SERRAVALLE-CASALGUIDI. Manigrasso (Serravalle Futura) interviene con la nota che
segue:
Vorrei fare alcune considerazioni a proposito di quanto è
accaduto in sede di Consiglio Comunale del 20 maggio scorso nel Comune di
Serravalle Pistoiese, quando il Consigliere di maggioranza Roberto Daghini,
Prc-Federazione della Sinistra, ha presentato la proposta dell’istituzione di
un registro delle coppie di fatto, proposta che è passata, ma che ha
addirittura ottenuto un voto contrario da parte di un consigliere della stessa
maggioranza.
Sto parlando aldilà di tutte le possibili e pensabili
polemiche, ma devo intervenire per far notare e sottolineare una assoluta
incongruenza sul piano della coerenza di quei consiglieri – sia di maggioranza
che no – i quali, pur avendo un loro codice etico-morale interiore, un
cosiddetto “codice genetico dell’ideale”, hanno votato a favore della proposta
Daghini, la quale – sia chiaro – non è da respingere in sé e per sé, perché io
stesso, personalmente, mi schiero dalla parte delle minoranze e, per esse, sono
pronto a fare le battaglie necessarie per i loro diritti: ma è comunque da
rinviare a una soluzione legislativa e non inutilmente amministrativa in ambito
locale, laddove niente ha peso, né di fatto né di diritto.
Sto parlando solo per far capire che, come cattolico, non
posso accedere agli strumenti di legge (la Costituzione, il Codice civile, la
dottrina della Chiesa) per poi, alla prima occasione, manifestarne dissenso
diretto alla prima occasione, perché qualcuno decide di non utilizzare quegli
strumenti.
La Costituzione, quella stessa che il Presidente
Napolitano regala, firmata, agli studenti in visita al Quirinale, ma che ancora
non è stata neppur lontanamente attuata da quella stessa sinistra di cui il
Presidente fa parte, parla di altro e ad altro si indirizza quando intende
tutelare le minoranze e la famiglia. In ossequio di ciò, credo che si debbano
comportare anche i cittadini e anche i politici e gli amministratori locali.
La famiglia è quella che è stata definita, compatibile
con le scelte politiche e religiose o laiche dei Padri Costituenti e dei
legislatori che hanno dato vita al matrimonio civile: gli altri, quelli che
preferiscono (legittimamente per loro) unioni di fatto, hanno le loro tutele
nelle norme generiche e generali di legge civile, che per loro dovrebbero
essere sufficienti e soddisfacentemente capaci di garantire tutela, visto che,
del matrimonio (o civile o religioso) chi non si è sposato non ne ha voluto,
con la propria unione di fatto, assumersi alcun onere, alcuna responsabilità. E
questo, sia chiaro, non è un giudizio, ma una semplice constatazione.
Bastino, dunque, gli strumenti che ci sono nel nostro
ordinamento: almeno finché il Parlamento, con un apposita legge, non abbia
modificato o superato gli ambiti degli articoli 2 e 29 della Costituzione; si
smetta, su un altro piano, di distogliere l’attenzione della gente e delle
forze che amministrano una collettività, dai problemi reali, per far sì che la
barca vada alla deriva per come deve andare senza che nessuno si accorga da
quale parte la sta conducendo il timoniere, un’amministrazione che non cura la
sicurezza degli edifici scolastici, non guarda alla salute dei cittadini, non
si preoccupa di risolvere il mille altri problemi che abbiamo a Serravalle e a
Casalguidi.
Sulla proposta Daghini nessuno ha battuto ciglio o manifestato
l’esigenza di restare attaccati alla realtà: ma è bastata l’dea di un solo
consigliere e più o meno tutti gli sono andati dietro; mentre poi tutti
ignorano la raccolta di ben 873 firme per una vera necessità locale: un
giardino per i bambini. Scusate: ma che democrazia è questa?
Insomma: Daghini dovrebbe smetterla di fare da punta di
diamante dell’amministrazione Mungai e dovrebbe usare la lente per guardare la
realtà e non l’astrazione. E il capogruppo di maggioranza Pd dovrebbe svolgere
il suo mestiere: e non solo quando il problema lo riguarda direttamente e
personalmente in quanto inserito nella cornice di una coppia di fatto.
Tutto questo io lo chiamo coerenza, non polemica.
Una coerenza che, al Consiglio del 20, non ho visto e non
ho assolutamente sentito nelle forze che hanno votato a favore del registro
delle coppie di fatto.
[comunicato gianni
manigrasso]
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Mercoledì 29 maggio 2013 | 12:15 - © Quarrata/news]
Nessun commento:
Posta un commento
MODERAZIONE DEI COMMENTI
Per evitare l’inserimento di spam e improprie intromissioni, siamo costretti, da oggi 14 febbraio 2013, a introdurre la moderazione dei commenti.
Siamo dispiaciuti per i nostri lettori, ma tutto ciò che scriveranno sarà pubblicato solo dopo una verifica che escluda qualsiasi implicazione di carattere offensivo e penale nei loro interventi.
Grazie.