Anna Maria Celesti |
Anche il Pdl stigmatizza il
comportamento del Sindaco
PISTOIA. I fatti ancora una volta smentiscono le parole: le
istituzioni, a partire dal nostro sindaco, si dichiarano sempre dalle parte
delle donne, per la tutela dei loro diritti, ma all’atto pratico quanto è
accaduto alla dirigente del Comune costretta a ricorrere alla consigliera di
parità, dimostra ancora una volta che siamo ben lontani dall’aver superato il
problema delle pari opportunità, tanto che la gravidanza (e più in
generale la maternità) continua ad essere oggetto di discriminazione per le
donne lavoratrici nonostante che nei programmi di governo si sbandierino
politiche di genere.
In Italia esistono leggi in
materia di tutela e di sostegno alla maternità (Legge 1204
del 30 dicembre 1971, dec. Legs. 151 del 26 marzo 2001). Leggi che al loro
interno prevedono che tutte le lavoratrici che svolgono attività alla
dipendenza di un datore di lavoro pubblico e privato siano tutelate e
sostenute.
Per quanto riguarda le
lavoratrici del pubblico impiego, tutti i contratti contengono appositi
articoli dedicati alla maternità che stabiliscono condizioni di miglior favore
rispetto alle leggi di atto, soprattutto per quanto attiene alla misura dell’indennità
economica e ai riposi e permessi. Questo sulla carta, anche a Pistoia. I
temi legati alla flessibilità, orario e quanto necessario per conciliare vita
lavorativa e vita familiare rimangono ancora fonte di generico
pregiudizio e discriminazione nei confronti delle donne.
Anna Maria Celesti
Capogruppo Pdl in consiglio comunale a Pistoia
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[Martedì 28 maggio 2013 | 15:27 - © Quarrata/news]
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