Silvio Lenzini |
Riflessioni di Silvio Lenzini sul Comune Unico – Meglio lasciare fuori San Marcello
CUTIGLIANO-MONTAGNA. Sono convinto che le perplessità e/o le avversioni che esistono tra chi dovrebbe far parte del Comune Unico siano fondate sul fatto che si sia presentata una proposta di legge per il referendum bloccata sull’Unione dei quattro Comuni. Ora come ora – dato anche il peso elettorale che indubbiamente ha San Marcello – c’è chi teme che la gestione della “fusione” possa finire nella mani di quei personaggi politici che – vuoi per incapacità, disinteresse o interesse personale o di fazione – hanno disastrato la Comunità Montana e messo in braghe di tela la montagna pistoiese. Ma allora perché non spingere una fusione a tre tra Abetone, Cutigliano e Piteglio?
I contributi statali e regionali calerebbero di poco ma sarebbero ripartiti in un numero assai più ridotto di utenti per cui ogni cittadino-utente di ognuno dei tre Comuni verrebbe a beneficiare di somme assai maggiori che con la fusione includente San Marcello.
Una fusione del genere potrebbe sbloccare l’intoppo causato dalla troppa fretta di chi in molte altre faccende affaccendato e ignorando la realtà delle cose ha voluto muoversi su non completamente chiarite spinte. Senza tener conto che i rapporti tra i tre comuni di Abetone, Cutigliano e Piteglio sono da sempre stati assai migliori che con San Marcello.
Anche perché Abetone (fino al 1936 conosciuto con il nome di Boscolungo) è nato dalla cessione di parte del territorio di Cutigliano e del Comune emiliano di Fiumalbo ed, ora, ha come sindaco, Giampiero Danti (nato nel Comune di Cutigliano poi divenuto una speranza dello sci sulle nevi della Doganaccia) che in questo Comune ha casa, moglie ed una conosciuta industria di lavorazione di mirtilli ed altri frutti silvestri.
In più la relativa giovane età di Danti può ben rammentargli come avessero ben lavorato i Comuni dell’alta montagna: quelli che fino all’avvento delle Regioni erano riusciti a portarla al massimo dello splendore turistico tramite quel Consorzio di Bonifica Montana del Lima pistoiese poi sciaguratamente soppresso dai nuovi politici arrivati.
Si deve infatti a questo ente la realizzazione delle funivie Cutigliano-Doganaccia; Doganaccia-Croce Arcana; il grande piazzale di Abetone con i sottostanti negozi; la variante de Le Regine; il collegamento stradale da La Lima a Fontana Vaccaia; dal Melo alla Doganaccia; dal Melo a Rivoreta e Pianosinatico; la valorizzazione di Pian di Novello e tutta un’infinità di lavori per acquedotti, fognature, sistemazione di alvei di fiumi e torrenti; di ambulatori medici e via di seguito. Un Consorzio che con uno staff ridottissimo di dipendenti ben guidati da ottimi amministratori locali che – a differenza di chi ha retto la Comunità Montana – aveva davvero cambiato il volto alla nostra montagna.
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[Giovedì 30 maggio 2013 | 20:31 - © Quarrata/news]
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