PISTOIA. Rispondo con “gioia” alla lettera di Carlo Papi.
“Beppe Grillo propone un modello di movimento populista, destrutturato al suo interno, che con le sue fantasmagoriche ricette crede di risolvere tutti problemi della Società con proposte drastiche da prendere o lasciare”.
Il MoVimento 5 Stelle è una forza politica che ha come scopo principale l’introduzione di sistemi di democrazia diretta e partecipata. A Pistoia discuteremo a breve in consiglio la nostra proposta sul “referendum deliberativo di iniziativa popolare senza quorum” ovvero: democrazia dal basso, azione popolare, cosa c’è che non va in queste proposte? Non volete il “potere al popolo”? non siete comunisti?
“Il grillismo, di fatto, è un sistema chiuso che si colloca in posizione antagonista contro tutto e tutti e assolutamente impermeabile al dialogo con chiunque, sia di destra, di sinistra e di centro.
Nel programma di Grillo vi sono punti che, in astratto, possono suscitare attrattiva nell’opinione pubblica: abolizione dei partiti e dei costi della politica, riduzione drastica delle retribuzioni pubbliche e private, messa al bando dei sindacati, salario di cittadinanza ecc.”.
Il MoVimento 5 Stelle fa del dialogo la sua forza principale, le riunioni sono aperte a tutti chiunque può dire la sua su ogni argomento. Il programma deriva da una discussione continua e da una costante informazione sulle varie tematiche tecniche e sociali, da cui ne scaturisce un programma aperto, in continua evoluzione, con il benestare della cittadinanza attiva e correttamente informata.
I sindacati sono ormai diventati (tranne alcune eccezioni) delle filiali di partito, i segretari escono dal sindacato per sedersi sulle varie poltrone offerte dai partiti. Parliamo di riformare completamente il settore del lavoro e del sindacato, dato che così non funzionano.
Il signore poi parla di “riduzione drastica delle retribuzioni pubbliche e private” quello che proponiamo è: retribuzione dei manager privati che noi vorremmo ad 1 a 12 al massimo rispetto ai redditi dei dipendenti dell’azienda stessa, dei manager pubblici (cariche spesso occupate da trombati ed amici dei partiti stessi) a cui vorremmo un 1 a 7 rispetto ai dipendenti dello stesso ente, riduzione dei costi della politica ponendo gli stipendi dei nostri “dipendenti” politici in linea con quelli europei.
Le ricordo poi che la “grande” politica italiana ha portato da duemila a ventimila gli enti/società pubbliche in pochi anni, con relativi manager e consigli di amministrazione... tante cariche, tante poltrone, ricchi stipendi; ecco cosa dovete difendere da un movimento fatto dai cittadini, ecco cosa non vi piace di noi.
“Poi si tracciano soluzioni generiche ai problemi settoriali: economia, energia, trasporti, salute, istruzione, lavoro ecc. Si propongono soluzioni semplicistiche a problemi complessi facendo facile presa su un’opinione pubblica notoriamente arrabbiata per la crisi economica in atto e facile all’emotività. Programmi, quelli di 5 Stelle, privi di una progettualità sistemica che non reggono alle prove di sostenibilità economica e finanziaria.”
Soluzioni generiche? Queste sono parte delle nostre proposte in tema energia per esempio:
• Applicazione immediata della normativa, già prevista dalla legge 10/91 e prescritta dalla direttiva europea 76/93, sulla certificazione energetica degli edifici
• Definizione della classe C della provincia di Bolzano come livello massimo di consumi per la concessione delle licenze edilizie relative sia alle nuove costruzioni, sia alle ristrutturazioni di edifici esistenti
• Riduzione di almeno il 10 per cento in cinque anni dei consumi energetici del patrimonio edilizio degli enti pubblici, con sanzioni finanziare per gli inadempienti
• Agevolazioni sulle anticipazioni bancarie e semplificazioni normative per i contratti di ristrutturazioni energetiche col metodo esco (energy service company), ovvero effettuate a spese di chi le realizza e ripagate dal risparmio economico che se ne ricava
• Elaborazione di una normativa sul pagamento a consumo dell’energia termica nei condomini, come previsto dalla direttiva europea 76/93, già applicata da altri Paesi europei.
Il rendimento medio delle centrali termoelettriche dell’Enel si attesta intorno al 38%. Lo standard con cui si costruiscono le centrali di nuova generazione, i cicli combinati, è del 55/60%.
La co-generazione diffusa di energia elettrica e calore, con utilizzo del calore nel luogo di produzione e trasporto a distanza dell’energia elettrica, consente di utilizzare il potenziale energetico del combustibile fino al 97%. Le inefficienze e gli sprechi attuali nella produzione termoelettrica non sono accettabili né tecnologicamente, né economicamente, né moralmente, sia per gli effetti devastanti sugli ambienti, sia perché accelerano l’esaurimento delle risorse fossili, sia perché comportano un loro accaparramento da parte dei Paesi ricchi a danno dei Paesi poveri. Non è accettabile di per sé togliere il necessario a chi ne ha bisogno, ma se poi si spreca, è inconcepibile. Per accrescere l’offerta di energia elettrica non è necessario costruire nuove centrali, di nessun tipo. La prima cosa da fare è accrescere l’efficienza e ridurre gli sprechi delle centrali esistenti, accrescendo al contempo l’efficienza con cui l’energia prodotta viene utilizzata dalle utenze (lampade, elettrodomestici, condizionatori e macchinari industriali). Solo in seguito, se l’offerta di energia sarà ancora carente, si potrà decidere di costruire nuovi impianti di generazione elettrica. Nella produzione di energia elettrica e termica, una politica energetica finalizzata alla riduzione delle emissioni di Co2 anche accrescendo l’offerta, deve articolarsi nei seguenti punti:
• Potenziamento e riduzione dell’impatto ambientale delle centrali termoelettriche esistenti
• Incentivazione della produzione distribuita di energia elettrica con tecnologie che utilizzano le fonti fossili nei modi più efficienti, come la co-generazione diffusa di energia elettrica e calore, a partire dagli edifici più energivori: ospedali, centri commerciali, industrie con processi che utilizzano calore tecnologico, centri sportivi ecc.
• Estensione della possibilità di riversare in rete e di vendere l’energia elettrica anche agli impianti di micro-cogenerazione di taglia inferiore ai 20 kW
• Incentivazione della produzione distribuita di energia elettrica estendendo a tutte le fonti rinnovabili e alla micro-cogenerazione diffusa la normativa del conto energia, vincolandola ai kW riversati in rete nelle ore di punta ed escludendo i chilowattora prodotti nelle ore vuote
• Applicazione rigorosa della normativa prevista dai decreti sui certificati di efficienza energetica, anche in considerazione dell’incentivazione alla produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili che essi comportano
• Eliminazione degli incentivi previsti dal Cip6 alla combustione dei rifiuti in base al loro inserimento, privo di fondamento tecnico-scientifico, tra le fonti rinnovabili
• Legalizzazione e incentivazione della produzione di bio-combustibili, vincolando all’incremento della sostanza organica nei suoli le produzioni agricole finalizzate a ciò
• Incentivazione della produzione distribuita di energia termica con fonti rinnovabili, in particolare le biomasse vergini, in piccoli impianti finalizzati all’autoconsumo, con un controllo rigoroso del legno proveniente da raccolte differenziate ed escludendo dagli incentivi la distribuzione a distanza del calore per la sua inefficienza e il suo impatto ambientale
• Incentivazione della produzione di biogas dalla fermentazione anaerobica dei rifiuti organici.
“Il Grillismo rimarca con insistenza che il programma di 5 Stelle non è negoziabile e, pertanto, è del tutto inutile che le altre forze politiche si affannino a ricercare punti di possibile contatto o ipotetiche alleanze.”
Io la chiamo coerenza con il programma che i cittadini hanno costruito e che ci hanno invitato a portare avanti nelle varie sedi istituzionali, il compromesso con chi ha distrutto questo paese non può esistere, dovete andare tutti a casa.
“Il Movimento 5 Stelle, al suo interno, attua il principio che “uno equivale all’altro” e cioè è interscambiabile secondo le infallibili e non confutabili decisioni di Grillo e di Casaleggio (esperto in marketing mediatico e noto affarista). Nel movimento non esistono statuti, regolamenti, organi elettivi ed il ricambio viene deciso via web secondo le imperscrutabili volontà di capi poco visibili. La linea è chiara: chi non accetta le decisioni dei capi viene espulso senza alcuno indugio. È inutile inseguire il grillismo, è tempo perso!”.
“Ognuno vale uno” non è “uno equivale all’altro” (cosa per altro giustissima). Un candidato 5 stelle viene proposto dagli iscritti certificati (che hanno inviato proprio documento per verificare l’identità) al sito www.movimento5stelle.it, non esistono organi direttivi in quanto trasparenza e condivisione delle azioni e delle idee è la base per rovesciare la piramide decisionale tipica del sistema partitico.
Grillo è un comunicatore, supportato da Casaleggio esperto di web, che ha aggregato centinaia di migliaia di persone spingendole ad autodeterminarsi, ad unirsi e combattere per i beni comuni. La linea è chiara: ci sono poche regole chi non le rispetta è fuori! non vedo il problema anzi è la nostra principale virtù, ci siamo dati delle regole chi non le rispetta non fa parte del gruppo.
“Il Movimento 5 Stelle non è, poi, una novità. Di movimenti in Italia ce ne sono stati numerosi. Ricordo il movimento “Dell’uomo qualunque” del commediografo Guglielmo Giannini, nato nel dopoguerra, in auge per 4-5 anni, e di cui si sono perse le tracce reperibili solo in vecchi e romantici memoriali. È vero che la democrazia ha subito duri colpi a causa della condotta insipiente dei partiti, del malcostume dilagante e dell’occupazione del potere da parte delle varie lobbies affaristiche. Ma un attacco sconsiderato ed irresponsabile alla democrazia rappresentativa può condurre verso sentieri pericolosi in direzione di soluzioni populistiche-autoritarie. Non dimentichiamo che il Fascismo nacque, come movimento, a seguito della crisi della democrazia rappresentativa, nel quadro di una concezione di sistema chiuso come, oggi, si presenta il grillismo.”
L’organizzazione attuale dello Stato è burocratica, sovradimensionata, costosa, inefficiente. Il Parlamento non rappresenta più i cittadini che non possono scegliere il candidato, ma solo il simbolo del partito. La Costituzione non è applicata. I partiti si sono sostituiti alla volontà popolare e sottratti al suo controllo e giudizio.
Il nostro modello punta a sostituire la democrazia rappresentativa con una partecipata libera e trasparente, che abbia come unico obiettivo quello di rispettare la volontà del popolo!
Ringrazio i vari membri di Fds che riescono, in questo blog, a darmi “gioie” inaspettate come questo post. Consiglio vivamente i loro rappresentanti di parlare per slogan perché con i concetti non hanno molta dimestichezza.
Cordiali saluti,
Alessio Biagiotti
Gruppo Comunicazione – MoVimento 5 Stelle Pistoia
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[Lunedì 20 maggio 2013 | 07:24 - © Quarrata/news]
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