto alle tentazioni dell’opportunismo.
Continuiamo
a fare così, per carità!
Questa
città è piena di gente di cui gli uomini dicono bene: di gente che – mentre noi
apparteniamo agli 11 che non prestarono giuramento – si confonde nella massa
dei restanti 1209 che non solo piegarono la testa, ma perfino baciarono i
piedi e leccarono da mattina a sera.
Oggi
il regime è altro, perché i regimi si trasformano come i virus: i leccapiedi,
invece, gli stessi.
Manovrano
quattrini e potere e, ad ogni età, anche se ultraottuagenari, credono di
essere eterni e pensano, durante un funerale, «Un altro che se ne va»: poi tornano
a mestare rimuginando fra sé e sé «Tanto a
me non tocca».
A
me scappa da ridere – credo – come a te.
Le
onde degli opportunisti si susseguono, una dietro l’altra, come quelle di
Viareggio. E tutti scompaiono.
Alla
fine cosa si porteranno nella tomba? I quattrini, i successi e gli elogi di
tutti?
Ma
io sono convinto – e credo che lo creda anche tu – che sia meglio appartenere
agli 11 epurati che non ai restanti 1209 privilegiati…
Un
abbraccio,
Edoardo
|
Per tale motivo dopo
solo due giorni il congresso fu sospeso dal rettore dell’università e dal
questore di Milano. Il rifiuto del giuramento di fedeltà al fascismo, come del
resto da parte di don Ernesto Buonaiuti, fu motivato con questa lettera al
Ministro dell’educazione nazionale Balbino Giuliano: “Sono addolorato di non
poter rispondere con un atto di obbedienza. Per prestare il giuramento
richiesto dovrei tenere in nessun conto o la lealtà del giuramento o le mie
convinzioni morali più profonde: due cose per me egualmente sacre. Ho prestato
il giuramento richiesto quattro anni orsono, perché esso vincolava solo la mia
condotta di funzionario: non posso prestare quello che oggi mi si chiede, perché
esso vincolerebbe e lederebbe la mia coscienza. Ho sempre diretto la mia
attività filosofica secondo le esigenze della mia coscienza e non ho mai preso
in considerazione, neppure per un momento, la possibilità di subordinare queste
esigenze a direttive di qualsivoglia altro genere. Così ho sempre insegnato che
la sola luce, la sola direzione ed anche il solo conforto che l’uomo può avere
nella vita è la propria coscienza, e che il subordinarla a qualsiasi altra
considerazione, per quanto elevata essa sia, è un sacrilegio. Ora, col
giuramento che mi è richiesto io verrei a smentire queste mie convinzioni ed a
smentire con esse tutta la mia vita; l’ E.V. riconoscerà che questo non è
possibile”.
Ed ancora scriveva ad
un amico: “ Io non ho voluto giurare (e così credo molti degli undici) per un
motivo religioso, per non subordinare le cose di Dio alle cose della terra:
dove sta per andare il rispetto della coscienza? Ciò è triste e annuncia
oscuramente un avvenire triste per tutti, anche per i persecutori”. Parole
profetiche.
Fra i moltissimi
professori ordinari che prestarono giuramento al fascismo, ve ne erano
numerosi, di varie tendenze ideologiche e religiose, che l’agiografia ufficiale
avrebbe successivamente esaltato, ovviamente dopo la caduta del fascismo, per i
loro meriti sociali, politici, evangelici. Mi sono sempre chiesto se, al di là
dei loro reali o presunti meriti, questi personaggi abbiano comunque fatto
prevalere, nei momenti delle scelte ineludibili, motivi di opportunismo
piuttosto che di coerenza.
È pur vero che la
coerenza è una virtù estremamente difficile da mettere in pratica , ma è anche
certo che il “fare del bene” può alle volte essere espressione di opportunismo,
spirituale, nel sentirsi in pace con se stessi, di fronte agli altri ed a Dio,
come il fariseo nella parabola evangelica, ed anche materiale, nell’ottenere
vantaggi personali, sia economici che sociali: ma “Guai a voi quando tutti gli
uomini diranno bene di voi!”.
Ora io non intendo
mettere in dubbio la storia di tanti personaggi emblematici ai quali oggi
facciamo riferimento come a stereotipi inattaccabili, ma mi domando, in piena
libertà di coscienza, come mai tanti uomini di grande coerenza, di grande
livello culturale, di grande pietà e carità, laici o cristiani che siano, siano
stati posti nel dimenticatoio. E credo che tutto questo sia dovuto alla nostra
cattiva coscienza, alle nostre ancestrali paure.
Sì, questi uomini,
quelli del “dimenticatoio”, come il filosofo Martinetti e Don Ernesto
Buonaiuti, hanno dimostrato coerenza e intransigenza nelle loro scelte, pur nel
pieno rispetto delle differenze di vita e di pensiero. Noi tutti abbiamo paura
di affrontare la realtà in questa dimensione e preferiamo rimuovere dalla
nostra mente l’esempio di coloro che potrebbero metterci in crisi: meglio
serenamente riflettere su figure agiografiche, che magari sembrano perfette,
immuni da qualsiasi errore.
Coerenza, intransigenza,
opportunismo: trasferiamo queste tre entità nell’attuale contesto
socio-politico.
Le prime due sono
svanite nel nulla, la terza è certamente trionfante. Ma sia ben chiaro che
anche l’opportunista alla fine scivolerà, spinto da un altro che è più
opportunista di lui e così, come in una reazione a catena, si andrà verso la
caduta generale.
[*] – Ex allievo
del liceo Forteguerri e medico ospedaliero
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Martedì 21 maggio 2013 | 08:01 - © Quarrata/news]
Nessun commento:
Posta un commento
MODERAZIONE DEI COMMENTI
Per evitare l’inserimento di spam e improprie intromissioni, siamo costretti, da oggi 14 febbraio 2013, a introdurre la moderazione dei commenti.
Siamo dispiaciuti per i nostri lettori, ma tutto ciò che scriveranno sarà pubblicato solo dopo una verifica che escluda qualsiasi implicazione di carattere offensivo e penale nei loro interventi.
Grazie.